Enna: ‘Chi ha ucciso Pio La Torre?’ Presentato il libro-verità di Paolo Mondani e Armando Sorrentino

ENNA – Chi ha ucciso Pio La Torre? Omicidio di mafia o politico? Sono le due domande che danno il titolo al libro scritto a quattro mani dal giornalista Paolo Mondani e dall’avvocato Armando Sorrentino, presentato nei giorni scorsi alla Sala Cerere su iniziativa dell’Associazione Fuori dal Coro, alla presenza dei rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine, ripercorre la situazione italiana, con particolare attenzione a quella siciliana degli anni che vanno dal 1978 al 1983. Un viaggio che inizia con il sequestro e successivo assassinio di Aldo Moro, per continuare con gli omicidi del giornalista Francese, del segretario provinciale della DC Michele Reina, di Boris Giuliano, del presidente della Regione Piersanti Mattarella, del Capitano Basile, dei magistrati Terranova e Costa e altri omicidi avvenuti per mano della mafia che ferirono al cuore tutte le istituzioni democratiche dell’ intera isola.
Argomento centrale è la morte di Pio La Torre, esponente del Partito Comunista, assassinato il 30 aprile del 1982 a Palermo, dopo aver intuito che la mafia iniziava a cambiare volto, aveva inoltre capito come essa iniziava ad avere legami con la politica, vedi Vito Ciancimino. La Torre aveva unito tutti i colori politici sotto lo stesso obiettivo, ovvero evitare l’istallazione di missili a Comiso e rinnegava di considerare la mafia come un fenomeno perché essa, per l’esponente del PCI, altro non è che parte integrante della società e si camuffa sotto diverse forme. La Torre fu uno dei pochi esponenti politici a non separare la sua attività politica da quella morale, lo scopo del libro non è quello di scoprire materialmente chi uccise La Torre, elemento accertato nel processo, ma di riflettere su chi dalla sua morte ne trasse benefici.
Alla presentazione è intervenuto anche  il giudice Gianbattista Tona, che considera il lavoro di Mondani e Sorrentino appassionato, che porta a pensare a quali siano i limiti di un processo, che spesso non consento di raggiungere tutta la verità. Per Tona ci sono storie che hanno sconvolto la storia italiana che non vanno assolutamente rilegate agli atti di un processo, ma vanno esaminate anche da un punto di vista storico, come per esempio le stragi del ’92.  
Toccante è stato il racconto di Adriana Laudani, avvocato catanese, che negli anni raccontati all’interno del libro ha svolto diverse attività contro la mafia, scampata ad un agguato racconta le lotte intraprese accanto ai giudici Chinnici e Falcone nel periodo in cui lottare per le cose giuste significava esporsi. Anche la Laudani si unisce agli autori del libro per cercare di capire chi, come dice lei stessa, è rimasto in platea, sapeva e taceva.

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