Esce il nuovo libro di poesie dal titolo “Momenti due” di Baldo Gurreri

Premiato durante la recente manifestazione Biennale Internazionale Sicily Trinacria orgoglio della sua Cattolica Eraclea.

Baldo Gurreri ama la vita e la esprime a piene mani; in lui animus gentile e poesia si fondono in un mare d’incanto. Come e perché hai iniziato a scrivere versi?

Il perché non lo so neanche io. È qualcosa che viene da dentro e ti spinge ad esternare quello che senti dentro e che ti accade intorno. Ricordo che ero giovanissimo e ho cominciato a scrivere un romanzo, che poi è andato perduto”.

Raccontaci un po’ di te

Ho frequentato il Liceo Classico ed ho conseguito la Laurea in Filosofia all’Università di Palermo. Ho insegnato nei tre ordini di scuola e, dopo otto anni sono passato alla Scuola Primaria, grazie al diploma magistrale, conseguito dopo la laurea e lì concluso la mia carriera di insegnante. Non ho voluto lasciare più questi fanciulli, nonostante la possibilità di tornare ancora nelle scuole superiori, grazie alle mie abilitazioni in materie letterarie, Filosofia, Storia e Psicologia. Al Liceo Classico ho cominciato per gioco a scrivere una parodia per una professoressa e da lì sono venute tante altre goliardie. L’amore per la poesia e il teatro è nato in contemporanea. Ho scritto diverse commedie, tra cui CALATI JUNCU E L’ONOREVOLE PEPPINO SPARAPALLE, che sono state pubblicate e rappresentate in diversi paesi della Sicilia e persino in Germania e in Canada. Anche le poesie sono piuttosto numerose”.

Quanti libri di poesie hai scritto e come si intitolano?

“A oggi ho scritto più di trecento poesie. Ho pubblicato le prime due raccolte MOMENTI E MOMENTI 2-ETERNA BELLEZZA e spero di poter pubblicare la terza raccolta, per completare questa TRILOGIA”.

Hai mai scritto una poesia molto triste e, se sì, raccontaci

“Ne ho scritte diverse. Ne cito: PER SEMPRE, dove chiaramente il legame amoroso o filiale non cessa con la morte: “Anche se non sono più tra i viventi”.

Non piangermi in quel luogo desolato/ io sono qui, non me ne sono andato/ ricorda di noi tutti i bei momenti… Un’altra dedicata a mio padre, quando ormai le forze lo abbandonavano: “IL MIO GRANDE ALBERO” e più di una poesia per il Due Novembre, poi VENERDI SANTO”.

Il tuo libro di versi quante poesie contiene e che temi affronta?

“Ogni libro contiene almeno cento poesie. I temi che affronto sono i più svariati: dalle situazioni più intime dei moti dell’animo, a quelle moraleggianti, comiche, romantiche, invettive politiche, descrittive, malinconiche e sui costumi della società e qualcuna teneramente erotica”.

Parlaci del  paese dove vivi e che cosa ha di bello nelle sue tradizioni… monumenti… storia?

“Sono nato a Cattolica Eraclea, un piccolo paese in provincia di Agrigento Cattolica nacque nel 1610 con una popolazine di 500 abitanti. Il nome Eraclea fu aggiunto nel 1873 per distinguerlo dalla Cattolica di Rimini, per evitare disservizi postali. Fu fondata dal barone Blasco Isfar et Corilles con il figlio Francesco. Nel 1611 ottiene la “Licentia Populandi” e nel 1612 la proclamazione ufficiale in data 24 maggio. Francesco purtroppo morì in giovane età e l’opera fu continuata dalla sorella Giovanna, che divenne principessa. Ecco perché la rocca posta sulla sommità della collina di Monforte fino ad ora viene chiamato “Principotto”. Cattolica si espanse rapidamente e negli Anni Cinquanta raggiunse il numero di 12.000 abitanti. Ma pochi anni dopo una massiccia emigrazione in tutti i Paesi del mondo decimo la popolazione. Ad oggi siamo poco più di 3.000 abitanti. Tra le tradizioni e feste più importanti abbiamo la Festa Del Rosario, San Giuseppe, Pasqua con il suo tradizionale “Incontro”, che si svolge nelle due piazze Il paese si presenta con un bell’aspetto agli occhi del visitatore. Con quasi tutte le strade viabili e due bellissime piazze contigue, unite dalla via Marchese Borsellino, e contornate da palazzi di stile barocco. Ma c’è una nota dolente che vorrei evidenziare: anni fa è crollata la cupola della Chiesa Madre, detta Dello Spirito Santo. Dopo diversi anni, sono iniziati dei lavori che sono stati interrotti dalle pastoie burocratiche. Questa chiesa è nel cuore di tutti. Perché essa stessa è il cuore del paese. Lancio un accorato appello a chi può fare qualcosa di ridarci la nostra chiesa più bella di prima!”

Al mio paese ho dedicato questa poesia: A CATTOLICA ERACLEA

Un giru di muntagni a mezzaluna

Ti sta a curuna comu ‘na rigina

Misa tra un pinninu e ‘na chianura

Fa’ bellu sfoggiu di sciuri evirdura.

Occhi belli sunnu li to chiazzi

E strati campagni e cuntrati

Sunnu l’allammicu di li spatriati

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