Dipasquale nominato presidente del Comitato dei Teatri Stabili Italiani

Un raccordo per meglio fronteggiare la crisi. L’iniziativa è della Fondazione per l’Arte Teatrale P.L.A. Tea, che annovera i 17 Stabili d’Italia e presieduta dal direttore del Piccolo di Milano. Il coordinamento è affidato a Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile etneo.
 

Roma. I Teatri Stabili al tempo della crisi. Le parole d’ordine sono unità, sinergia, condivisione. A sincronizzare la loro azione nasce un agile Comitato di raccordo, per far fronte comune e trovare soluzioni alle gravi problematiche, finanziarie e gestionali.

L’iniziativa è della Fondazione per l’Arte Teatrale P.L.A. Tea, che annovera i 17 Stabili d’Italia e presieduta da Sergio Escobar, direttore del Piccolo di Milano.

La fondazione ha affidato il coordinamento del comitato a Giuseppe Dipasquale, direttore dello Stabile di Catania: scelta che è tangibile riconoscimento della storia ultracinquantennale dell’ente e della sua gestione.

«Ringrazio la Fondazione P.L.A. Tea – sottolinea Dipasquale – e il presidente Sergio Escobar, a nome dello Stabile etneo e mio personale. È un impegno che mi onora e mette in evidenza l’importanza, non solo per i Teatri Stabili, di agire in stretta collaborazione. Mai come oggi, è forte la necessità di operare di concerto per fronteggiare le difficoltà, elaborando tattiche innovative per il rilancio dello scenario culturale e segnatamente teatrale. In questa visione il Comitato rappresenta un’iniziativa di rilievo per contrastare i funesti effetti della generale crisi economica, e prima ancora politica, che penalizza anche la Cultura e dunque il Teatro».

Il 4 dicembre la Fondazione ha deliberato la costituzione di un Comitato a cui è stato conferito, in prima battuta, il mandato di monitorare le problematiche e gli sviluppi, anche legislativi, relativi ai trasferimenti di competenza e responsabilità conseguenti alla riforma delle Province.

La decisione del Governo di non convertire in legge il DL n.188 del 5 novembre 2012, e la conseguente situazione di estrema incertezza e contraddizione, non hanno sminuito, semmai confermato, la necessità del Comitato di azione e raccordo.

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