Catania F.C.: la finale di Coppa Italia è realtà, il gioco non ancora

Ci davano dei visionari quando, tra i pochi, ci ostinavamo a ribadire che non era verosimile che la scialba squadra vista per lo più fuori casa (ma anche al Cibali) non meritasse fiducia alcuna.

I soliti catastrofisti, infatti, ne avevavo già recitato il De Profundis e sancita l’imprescindibile fine (sigh) …

Noi, chiedevamo che col Rimini, più che altro, la squadra mostrasse un moto d’orgoglio, poi puntualmente e fortunatamente concretatosi. Ora, però, bisognerà dare continuità caratteriale alle prestazioni, migliorare la condizione fisica, apportando, se necessario, un intelligente turnover (magari anche annunciandolo prima), registrare talune giocate difensive, foriere di banali regali agli avversari, applicare (e non subire) un modulo tattico leggermente più cautelativo, non sbagliare formazione iniziale e cambi in corso d’opera, evitare dichiarazioni ambigue e presentarsi davanti la Stampa, senza arrogarsi l’attribuzione di presunte licenze comportamentali, stante l’inesistenza di deleghe decisionali in tal senso, confermate dai vertici societari, malcelando un’insofferenza appena trattenuta dinnanzi ad una sgradita decisione, unilateralmente assunta, senza precentivo consenso.

Non riteniamo debba altro aggiungersi per il momento, dopo la caparbia conquista della finale di Coppa Italia di categoria, concomitante ad una tregua negli ulutati degli abbaiatori seriali di negatività, che verisomilmente anelano più ad aver ragione rispetto a sperare nel bene del sodalizio per il quale, falsamente, affermano di tifare. Una ventina di giorni ci separano dall’andata della Finale di Coppa, in quel di Padova. Bisognerà sfruttare appieno tutte le occasioni offerte dal calendario affinché la squadra possa migliorare le proprie prestazioni: come amalgama, come tenuta, come presa di coscienza dei propri mezzi.

Quando tutto pareva compromesso, una sventagliata d’orgoglio ha fatto il miracolo. Sta ora, in primis, a giocatori e tecnico rendere ordinaria e continuativa questa crescita.
La Società ha fatto la propria parte, mettendo anche la faccia nel.momento di maggiore delicatezza, dimostrando di essere consapevole degli errori compiuti, ma di essere al contempo intenzionata a non lasciare nulla d’intentato nel tentativo di taddrizzare una stagione di certo non nata sotto i migliori auspici.

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