Considerazioni su cultura, psiche e uomini

La varietà tra gli esseri umani è infinita, il grande Leonardo Sciascia li ha classificati “uomini ominicchi quaquaraqua”. A voi le conclusioni

Ci sono esseri che vivono di luce riflessa grazie alla vicinanza di persone lodevoli, usufruendo di tutto. La loro passione preferita è quella di affacciarsi dalla finestra, osservare e preparare, il  loro protagonismo,  dando un senso alla propria esistenza. Sono esseri umani un po’ invidiosi e pieni di considerazioni pontificali, processando tutto sulla scorta di indizi tramite il sentito dire, elaborando  fantasie da cortiletto. Il sapore della vita di queste persone si agita tra tentativi, dissapori, speranze, il tutto costellato da progetti interrotti, non andati a buon fine. Un incidere tra gioia e tristezza, impauriti e sfiduciati, da non confondere con i depressi bi colori. Rinunciano, se possono, ad ogniforma di confronto, definendosi persone miti e molto prudenti nelle loro decisioni. Ma è tutta codardia che fa capolino la cautela che acquisiscono nel comportamento.

Prontissimi a tuffarsi nei discorsi altrui, mostrando una sorprendente versibilità a pontificare sui problemi, purché altrui. Da questo spunto prendono forma la loro teoria sul da farsi, senza mai poter citare un’esperienza personale. Percorrono un’esistenza sbiadita e povera di risorse, dando l’impressione di avere una vita affannata e piena di tensione. Sono illustri spettatori delle vite altrui, così possono avere quella tranquillità di assaporare il gusto di stare dietro i vetri della finestra, processando e teorizzando il fare degli altri, ponendosi da giudice calcolando giudizi e mortificando le persone per  la loro realtà poco considerevole. La loro psiche nella società è valutare, processando con la sapienza da veri invidiosi accomodati in poltrona guardando dalla finestra i movimenti altrui. Un barlume di protagonismo li rende degni di una vera e magnanima esistenza.

Ognuno di noi vive come gli viene più comodo, ma questo esclude che ciascuno possa scegliere con chi vivere. Questa opzione di spettatore dietro i vetri della finestra, mortifica e fa arrabbiare tutte quelle persone che nella vita si danno da fare con energia, sacrifici  e volontà di raggiungere mete prefissate. E’ in quel momento che si materializza la povertà mentale dell’essere.

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