Catania F.C. non pervenuto, folate di svogliatezza per una pericolosa involuzione!

Brutta sconfitta a Messina, con evidenti segni di regressione. Il Catania sconfitto per 1-0 allo Stadio S.Filippo “Franco Scoglio”.

In analisi matematica, la Serie Numerica esprime l’addizione di infiniti addendi numerici, distinguendo se esista o meno un limite. In quest’ultimo caso, si afferma che la Serie oscilla o è indeterminata. Se traslassimo questo concetto rapportandolo agli esiti delle performances  della squadra rossazzurra targata Lucarelli, ne discenderebbe che l’iniziale serie di tre vittorie, seguite da un pareggio, inanellata dal Catania col nuovo trainer, sequela positiva per la quale, in quanto a durata, tutti speravamo che potesse esprimere il  crisma della maggiore indeterminatezza possibile, si è invece infranta – oseremmo affermare anche malamente – sulle rive dello Stretto, sul terreno dei “Cugini” del Messina.                      

Orbene, se tutte le serie limitate, statisticamente, hanno un inizio ed una fine ineluttabili, ciò che riteniamo balzi maggiormente all’occhio, nello specifico frangente, è, invero, la modalità con cui la detta mini serie favorevole ha palesato il proprio, attuale, epilogo.

Questa volta, la squadra messa in campo da Lucarelli, con assenze e presenze che hanno lasciato più di qualche dubbio, non è apparsa, quanto meno sotto l’aspetto della determinazione, all’altezza delle precedenti prestazioni. “Folate” di svogliatezza e sufficienza agonistica hanno segnato i novanta minuti, poi culminate nell’erroraccio di Silvestri, che ha causato la decisiva rete peloritana, per un gesto, a nostro avviso, di banale sicumera, che ha mutato irrimediabilmente le sorti della partita. Incontro che pareva sino ad allora “incanalato” verso un probabile pareggio che, tutto sommato, avrebbe potuto accontentare entrambi gli undici.

Il gol ha invece ringalluzzito i padroni di casa ed impaurito gli etnei, non più capaci di impostare serenamente le azioni dal basso ed irretiti nella speculare ed ossessiva  tattica dilatoria del poco tempo restante messa in mostra dagli avversari, giunti comunque più volte vicini al raddoppio. A poco sono valse le tante sostituzioni in casa Catania, il cui aspetto peculiare è parso più quello del tentativo del tutto per tutto, che non sempre riesce a sortire gli effetti agognati.

A quanto sopra, andrebbe poi aggiunto il velato (per non dire malcelato) sentore di uno spogliatoio, almeno per quanto riguarda alcuni giocatori, apparentemente non proprio sereno ed in qualche modo recalcitrante, sia per mancati utilizzi in prima squadra che per voci di possibili trasferimenti ad altri sodalizi, nella prossima sessione di mercato. 

Appare assai chiaro, dunque, come, a gennaio, la Dirigenza dovrà effettuare drastiche scelte, financo, se necessario, un repulisti,  pur di non tenersi sul groppone elementi che potrebbero rappresentare una “zavorra” per il prosieguo del torneo.

Affermare che la stagione sia ormai compromessa, è non solo un concetto prematuro, ma, a nostro avviso, anche una declarazione sibillina, stante che non risulterebbe che la Governance Pelligra abbia mai sventolato proclami di velleità di promozione, in prima botta, alla Cadetteria.

Per ultimo, riteniamo opportuno ribadire come la nostra nozione di giornalismo sia sempre improntata al pieno rispetto delle opinioni altrui, a prescindere che vengano espresse da chi abbia, abbia avuto o non sia titolare del Tesserino dell’Ordine.

Sicuramente, aborriamo i forzati sensazionalismi e le artate asprezze che travalicano i limiti del bon ton. Restiamo nel fermo convincimento che la Questione Catania, lungi dal dividerci, men che meno con veemenza, debba invece unirci, seppur con tutte le diversità che ci contraddistinguono, ciò per il fine ultimo del bene comune, rappresentato dalle sorti della prima squadra di calcio della Città, cui tutti teniamo, a prescindere.

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