Donazione organi: nei primi tre mesi del 2024 ben sei «Risultati incoraggianti, ma serve sensibilizzazione»

L’ultimo prelievo in ordine di tempo è quello di un uomo deceduto per emorragia cerebrale che ha donato fegato, reni e cornee; proprio in questi giorni i suoi familiari hanno rinnovato il loro ringraziamento al personale sanitario del Cannizzaro «per l’affetto e la vicinanza» e hanno scritto «affinché sia data importanza alla donazione degli organi nella nostra regione».

Sotto questo profilo, l’attività dell’Azienda Cannizzaro nel primo trimestre del 2024 è stata molto positiva. Il report, elaborato dal direttore di Anestesia e Rianimazione dott. Savino Borraccino, dal coordinatore locale trapianti dott.ssa Antonella Mo e dal coordinatore infermieristico Matteo Sortino, ha evidenziato sei donazioni, tutte con attività di prelievo multiorgano effettuato da équipe provenienti da varie città italiane; in tre casi è stato prelevato il cuore, una volta i polmoni. Ciascuna donazione ha consentito di prelevare fegato, reni e (tranne un caso) cornee. Nello stesso periodo, le opposizioni, cioè i dinieghi ai prelievi, sono state cinque. Ed è su questo fronte che si deve lavorare per sensibilizzare alla cultura della donazione, diffondendo le corrette informazioni utili a scardinare le paure ed i falsi miti, spesso alla base delle opposizioni, e favorire la scelta consapevole.

«Diventa sempre più importante – dice il dott. Salvatore Giuffrida, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro – la dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti registrata all’anagrafe, che consente di esprimere la propria volontà al momento del rinnovo della carta di identità. Nella nostra attività di procurement abbiamo registrato alcuni casi e i dati forniti dal Centro Nazionale Trapianti confortano in tal senso, anche se il Sud Italia è ancora indietro rispetto al Centro-Nord. Rinnoviamo da parte nostra l’impegno a contribuire, in raccordo con il Centro Regionale Trapianti, a sensibilizzare alla donazione e ringraziamo tutte le équipe impegnate sia nelle attività di prelievo, sia nel delicato percorso di assistenza ai pazienti e ai loro familiari. A costoro – conclude Giuffrida – va la profonda riconoscenza per un gesto che consente ad altri con gravissime patologie di ritornare alla vita».

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