IL CALORE DEI GOSPEL PER IL “CONCERTO DI S. STEFANO”

Le belle note della tradizione Gospel a Messina con gli UNITED VOICES nel quadro della 70a Stagione Concertistica dell’Accademia Filarmonica di Messina UNITED VOICES 1

Al Palacultura Antonello, mercoledì 26 dicembre, l’atmosfera del Natale incorniciata dall’avvolgente emozione del Gospel degli UNITED VOICES sono stati i protagonisti del “Concerto di S. Stefano, evento musicale in programma per la Stagione Concertistica 2018/2019 dell’Accademia Filarmonica di Messina in collaborazione con l’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini”.

Fondato da Danton Whitley, figura di spicco del Gospel americano  e noto scopritore di talenti, il gruppo degli UNITED VOICES è costituito da artisti indipendenti di grande valore, originari del Nord-Est degli Stati Uniti, di riconosciuta fama nell’ambito della musica gospel statunitense. Insieme da oltre 15 anni l’ensemble con Tonaee Burgess (soprano), Kaneisha Trott (soprano), Janeen Thompson (contralto), Suzzann Wilson (contralto), Tameeka Byrd (tenore), Kenneth Whittington (tenore) e Darnell Moore (pianoforte) ha condiviso le scene in tutto il mondo con tantissimi musicisti Gospel e R&B di livello internazionale.

Concerto di S. Stefano

Sette professionisti di collaudata esperienza che sanno benissimo come trasmettere al pubblico la carica emotiva e la profonda spiritualità della musica gospel e fin dalle prime note è stata evidente la loro potente vocalità come anche la passione e la forza spirituale che li guida.

Coinvolgente e potente il repertorio di canti gospel che hanno preso vita dal palco di un gremito Palacultura così come elevata è stata la capacità del gruppo di rendere partecipe il pubblico.

Una musica di forte impatto il Gospel, una musica che va dritta al cuore, gioiosa ed insieme di intensa emozione spirituale a cui lo spettatore non può assistere passivamente ma la vive, la sente, canta e partecipa anche con semplici gesti, come il battito delle mani o dei piedi, e si diverte raccogliendo così l’energia del canto gospel.

Intense le atmosfere dei brani tradizionali quali “Total Praise”,Walk With Me”, “This Little Light of Mine” e particolarmente coinvolgente il momento di “Hello God” come anche è stata toccante la delicatezza dell’attesissima “Hallelujah” di Leonard Cohen. Infine tutti in piedi a battere le mani per il gran finale con l’immancabile “Oh Happy Day” sottolineato dalla compiaciuta energia della platea che si è espressa nei meritatissimi applausi finali.

Una bella occasione per diffondere ed incentivare la conoscenza di un affascinante ramo della musica, il Gospel, in particolare della musica nera che affonda le sue radici nei canti degli schiavi e negli spiritual della Chiesa cristiana americana. Secondo la tradizione, la parola “Gospel” significa “Vangelo” e sembra che sia nata dalla contrazione della frase “God’s spell” (Dio parla), tant’è che i testi vengono tratti dall’Antico Testamento della Bibbia, in particolare dal libro dei Salmi.

La storia di questo genere musicale, complessa e articolata, attraversa (dal 1600 in poi) un paio di secoli di importanti evoluzioni sociali e culturali che condurranno, per quanto riguarda la musica, alla nascita di due distinti generi: Blues e Jazz.

E non è affatto un caso se leggendo le biografie di tanti grandi cantanti afroamericani spesso ritroviamo nel loro passato una chiesa e la militanza nel coro di qualche cappella: da Aretha Franklin a Whitney Houston, da Sam Cooke a James Brown. Infine, in questo brevissimo excursus, ricordiamo che film come “The Blues Brothers”  e “Sister Act” hanno contribuito a renderlo popolare anche fuori dagli Stati Uniti d’America e, oggi, la tradizione del Natale si colora ovunque anche con i canti del Gospel.

Un’espressione artistica di intensa spiritualità che ben si sposa con l’atmosfera natalizia di fine anno e che con il “Concerto di S. Stefano” ha anche delineato, in seno al ricercato programma degli eventi per l’attuale stagione musicale, un ulteriore momento di intenso arricchimento culturale.

Con gli UNITED VOICES per GLOBUS Magazine
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