Calcionate: Stefano Bonacini “Se puntella l’organico, il Catania ha sempre buone possibilità”

Il patron del Carpi Calcio, squadra campione d’inverno della serie B 2014/15, ai microfoni di Globus Radio Station, ha rilasciato un’opinione sul campionato cadetto e sul Catania

Intervistato in esclusiva ai microfoni di Globus Radio Station nella trasmissione “Calcionate – commenti in casa rossazzurra”, Stefano Bonacini, proprietario del Carpi Calcio, attualmente capolista di serie B, ha parlato della sua esperienza nel mondo del calcio. Ospiti della puntata: mister Renato Marletta (presidente AIAC Catania) e Gian Paolo Montineri (giornalista sportivo).

Ecco uno stralcio delle dichiarazioni del patron emiliano:

Quali parametri avete adottato per costruire questa bella realtà calcistica di nome Carpi Calcio?

“Abbiamo lavorato allo scopo ti puntellare la squadra lasciando intatto il gruppo storico che forma questa rosa. La nostra politica si basa sull’acquisto di giocatori giovani, motivati e tecnicamente validi a discapito di altre squadre che cercano giocatori di categoria di A o B. Non dimentichiamo che la fortuna ci ha assistito. Da quando ho rilevato il Carpi nel 2009, ho conquistato 4 promozioni, dall’eccellenza fino alla serie B”.

Che operazioni di mercato farà il Carpi a gennaio?

“Non ci sarà nessuno che entra e nessuno che esce, a parte qualche giovane che ha trovato poco spazio e verrà dirottato a fare esperienze in altre squadre. A maggior ragione, dopo che una squadra conquista 43 punti in 21 partite, non può essere toccata”.

Come si è formato professionalmente?

“I miei genitori erano due dipendenti, mio padre faceva il piccolo artigiano e mia madre la casalinga. Io vengo dal niente, ho costruito in 20 anni, insieme al mio socio, un’azienda da solo. Pian piano quest’attività aziendale e questa sfida calcistica intrapresa 6 anni fa, prosegue bene. Ovviamente ho costruito la squadra sapendo di non fare il passo più lungo della gamba, me lo hanno insegnato sempre mio padre e mio nonno. Io non potrò mai costruire una squadra da milioni di euro, primo perché non ho le disponibilità e secondo perché non c’è una realtà per poterla fare; chiaro esempio Catania o Bologna, per intenderci.”

Quanto credete alla possibilità di raggiungere la serie A?

“Oggi fare dei calcoli nel calcio è difficile. Abbiamo individuato un’eventuale serie A, a 70/74 punti e noi ne abbiamo 43. Teoricamente ci mancherebbero 30 punti e solamente una squadra potrebbe fare 40 punti nel girone di ritorno, tra le 22 partecipanti. E’ ovvio che fare 30/32 punti è difficile, perché le squadre si rinforzano e il caldo primaverile renderà tutto più complicato. Però non voglio fare conti, perché poi nel calcio non si avverano mai”.

Chi può insidiare il primato del Carpi?

“Sicuramente il Bologna, che grazie alla nuova proprietà e al contributo del nuovo direttore sportivo Corvino, investirà nel mercato di riparazione, per puntare alla serie A, poi il Livorno e il Frosinone. Specialmente i ciociari mi hanno impressionato per aver espresso bel calcio contro di noi. Ma non dimentico che l’anno scorso il Modena con 20 punti nel girone di andata sembrava spacciato, ma nel girone di ritorno conquistò 42 punti, rischiando di conquistare la serie A. Questo mi fa capire che dobbiamo stare attenti a tutte le squadre. Lavoriamo come abbiamo sempre fatto fino ad ora”.

Che idea si è fatto sul Catania?

“Non posso dare giudizi, perché ho visto giocare i rossazzurri una sola volta. Ho visto una squadra con molte assenze tra infortunati e squalificati e con i tifosi che protestavano fuori dallo stadio, in un clima non da Catania. In questo tipo di situazione dare un giudizio è sbagliato. Posso dire che a livello di organico, non c’è confronto. Tempo fa, intervistato alla “Gazzetta dello sport“, dissi che il Catania era la squadra favorita, perché ha i nomi per vincere e una retrocessione disgraziata alle spalle, che gli darà la forza per esprimere in pieno il suo potenziale. Poi quando il presidente Pulvirenti cambiò allenatore e scelse Sannino, persona che stimo molto e che mi piacerebbe allenasse il Carpi un giorno, ero ancora più convinto che avrebbe fatto il salto di qualità. Ma il calcio non è una scienza esatta e a volte accadono situazioni inspiegabili. Tuttavia, il Catania ha sempre buone possibilità, a condizione che metta a posto un po’ la squadra”.

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