Il duo Lo Cascio – Rubini e il fascino oscuro di Dracula

Al Teatro Vittorio Emanuele di Messina le cupe atmosfere di Dracula in un crescendo di emozioni per l’adattamento di Sergio Rubini e di Carla Cavalluzzi del celebre romanzo epistolare di Bram Stoker

-Dracula-

Dopo il successo dell’inaugurazione al Teatro Vittorio Emanuele della Stagione di Musica 2019/2020 con il recital musicale “Appunti di Viaggio – Biografia in Musica”, scritto e diretto da Lina Sastri, è il mito di Dracula” ad aprire la Stagione di Prosa dell’Ente, andato in scena dal 6 all’8 dicembre, nell’adattamento teatrale del celebre romanzo ad opera di Sergio Rubini, attore e regista per l’occasione, e di Carla Cavalluzzi. Nel cast della rappresentazione insieme a Rubini (il dottor Van Helsing) Luigi Lo Cascio(Jonathan Harker), Geno Diana (il Conte Dracula), Alice Bertini (Mina Harker), Roberto Salemi (il dottor Seward) e Lorenzo Lavia (il folle Renfield).

Dopo la pregevole prova in “Delitto/Castigo”, in cartellone nella passata stagione teatrale, l’attuale programmazione, a cura del  Direttore artistico Simona Celi Zanetti, ripropone il sodalizio artistico tra Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini nell’impegnativo riadattamento teatrale di un altro capolavoro della letteratura, un soggetto che rappresenta di per se una sfida, proposto per anni in particolare dal cinema di genere horror.

Lo Cascio - Rubini
Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini

“Dracula”, storia ed insieme legenda, testo letterario entrato ormai da tempo nell’immaginario collettivo, che tutti conoscono e che non dovrebbe avere più misteri mantiene tuttavia, a oltre un secolo dalla sua prima pubblicazione (1897), un oscuro fascino, tra orrori ed arcani enigmi, che continua a crescere nel tempo.

Luigi Lo CascioL’opera letteraria dell’irlandese Bram Stoker, ispirato al racconto “The Vampyre” di John William Polidori, pare che sia stato il frutto di sette anni di ricerche storiche sulle tradizioni culturali, i misteri, il folklore e la religione dell’Est Europa. Romanzo epistolare ispirato alla figura di Vlad III, Principe di Valacchia, l’opera di Stoker (espressione del romanzo gotico), ha ispirato innumerevoli produzioni nei vari settori delle arti dello spettacolo: cinematografia, serial televisivi, musical teatrali, videogame e nell’editoria dove la figura del vampiro Dracula è stata citata nelle opere di fantasia, in numero pressoché incalcolabile, da tantissimi autori di cui ricordiamo, tra le opere cinematografiche, due fra tutte, veri cult movie del genere: “Nosferatu, il principe della notte” (Nosferatu: Phantom der Nacht) prodotto, scritto e diretto da Werner Herzog nel 1979 e “Dracula di Bram Stoker” (Bram Stoker’s Dracula), film del 1992, prodotto,co-scritto e diretto da Francis Ford Coppola.

Secondo una stima approssimativa sono ben oltre 160 i film in cui compare il vampiro ideato da Bram Stoker in un ruolo principale mentre il numero totale di pellicole che includono riferimenti a Dracula supera le 650.

Oscura e tenebrosa la scenografia dell’adattamento teatrale di Rubini riporta sulla scena il clima dell’opera letteraria: mistero, ambiguità ed inquietudine. In un lungo ed unico tempo, della durata di due ore, come in un oscuro tunnel viene rappresenta l’eterna contesa tra il Bene e il Male dove quest’ultimo, subdolamente ammaliante, può avere la meglio. È  come se lo stesso spettatore venga trascinato dentro le paure, i pensieri e i moti d’animo dei protagonisti con l’affiorare di profondi e segreti abissi interiori, dove non è tracciato alcun percorso definito.

Sergio RubiniLa storia si delinea seguendo i punti focali della trama in cui è il giovane procuratore Jonathan Harker (Luigi Lo Cascio) che si reca in Transilvania per curare l’acquisto di un’abitazione, a Londra, effettuata da un nobile del luogo, il Conte Dracula (Geno Diana, che recita in lingua slava in una energica e vitale versione del celebre vampiro). Harker, che scrive di questa sua sconvolgente vicenda alla moglie Mina (Alice Bertini), non ha assolutamente idea di come la sua vita potrà cambiare per sempre: l’incontro con Dracula lo stravolgerà irrimediabilmente ed il viaggio diverrà un’esperienza drammatica per la sua vita che coinvolgerà tutto ciò che ha di più caro, compresa la sua giovane moglie. E poi la sconvolgente e manifesta follia di Renfield (Lorenzo Lavia), malato di mente perseguitato dal suo “Maestro oscuro”, vittima anch’egli del Conte vampiro. Un vero e proprio viaggio verso l’ignoto attraverso locomotive, porte, ambienti oscuri ed inquietanti tagli di luce; un viaggio difficile, se non impossibile da superare, in cui emerge il talento attoriale di tutti i protagonisti.

Si mira alla costruzione di una rappresentazione che tende ad una unica potente suggestione che coinvolga tutti gli aspetti sensoriali, capace di trascinare nella vicenda lo spettatore con un’atmosfera che assorbe e circonda. A  tal fine ci si avvale della potenzialità incisiva dell’apparato tecnico grazie alle scene di Gregorio Botta, con il vento che scuote i teli disposti sul fondale e gli effetti fumogeni che, tra la platea ed il palcoscenico, rendono un tutt’uno e ancora le mirate e precise luci di Tommaso Toscano come anche il coinvolgente sonoro di G.U.P. Alcaro.

Ed ecco che Dracula si manifesta, è in platea all’improvviso, è presente accanto e dentro di noi e non è solo il Conte ad essere protagonista ma, rendendo ciò che di più avvincente e profondo c’è in Dracula, è come se fossimo condotti a guardare direttamente il lato oscuro che può risiedere in ognuno di noi e riuscire finalmente, dopo averlo affrontato, a superarlo ed eliminarlo.

Nella vicenda sarà il dottor Van Helsing (Sergio Rubini) che affiancato dal dottor Seward (Roberto Salemi) dipanerà il mistero ma è proprio nel momento in cui la normalità sembra tornare nelle vite di tutti che un improvviso soffio di vento spalanca la porta e riempie la sala di fogli accartocciati: ed è la sottile percezione che “qualcosa” possa riprende il suo corso…

Si riaccendono così le luci e, tra i tanti applausi, giunge il momento dei saluti finali con i frizzanti e  goliardici ringraziamenti di tutta l’eccellente compagnia teatrale.

LUIGI LO CASCIO e SERGIO RUBINI

in

DRACULA

da Bram Stoker

adattamento di Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini

con Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana, Alice Bertini

scena Gregorio Botta

costumi Chiara Aversano

musiche Giuseppe Vadalá

progetto sonoro G.U.P. Alcaro

luci Tommaso Toscano

regista collaboratore Gisella Gobbi

regia Sergio Rubini

produzione

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana

a Cognita Design production
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