“DUE”, con Raoul Bova a Catania. Nel segno della noia di coppia

Luca Miniero, regista teatrale, ha portato in scena DUE, al Teatro Metropolitan di Catania. La storia di Marco e Paola, una coppia alle prese con la prova della convivenza …nel segno della noia. DUE

Luca Miniero, regista e sceneggiatore italiano, dirige Raoul Bova e Chiara Francini, unici interpreti di “Due”, nella commedia teatrale sentimentale dopo una lunga serie di successi di un tour partito la scorsa stagione.
Marco e Paola sono una coppia apparentemente felice, consolidata. Una coppia che vive la propria quotidianità in una città che può essere quella di tutti, raccontata con un linguaggio ironico a tratti tagliente.
Dopo anni di convivenza decidono di sposarsi, e magari mettere al mondo uno o più figli, come la classica famiglia attuale, con le loro ansie e quelle inquietudini per un futuro in DUE discutibile. È un rapporto ambiguo, costruito su esplosioni emozionali incontrollate, privo di forme armoniose e rassicuranti.
La storia inizia in un presente a DUE dove si ride nel segno dell’amore con la A maiuscola, e delle parolacce dette per rompere quei momenti per nulla garbati con un’esuberante Chiara Francini.
DUE_Raoul Bova e Chiara FranciniRfabiolovino (2)-593x443Marco e Paola, attraverso dei flashback, scrutano il loro passato e il loro presente per capire come sarà il loro futuro matrimoniale fra vent’anni, illudendosi di vedere se stessi in una veste migliore, o quasi. Il loro futuro ci appare grottesco, fatto di bambini dal nome strano e dagli amanti occasionali per occultare un microcosmo multiforme in cui si parla di vita a DUE, e talvolta a quattro.
Ed ecco che la fragilità interiore prende il sopravvento. Improvvisamente Paola e Marco capiscono che il loro rapporto d’amore è carico di sofferenze volutamente create da loro, e che indietro non si può più andare, se non cancellando la loro visione immaginaria di un resoconto per nulla soddisfacente.
La commedia, dall’umorismo in stile british, frivolo a tratti ermetici, è recitata tutta d’un fiato senza pause e intervalli.
Raoul BovaRaoul Bova recita se stesso quasi fosse una fiction televisiva costruita per lui, comportandosi da divo, anche se divo non lo è. Mentre Chiara Francini, sagace e nevrotica, è la vera salvatrice di una rappresentazione teatrale a prima vista noiosa, lagnosa. Una commedia dove si ride e ti fa riflettere anche molto.

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