L’Inglese della Mercedes vince a Monza e compie un passo decisivo per la conquista del titolo grazie al KO di Rosberg. Raikkonen chiude al 5° posto dopo aver sbagliato clamorosamente la partenza
Lewis Hamilton conquista la vittoria numero 40 in carriera, dominando dal primo all’ultimo giro il Gran Premio d’Italia svolto nel circuito brianzolo di Monza.
Ottima prova per la Ferrari numero 5 di Sebastian Vettel, secondo al traguardo, il quale nulla ha potuto contro la super freccia d’argento numero 44. Il tedesco della Ferrari è stato in grado di resistere agli assalti dell’arrembante Nico Rosberg, che al penultimo giro ha rotto il motore ed è stato costretto a ritirarsi, mandando in fumo le speranze di poter impensierire Hamilton nella rincorsa al titolo iridato.
Completa il podio la Williams motorizzata Mercedes del brasiliano Felipe Massa autore di una battaglia fino all’ultimo metro del traguardo con il suo compagno e avversario Valeri Bottas, quarto.
Prestazione al di sotto delle aspettative per l’altro ferrarista Kimi Raikkonen, che ha sbagliato la partenza dalla prima fila vanificando tutto quello che di buono aveva fatto il giorno prima in qualifica. Il pilota finnico non si è dato per vinto e per merito delle sue capacità di guida è riuscito a rimontare dall’ultima posizione con dei sorpassi spettacolari e difficili dall’ultimo fino al quinto posto finale.
Grandissima emozione per Vettel che, al suo primo podio con la vettura di Maranello a Monza, è stato letteralmente osannato dai tifosi italiani. Il pilota tedesco della Ferrari ha voluto ringraziare e salutare i suoi tifosi rigorosamente in italiano con un grido eloquente: “Forza Ferrari e Forza Monza“.
Va menzionato che al termine della gara la FIA aveva messo sotto investigazione le due Mercedes di Hamilton e Rosberg, a causa di un problema legato agli pneumatici che risultavano avere una pressione più bassa rispetto ai parametri stabiliti dalla Pirelli. Dopo poche ore è arrivato il comunicato della Federazione, che ha chiarito come non verranno portate avanti azioni contro la Mercedes in quanto questa ipotesi non abbia costituito né un vantaggio per le vetture né un pericolo per l’incolumità dei piloti.