“Colore… forme d’energia” presso l’Art Gallery di Prosa a Catania

Si è svolto sabato 13 ottobre presso l’Art Gallery Prosa di Rita Marta Massaro il vernissage “Colore…forme d’energia” di Mariagrazia Coco.
Pensieri e aneddoti di un incontro artistico.
ok RITA MARTA - DUE

                       Le impressioni e i ricordi della Massaro, critico d’arte.
Ho incontrato Mariagrazia Coco circa 24 anni fa in occasione di un lavoro presso una scuola elementare a Catania di cui in questo momento non ricordo il nome che si trovava in via Santa Maria delle Salette entrambi invitate dal prof. Riccardo Meli, (conosciuto presso l’Istituto Statale D’Arte di Catania ) io in qualità di coordinatrice entrambi nello stesso gruppo lavoro, dovevamo fare realizzare ai bambini un affresco che riprendesse almeno uno dei disegni da loro realizzato , eravamo più di un gruppo lavoro e ad ognuno era stata assegnata una classe, io decisi di unire tanti particolari di ogni disegno dei bambini per non creare alcuna discriminazione e realizzare un unico affresco e lo abbiamo dipinto insieme io e Mariagrazia con i bambini per conto dell’ Associazione Prometeo presieduta allora dal professore.

Simpatizzammo fin da subito.
Mi accorsi sin da allora della sua duttilità e capacità a trasferire sulla superfice murale i particolari dei disegni realizzati dai bambini, non tradendo le mie aspettative di capo gruppo coordinatore anche per la mia superiore età. Venne un bel lavoro realizzato da entrambe in armonia.

Marta Massaro“In quel periodo ero direttore presso lo Showroom di Arredamento e Designer di Silluzio Arredamenti in Corso delle Provincie a Catania, dopo una lunga esperienza come progettista d’interni  presso l’Azienda Tito D’Emilio a Catania e poi successivamente in qualità di gerente del negozio Tito D’Emilio a Siracusa”.

Dopo varie vicissitudini perdo di vista Mariagrazia Coco per incontrarla soltanto due anni fa ad una collettiva e tra i partecipanti vi era un mio compagno di classe del periodo in cui frequentavo l’Istituto statale d’arte, Vito Guardo, lui mi portò a questa collettiva che si svolgeva presso una saletta del VIRHOME a Catania, (organizzata da un altro artista, un certo Giuseppe Apa)  incontrandola in quell’occasione presentai Vito a Mariagrazia, lei, fu colpita favorevolmente per avermi rincontrato dopo tanto tempo e chiedeva a se stessa , chiedendomelo tra l’altro ad alta voce pure a me: chissà se dietro questo incontro vi è forse celato qualche altro significato tutto ancora da scoprire.

Io credo che il motivo di questo nostro incontro forse risiede in questa mostra personale da me voluta per Mariagrazia ospitandola presso il mio atelier, ho avuto infatti la percezione mentre davo le indicazioni e insieme stabilivamo la posizione e il quadro da mettere a parete come se quel filo lasciato ventiquattro anni fa, mentre insieme dipingevamo l ‘affresco a scuola, fosse stato ripreso adesso e non aspettava altro.

Più volte negli anni novanta l’avevo invitata a portare avanti la sua pittura a quel tempo ancora in erba dove io vi leggevo già originalità personalità e uno stile del tutto individuale.

Lei sembrava titubante e in maniera umile mi ringraziava per i complimenti ricevuti. Dopo tanto tempo il suo stile non è cambiato ma si è consolidato ed è in continua evoluzione.

Rappresentando la CocoMariagrazia Coco

“Le figure da lei rappresentate senza volto, sembra non abbiano corpo, un corpo fisico, l’artista Mariagrazia con pochi tratti di colore, ne segna i corpi che creano spazi curvi sinuosi con campiture di colore che si intersecano con toni decisi per lo più quasi sempre colori primari.
Come nel quadro famoso “La Danza” di Matisse a cui la stessa artista ne fa omaggio dipingendo un dipinto che io ho voluto nella copertina del pieghevole, i suoi quadri sono realizzati in modo bidimensionale facendo sì che il colore divenga protagonista senza alcuna tridimensionalità non vi è la definizione di dettagli.
E come nei quadri di Matisse l’uso del colore è quanto di più intenso e vivace si sia mai visto in pittura. La Coco usa colori primari stesi con forza, colpi di spatola senza alcuna stemperatura tonale, ad essi accosta i colori complementari con l’evidente intento, forse non voluto quasi inconsapevole, di rafforzare sicuramente il contrasto dei toni.
Ne risulta un insieme molto vivace con un evidente gusto per la decoratività, queste parole più o meno simili sono stati scritte nel descrivere il dipinto “La Danza” di Matisse, ma non vi è alcuna distorsione che non ci faccia leggere lo stesso nel lavoro della nostra artista.
A ragione veduta la stessa Mariagrazia ci dice che non usa più di tre o quattro colori alla volta che nei suoi disegni e nei suoi quadri c’è un certo ordine: << i colori non li mescolo li voglio utilizzare puliti e le gradazioni vanno abbinate; il rosso con il blu, il giallo il nero e il bianco ; quello che prevale nei miei lavori è l’uso dei colori primari e i contrasti sono belli forti, i contorni si creano attraverso le forme volute dagli stessi colori…>>”.

La Cosmogonia 44190222_10215129809491759_5951785247220695040_n
Io vedo chiaramente spaziare prima sui fogli di carta a matita poi sulla tela “amplessi d’ energie cosmiche” che spontaneamente chiedono all’artista di voler trovare luoghi in oggetti come case dove abitare.
“Mariagrazia quasi non sceglie di voler dipingere gli oggetti d’uso domestico come i piatti, le ciotole, scatole o vasi, no! Ella pare obbedire alla sua arte da essa stessa generata che con vita vibrante in maniera autonoma attraverso le stesse forme sembra le chieda di poter vivere altrove e possa avere ali. Eccola posarsi in oggetti e principalmente in piatti di varie forme, dove i contorni, i colori sembrano cercare le giuste forme in cui abitare per vivere l’eternità … cosi ci capita di vedere quadri trasmigrare in oggetti d’uso quotidiano e vivere in mezzo a noi…?!”

I lavori di Mariagrazia Coco si rimpiccioliscono per vivere nel quotidiano, a tavola, nelle nostre case tra di noi e intorno a noi. I colori distesi ci raccontano una sinuosità e leggiadria delle forme quasi quasi affinché il colore e la forma da essi generati possano sorvolare e giungere insieme alla soglia dell’astrattismo ma senza mai perdere il gusto per la forza espressiva del colore.

Ecco che nell’ultimo quadro e piatto le forme fino a quel momento volute e trasformate in sculture affinché si solidificassero, eccole invece questa volta trasformarsi e sembrano squarcino i cieli di colore giallo e i corpi diventano nuvole e forse addirittura volatili in spazi sconfinati. Sicuramente non sono avvolti in un’atmosfera naturale ma sembra che essi prendano corpo dallo spazio che espandendosi e comprimendosi prende corpo insieme alle figure creando una sola dimensione quella energetica che avvolge il tutto al di là della terra …di dove ci troviamo noi.

43788922_1181010362061155_1257142867478970368_oIl Preside al telefono – vola il mio pensiero – 

“Ma a rafforzare il valore di questa mostra c’è un aneddoto, mentre non ricordando il nome della scuola in cui avevamo lavorato insieme, sto leggendo la mia recensione a Mariagrazia, squilla il mio cellulare e chi è dall’altro capo del telefono, una preside che mi convoca per una proposta d’insegnamento essendo inscritta nelle graduatorie per Catania e Provincia, sarei dovuta recarmi  presso l ‘istituto Cesare Battisti di via Santa Maria delle Salette, 72 a Catania giorno 10 Ottobre ore 8:30, l’indomani, non stavo sulla mia stessa pelle “possibile che fosse proprio lo stesso istituto? lo dissi persino alla preside: credo che sia l ‘Istituto che ho citato in una recensione“.
L’indomani 10 ottobre mi reco all’Istituto Cesare Battisti e bisognava salire al primo piano, era una proposta d’insegnamento di sostegno, un collaboratore scolastico mi accompagna in ascensore e mi chiede per cosa ero stata convocata, “come insegnante di sostegno rispondo io, anche se la mia materia d‘insegnamento sarebbe arte e immagine”.
Egli allora alla mia risposta aggiunge: ma in fondo tutti i bambini qui hanno bisogno di sostegno.

Arrivo al piano e con grande emozione trovo il mio affresco, quello citato, di cui conservo un ricordo indelebile nel mio cuore, fatto con tanto amore per i bambini.

Era una strana coincidenza.
Non ho preso l’incarico perché altri insegnanti mi procedevano, ma la frase di quel signore in ascensore echeggiava nelle mie orecchie …ed ho pensato che forse sarebbe opportuno che il Ministero dell’Istruzione prendesse in esame per certi istituti inseriti in ambiti di sovrappopolamento, con pochi servizi ed agi, la possibilità di istituire delle classi con più di un insegnante e delle classi ricreative con laboratori d’arte applicate di vario genere, dal disegno alla pittura, alla scrittura, alla poesia, filosofia, alla scultura, al teatro etc. etc…
Classi attrezzate ed accessoriate per svolgere con più di un insegnante che possa seguire il fanciullo individualmente in modo da far germogliare il seme dell arte che è in ogni bambino (titolo di una mia opera realizzata in una stanza all‘Istituto Liceo Scientifico Statale “E. Boggio Lera” a Catania in occasione del Rito della Luce organizzato da Antonio Presti, di cui ancora conservo un banchetto e una sedia dipinti di bianco che ho portato presso il Museo Emilio Greco per realizzare la stessa opera stanza, ma che purtroppo non ho più potuto fare per motivi di tempo)”. 

44152020_10215128122209578_203957641720889344_oDi sospiri e di desideri

Ho sempre desiderato realizzare un Accademia per Bambini, chissà magari chiederò a Mariagrazia e ad altri miei cari amici artisti con l’A maiuscola perché bravi artisti e veri amici che io voglio bene, se vorranno seguirmi in questa avventura.

Certo è stata una strana coincidenza, dopo 24 anni mentre scrivo e cito un episodio avvenuto così tanto tempo fa, che la stessa scuola mi convochi ed io vado e ritrovo l’affresco realizzato, spero di comprendere cosa la vita in modo sottile mi vuole suggerire o dire o forse indicare una strada da seguire.

Forse dovrei dedicarmi a realizzare mostre per bambini, come quella realizzata nel 2013 “Art of the Child”, la prima mostra d’arte contemporanea per bambini contemporanei …”. Fu un gran successo!

a Cognita Design production
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