Calcionate: Roberto Sorrentino “Sannino riuscirà a portare risultati importanti”

L’ex capitano e portiere rossazzurro Roberto Sorrentino,  adesso allenatore di calcio, ha dichiarato “nel calcio c’è chi nasce come numero 1 e chi come numero 12, sta all’allenatore individuarlo poiché l’alternanza non aiuta”

Intervistato in esclusiva ai microfoni di Globus Radio Station, all’interno della trasmissione Calcionate – commenti in casa rossazzurra, Roberto Sorrentino, ex saracinesca e bandiera catanese dei primi anni ’80, ha parlato delle sue esperienze da allenatore in squadre estere e ci ha rilasciato una considerazione sull’andamento della squadra allenata da mister Sannino, non nascondendo il desiderio di ritornare a rappresentate i colori rossazzurri. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Un’opinione sull’andamento della squadra etnea?

Io non so in che posizione arrivi il Catania, ma sono convinto che dopo le difficoltà iniziali, delle quali non conosco la causa, troverà la sua giusta ubicazione nel vertice alto della classifica di Serie B. L’avvento di mister Beppe Sannino, sarà l’arma in più di questa squadra, poiché il mister cercherà di inculcare in questi uomini la mentalità giusta per affrontare questo campionato ad alti livelli. Ad Avellino la compagine etnea non meritava assolutamente la sconfitta. Noto che la squadra sta pian piano raggiungendo la compattezza e i ritmi giusti, fondamentali per far emergere nel corso del campionato quei leader di spogliatoio che formeranno il gruppo vincente’.

Il Calcio Catania ha un portiere all’altezza della sua fama?

‘Premetto che giocare a Catania con il ruolo di portiere è davvero molto difficile. E’ una piazza esigente, che ha avuto il piacere di avere portieri importanti, quindi le piccole pecche di questo reparto risaltano di più di fronte al pubblico del Cibali. Noto però che Anania e Frison, che ho visionato in maniera marginale e non con costanza, sono tutto sommato sono dei buoni portieri.  Magari l’alternanza non aiuta a dare continuità in questo ruolo particolare, perché in una squadra c’è chi nasce per fare il numero 1 e c’è chi nasce per fare il numero 12, da questo punto di vista è opportuno fare una scelta decisa, poi a chi non sta bene nel mercato di gennaio può andar via. Il Catania ha bisogno di portieri di un certo rango e devono dimostrarlo, ma complice il momento che attraversano i rossazzurri, dove le cose non girano nel verso giusto, sono i primi ad avere la pressione maggiore dovuta alla responsabilità di non commettere errori e quindi di non essere tranquilli. L’importante è fare una scelta decisa riguardo le sorti dei due estremi difensori per il proseguo del campionato’.

E’ vero che dopo l’esonero di Maurizio Pellegrino sei stato cercato dal Calcio Catania?

No, non sono stato cercato dal Calcio Catania. Chiarisco che tempo fa andai a vedere Pro Vercelli-Catania e incontrai una decina di tifosi rossazzurri, i quali mi riconobbero, anche se con qualche capello bianco in più, con la conclusione che tale notizia si diffuse sui social network. Sicuramente qualcuno si è divertito, con estremo piacere mio di poter essere accostato alla squadra etnea. Io ho allenato nelle massime serie di campionati esteri e in serie C in Italia, non ho mai allenato in A e B, perché non me né stata data possibilità, però sono felice delle scelte fatte perché sono 23 anni che alleno, con buoni risultati. Poco tempo fa avevo firmato per gli ucraini del Čornomorec di Odessa, squadra che si era qualificata ai preliminari di Europa League, purtroppo in quella località era molto vicina a dove è sorta la guerra tra Russia e Ucraina e devo dire onestamente che fortunatamente mi sono recato là tre volte e tutto è andato bene. Nel calcio essere una persona perbene non aiuta, poiché per questo impegno avevo rifiutato una squadra polacca e due russe, ora sono svincolato, ma non sono pentito delle scelta fatta’.

Non credi che la società abbia il dovere di intervenire sul mercato di riparazione a gennaio? 

‘Io sono certo che il presidente Pulvirenti e l’amministratore delegato Cosentino stiano valutando il da farsi. Sannino è un tecnico importante per la serie cadetta e saprà consigliare bene la dirigenza. Credo che uno o due ritocchi questa squadra li necessiti e il tecnico sa dove li deve andare a pescare. Per essere precisi, un difensore e un centrocampista possono essere al caso della compagine etnea, per quanto riguarda l’attacco andrebbe bene anche cosi. Ma il vero problema del Catania credo stia nel fatto che ci sono troppi giocatori nuovi, ragazzi da assemblare all’interno del gruppo e in questo Sannino è maestro’.

Un giorno ti rivedremo con i colori rossazzurri a Catania?

‘Mi piacerebbe molto ritornare a Catania, sono 30 anni che lo spero. Sono innamorato della città, ho un figlio che è nato alle pendici dell’Etna.  Tempo fa con il presidente Angelo Massimino sfiorai di allenare il Calcio Catania, poi ci fu il tragico incidente e non se ne fece più nulla. Mi ha fatto enorme piacere parlare dei bei momenti trascorsi a Catania con i tifosi etnei, incontrati a Vercelli, io non ho nessun problema a ricoprire pure altri ruoli, ma in Italia sta di fatto che ogni tanto qualcuno si dimentica del valore e delle competenze delle persone che hanno dato tanto al calcio. E’ chiaro che per amore del Catania ci verrei ma non sta a me dirlo’.

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