Commemorazione caduti ANZAC in Sicilia al Cimitero del Commonwealth di Catania

CATANIA – Partecipata e commovente cerimonia presso il Cimitero di Guerra del Commonwealth, in memoria dei caduti australiani e neozelandesi nelle battaglie del 1943 in Sicilia. Presenti Mr Doug Trappett, Maria Sanciolo Bell e Gaetano Failla

Ieri, martedì 22 Aprile, per la prima volta in Sicilia, è stata celebrata, con cerimonia tenutasi presso il Cimitero di Guerra del Commonwealth di Catania, la commemorazione dell’ANZAC Day, che si tiene ogni anno in Australia e Nuova Zelanda il 25 aprile, in memoria di tutti i soldati delle forze armate australiane e neozelandesi (ANZAC è infatti l’acronimo di Australia and New Zealand Army Corps, “Corpo d’armata di Australia e Nuova Zelanda”) caduti in tutte le guerre.

Pur sotto un cielo plumbeo, la cerimonia per la Festa Nazionale australiana e neozelandese in memoria dei caduti che persero la vita in battaglia, organizzata dall’Istituto di Cultura Sicilia Australia (I.C.S.A.), in collaborazione con l’Ambasciata d’Australia, l’Ambasciata della Nuova Zelanda e la Returned and Services League of Australia (RSL – Victorian Branch), ha registrato la partecipazione di tantissime istituzioni e Autorità civili e militari italiane, tra le quali l’associazione Marinai d’Italia, l’associazione Bersaglieri d’Italia e l’associazione nazionale Artiglieri, il 41° stormo Avieri, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera.

La cerimonia, presieduta da Mr Doug Trappett, Charge d’Affaires – Ambasciata d’Australia a Roma -, ha visto la presenza di Maria Sanciolo Bell, presidente dell’Istituto di Cultura Sicilia Australia e di Gaetano Failla, in qualità di vice presidente. Don Agrippino Salerno, Prevosto Parroco della Pontificia Basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina” di Biancavilla ne ha guidato i momenti di preghiera. La commemorazione si è conclusa con la consegna delle ghirlande, una delle quali deposta ai piedi della grande croce del cimitero inglese proprio dalla Sanciolo Bell e con un corteo, per onorare una ad una la tomba di ogni caduto australiano e neozelandese. Ogni lapide era contrassegnata da una bandierina, oltreché da dei papaveri rossi, fiore simbolo che fiorì per primo sui campi di battaglia di Francia ed Olanda dopo la Prima Guerra Mondiale e che da quel momento ha simboleggiato rigenerazione, nuova vita e speranza, simbolo – ancora oggi – del ricordo perpetuo dei 102.000 australiani e 52.000 neo zelandesi che hanno dato la loro vita in guerre e conflitti militari mondiali durante gli ultimi 100 anni.

Anche gli illustri intervenuti, in segno di rispetto, hanno indossato una spilla con il papavero. Istanti pieni di vera commozione, culminata con la marcia dei bersaglieri sino ai piedi della grande croce, che capeggia sul cimitero.

La delegazione si è poi spostata al Museo dello Sbarco, sito presso il centro fieristico – culturale “Le Ciminiere” di Catania. Una commemorazione toccante, che ha voluto anticipare il centenario dell’ANZAC DAY – Festa Nazionale australiana e neozelandese, che si celebrerà nel 2015.

Tra le presenze istituzionali: il Vice Prefetto di Catania, d.ssa Annamaria Giuliana Polimeni, il Vice Sindaco del Comune di Catania, dr. Marco Consoli e il Presidente del Consiglio Comunale di Catania, d.ssa Francesca Raciti.

Una cerimonia per non dimenticare…

Note storiche

I soldati australiani e neozelandesi hanno combattuto sia nella Prima che nella Seconda guerra mondiale e la scelta del 25 aprile ricorda l’anniversario del primo sbarco dei soldati australiani e neozelandesi, i cosiddetti Diggers, “scavatori”, soprannome dato dal fatto che spesso l’incarico di scavare trincee era dato dai comandi britannici alle truppe ANZAC, a Gallipoli (Turchia), per prendere parte alla ambiziosa campagna dei Dardanelli del 1915, pianificata dagli Alleati allo scopo di infliggere una sconfitta decisiva all’Impero ottomano e portare aiuto all’Impero russo. Fu la prima volta che l’Impero britannico impiegò in Europa i soldati bianchi reclutati nelle più lontane colonie agli antipodi.

A causa delle difficoltà logistiche, dei gravi errori di strategia e di tattica da parte dell’alto comando britannico e della dura resistenza del nemico, le truppe ANZAC subirono perdite elevatissime durante la lunga ed estenuante campagna, combattuta prevalentemente a poca distanza dalle spiagge e caratterizzata da inutili e cruenti attacchi frontali contro le posizioni trincerate nemiche.

I soldati australiani e neozelandesi, impegnati su un teatro di guerra sconosciuto e per scopi bellici poco comprensibili alle truppe, dimostrarono risolutezza e grande coesione, nonostante il fallimento finale dell’operazione e le grandi sofferenze per i disagi materiali, le malattie e le perdite in combattimento.

Il 25 aprile 1915, definito proprio ANZAC DAY, costituisce una data simbolica scelta a rappresentare il grande contributo dei soldati australiani e neozelandesi e la crescita del loro patriottismo; la partecipazione delle truppe ANZAC alla prima guerra mondiale ebbe, infatti, un’importanza fondamentale nel processo di affrancamento di Australia e Nuova Zelanda dal passato di marginali colonie.

Operation Husky

La campagna militare, conosciuta come Operation Husky, iniziò il 10 luglio 1943, allorquando le Forze Alleate Americane e del Commonwealth invasero la Sicilia in preparazione all’assalto della penisola: l’operazione Husky si concluse il 17 agosto dello stesso anno, data in cui le truppe degli Alleati si ricongiunsero a Messina, ma non riuscirono a sconfiggere le forze armate. Le battaglie che ebbero luogo a nord di Lentini e nei pressi del Simeto furono tragiche: moltissimi delle vittime sepolte nel Cimitero di Catania del Commonwealth perirono alle porte di Catania il 5 agosto 1943.

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