Dialogo con il vescovo filosofo Antonino Raspanti: gli scenari internazionali, i cambiamenti ed i conflitti

Un minuto di raccoglimento in solidarietà del popolo ucraino, è stato questo l’incipit dell’evento con il vicepresidente della Cei, Antonino Raspanti, che si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Mario Rapisardi” di Paternò. Il dialogo con il vescovo di Acireale, filosofo e teologo, Antonino Raspanti (membro del Pontificio Consiglio della Cultura e neo presidente della Cesi -Conferenza episcopale siciliana-), è stato introdotto dalla Dirigente Fiorella Baldo ed è stato condotto dal giornalista Salvo Fallica.

Il dibattito ha avuto come relatrice anche la Docente di Filosofia, Angela Rita Pistorio, che con capacità sintetica ha fatto un’analisi sulle differenze fra l’Umanesimo ed il Post-Moderno, dalla ragione forte al “pensiero debole”.

La dirigente Fiorella Baldo afferma: “Un evento di alto profilo culturale che si inserisce perfettamente nella nostra offerta formativa e didattica. Un intellettuale di prestigio e poliedrico quale il vicepresidente della Cei, S.E. Monsignor Raspanti, ha dato un’interpretazione multidisciplinare della realtà, collegando in maniera originale e profonda le diverse discipline. Ed ha connesso il passato al presente. Noi puntiamo ad una formazione globale dello studente, con un’ interazione fra scuola e vita. Perché la cultura è vita”.

L’analisi del dialogo è stata incentrata sul concetto di verità e su come la concezione della verità (relativa, assoluta, probabilistica) incide sulla modalità di conoscenza della realtà e del mondo che ci circonda. Per fare degli esempi concreti, sulla stessa interpretazione giornalistica o storica delle guerre incide la prospettiva dalla quale si parte, i principi ed i valori dai quali si è ispirati. Nello stesso tempo si è discusso dei valori che dovrebbero essere validi universalmente: libertà, eguaglianza, democrazia, rispetto dell’autodeterminazione dei popoli. Questi valori che sono all’origine della civiltà democratica purtroppo non sono condivisi in maniera universale. Neppure le regole del diritto internazionale vengono rispettate da tutti gli stati.

All’origine della dimensione della libertà, del libero pensiero, dello spirito critico, vi è la grande lezione filosofica, razionale e concreta, di Socrate. Il dialogo come ascolto dell’altro, il dialogo come momento di confronto e di costruzione della verità. Va anche ricordato nell’ambito della storia della libertà che è stato Gesù Cristo ad ispirare il principio della laicità, distinguendo fra il “Regno di Dio” e quello di Cesare.

Il vicepresidente Raspanti stimolato dalle domande e dalle riflessioni del giornalista Salvo Fallica, degli studenti e dei docenti ha spaziato dalla filosofia alla storia, dal passato al presente, dalla geopolitica alla dimensione spirituale, con una visione della cultura multidisciplinare. Utilizzando la dialettica della filosofia greca ha anche in maniera provocatoria sul piano intellettuale mostrato come altre aree geopolitiche del mondo hanno posizioni diverse rispetto alle nostre sulle questioni fondamentali dei principi di libertà e democrazia. Palesando come questo complichi le cose. E che occorre fare un grande sforzo diplomatico di lunga durata per cercare un dialogo con le culture diverse. Senza però derogare ai principi fondamentali della dignità umana, della libertà, della solidarietà alle persone che soffrono, dell’eguaglianza, del rispetto del prossimo.

Le riflessioni hanno toccato anche la questione storico-culturale del ricompattarsi dell’Europa e dell’Occidente nella difesa culturale della libertà e della democrazia. E vi è stata anche una riflessione sulle contraddizioni e gli errori del passato.

Il vescovo-filosofo Raspanti ha risposto anche ad una domanda della rappresentante degli studenti Silvia Miraglia su filosofia e teologia. Ed ha spiegato che in realtà non vi sono solo le classiche differenze fra le due dimensioni ma anche delle importanti similitudini.

Una riflessione ampia, libera, intrisa di spirito critico. Ed è stata la filosofia vista come concezione del mondo, dimensione interpretativa delle culture degli esseri umani, il filo rosso del dibattito.

Presente al dibattito il sindaco Nino Naso che è intervenuto per i saluti istituzionali.

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