“Fiore…tutto a posto?” cosa vi siete persi della presentazione del libro

Il 18 marzo il centro Zo (Centro Culture Contemporanee) è stato luogo d’incontro per la presentazione del libro di Anna Milazzo “Fiore…tutto a posto?” che narra la vicenda di Salvatore Fiore, un’imprenditore che è sfuggito alla morsa dell’usura, contribuendo con la sua denuncia a far arrestare 26 malviventi.

IMG_9983Moderatore della serata, Luciano Mirone, presenta il libro e da la parola ai vari ospiti illustri giunti per dare la propria testimonianza sui fatti inerenti al caso Fiore.

IMG_9986Il primo intervento è quello di Saro D’Agata, Assessore alla Legalità, presente in vece del sindaco. Una delle cose che ha colpito di più Saro D’Agata nella lettura del libro è la telefonata da parte degli usurai ad una ragazza che il Fiore conosceva e che, pur non rientrando tra i suoi familiari, subì  gravi minacce dagli aguzzini mafiosi che continuamente lo chiamavano. Questo per evidenziare ciò che la mafia fa ricattando non solo chi decide di scendere a patti con essa ma anche i familiari, e creando un sentimento di terrore continuo che porta la vittima di usura a chiudersi sempre più in se stesso.

IMG_9998Subito entriamo nel vivo della presentazione con il protagonista del libro, Salvatore Fiore che ci racconta la sua storia, divisa in due parti: la parte in cui è sotto la morsa degli aguzzini, e la parte in cui decide di denunciare ed da inizio al suo percorso con la giustizia.

“Il 31 dicembre del 2008 mi sono ritrovato con 5 € in tasca. Non sapevo cosa fare. Se comprare qualcosa da mangiare per la sera o comprarmi le sigarette”.

Quella sera per ovviare al problema, la moglie aveva preparato una schiacciata che però purtroppo si era bruciata. Era decisamente un  periodo sfortunato per Fiore, che aveva deciso di affidarsi agli usurai. Da quel momento in poi fu sempre sotto costante minaccia. “Le minacce non finivano mai!” dice lo stesso Fiore.

Il 17 giugno 2009 dopo l’ennesima minaccia decide di denunciare.

Una delle cose che lo colpì di più durante la denuncia fatta alla squadra mobile fu la gentilezza dimostrata dalla polizia il cui primo pensiero, una volta capita la situazione del signor Fiore fu quello di informarsi se avesse mangiato o avesse bisogno di qualcosa. “Io a volte mi sentivo coccolato dalle forze dell’ordine” confessa il signor Fiore.

L’8 luglio raccolte tutte le carte, Fiore si presenta al Procuratore Aggiunto Giovannella Scaminaci, che è stata determinante in questa vicenda.

musumeciUn commento politico arriva subito dopo dal Presidente della Commissione Regionale Antimafia Nello Musumeci che dice: “Noi siamo il risultato di una scelta. Non veniamo calati da Marte!” giustificando il ruolo del politico nella società contemporanea.

“Il confronto tra politica buona e politica cattiva- continua Musumeci – passa attraverso il giudizio che il corpo elettorale esprime.”

Ogni politico, essendo votato dal popolo, è responsabilità dello stesso, sostiene Musumeci, e quindi anche la cattiva politica è espressione del popolo stesso.

IMG_0006Il politico che cerca consenso facile sa che deve rivolgersi alla mafia che oramai controlla più i che i voti, gli interessi.

E’ un problema di natura etica. Ma la politica dovrebbe essere immune alle lusinghe della mafia. Serve quindi, secondo Musumeci, che chi fa le liste sia eticamente corretto nella scelta dei candidati che saranno poi eletti. “Il sistema bancario italiano davvero è sempre disponibile a sostenere le piccole imprese?”- si interroga Il Presidente della Commissione Antimafia, per cercare di capire dove è la falda nel sistema.

La realtà è che purtroppo coloro che sono coperti dalle associazioni mafiose spesso godono di privilegi che, invece, cessano di avere nel momento in cui entrano sotto il controllo delle Banche, poiché queste iniziano a mettere in difficoltà la stessa impresa negandogli il sostegno prima approvato.
La lotta alla mafia quindi, non è solo un problema della procura o dei magistrati, è un problema che riguarda tutti, e ognuno di noi ha il dovere di contribuire a fare crescere questa cultura di consapevolezza e responsabilità.

IMG_0055In tal senso, secondo Musumeci, il libro di Milazzo su Fiore è un ottimo strumento di lotta alla mafia.

Arricchiscono gli interventi degli ospiti le letture fatte da
e Maria Luisa Barrera
di alcune pagine del libro.

E’ il turno del Procuratore Aggiunto della Procura di Messina, Giovannella Scaminaci, che sottolinea la volontà da parte della magistratura di aiutare coloro che decidono di collaborare con la giustizia.due

Varie sono le iniziative che la magistratura mette in atto per sostenere il collaboratori che decidono di abbandonare il giro dell’usura. Il signor Fiore è riuscito, nonostante la paura, a trovare anche i documenti utili a dimostrare l’usura nei suoi confronti. Di certo, sostiene la Scaminaci, una delle caratteristiche che le forze dell’ordine devono dimostrare di avere è l’umanità.

Ed è la volta di Anna Milazzo, scrittrice del libro e amica di Salvatore Fiore che racconta come sia stato difficile per il suo amico Salvo confessare il controllo da parte degli usurai. IMG_0032La Milazzo, comportandosi da amica, non ha mai calcato la mano, cercando di estorcere notizie, ma lo ha sempre lasciato libero di raccontare e raccontarsi, con i suoi tempi.

” Questo libro – commenta la Milazzo – nasce dalla forte volontà di Salvo.” Bisogna far capire che denunciare si può, ma soprattutto che denunciare aiuta se stessi e gli altri che si trovano nelle stesse condizioni, perché l’esperienza di Fiore insegna che se ce l’ha fatta lui c’è speranza anche per gli altri di cambiare vita.

IMG_0038Un commento quasi sentimentale quello del Vice Dirigente della Squadra Mobile di Catania, Alessandro Drago che dice “E’ necessario che si instauri un rapporto di fiducia tra il denunciante e le forze dell’ordine.” Il rapporto umano deve essere la base per poi costruire un rapporto professionale. Rapporto umano che sigla il titolo stesso del libro,

“Fiore… tutto a posto?”, che deriva proprio dalle telefonate tra la polizia e Salvatore Fiore, atte a dimostrare il rapporto di “amicizia” che si era venuto a creare.Telefonate di interesse che erano rivolte non solo a Fiore ma anche ai sui familiari. Drago conclude il suo intervento ringraziando Salvatore Fiore per l’apporto dato alla squadra mobile nell’arresto di un folto gruppo di malviventi.IMG_0060

Chiamata sul palco, Gabriella Guerini, Presidente dell’Asec, presenta la sua associazione evidenziandone il ruolo attivo nel sociale utile proprio a supportare le vittime di usura che vogliono cambiare vita.

IMG_0075Enzo Guarnera, Avvocato penalista, racconta la sua esperienza nel settore. Una prima riflessione viene fatta sull’assenza di imprenditori e commercianti alla serata e di come sia stato fatto un atto di boicottaggio dei mezzi pubblicitari al fine di far passare l’evento inosservato.

Tra le sue esperienze vi è quella di un professionista che preferiva essere protetto dalla mafia poiché la protezione offertagli era di gran lunga più conveniente che attivare un’assicurazione o procedere per vie legali. “Con chi pensa che rivolgersi alla mafia sia più conveniente  è difficile poter fare un ragionamento etico. Bisognerebbe avere la dignità di essere uomini e donne, perché chi accetta di pagare la mafia, la dignità la perde completamente.”

Questi professionisti che scelgono di finanziare la criminalità occultando denaro sporco o favorendo gli scambi illegali costituiscono un danno per la società. E’ perciò necessario avviare un dialogo sopratutto etico tra la società e gli organi istituzionali. “Serve un’azione sinergica!” conclude Guarnera.

IMG_0080Uno dei concetti di base del mafioso è quello di “dignitudine”- sostiene Elio Montana, fratello del commissario della Polizia di Stato, Beppe Montana, ucciso dalla mafia.

La “digniutudine” è quel sentimento che spinge la mafia ad avere il controllo su tutto anche sui propri familiari tant’ è che anche nella scelta del partner ci deve essere l’approvazione del capo mafioso. Proprio per la ferocia con cui la mafia agisce nei confronti delle proprie vittime è necessario fare qualcosa. Un primo passo è certamente la denuncia, perché come il caso Fiore dimostra, si può uscire dall’usura. Questo è lo scopo del libro e della presentazione, far capire che non si è soli nella lotta contro la mafia.

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