I rossazzurri centrano il nono successo consecutivo nel derby dell’Etna contro il Paternò. Partita aperta con gli ospiti che ingabbiano la manovra offensiva del Catania nel primo tempo. Nella ripresa i cambi di Ferraro portano nuova linfa ai padroni di casa che centrano due volte il bersaglio con Marco Palermo, pronto e decisivo sotto rete, regalando agli etnei il tredicesimo successo interno su tredici gare disputate. In classifica il Catania tocca quota 66 punti e mantiene il distacco a+17 dal Locri secondo.
Un passo alla volta, vittoria dopo vittoria, la meta per il Catania Ssd si avvicina sempre più e assume i toni di una marcia senza ostacoli, quando mancano nove gare alla fine della stagione.
Nove sono le vittorie di fila che il Catania ha conquistato dopo essersi aggiudicato
il “Derby dell’Etna” contro il Paternò al Massimino che valgono anche il tredicesimo successo interno consecutivo.
Numeri che attestano lo strapotere della compagine allenata da mister Ferraro, che costituiscono un inequivocabile elemento statistico, ma che da soli servono a poco se non si considera tutto il resto: società, squadra, staff tecnico e naturalmente tifosi.
La stagione del Catania, quella della rinascita, è si segnata dai numeri ma ci piace considerare un altro aspetto, prioritario, su tutti gli altri, ovvero la determinazione e la voglia di far bene di un gruppo che vuol ottenere il massimo, sempre.
Lo si è visto anche alla fine di una partita spigolosa, contro un avversario che certo, e con merito, non ha mostrato nessun timore reverenziale nonostante il divario in classifica.
Sotto le curve e le tribune dello stadio “Angelo Massimino” i rossazzurri hanno festeggiato l’ennesima impresa, ma questa volta oltre alla soddisfazione per quanto raccolto sul manto erboso, c’era anche quel pizzico di rabbia agonistica da scaricare accumulata durante i novantacinque minuti, indice di un grado di consapevolezza importante che non lascia spazio alle ovvietà.
Aver battuto il Paternò, penultimo in classifica, non è stato facile né scontato.
Motivazioni diverse, diametralmente opposte hanno caratterizzato il match testa-coda della 25^ giornata di campionato.
Il Catania reduce dal roboante successo di Locri vuol continuare ad allungare la serie positiva di risultati, aggiungendo un altro tassello al proprio cammino.
Il Paternò va in cerca di punti importanti nella difficile corsa verso la salvezza, rinvigorita dalla vittoria ottenuta nel turno precedente sulla Vibonese.
La partita
Quindicimila e più i tifosi sulle tribune del “Massimino” per assistere al derby dell’Etna tra Catania e Paternò.
Ferraro schiera il 4-3-3 con una sola variante rispetto alla gara di Locri, non c’è Somma, infortunato, a formare la coppia di centrali difensivi con Lorenzini c’è Castellini, mentre da esterno di sinistra gioca Boccia. Per il resto la formazione è quella classica con Bethers in porta, Rapisarda esterno difensivo di destra; Rizzo,Lodi e Vitale in mediana con Chiarella,Sarao e De Luca in avanti.
Il Paternò schierato con un modulo speculare da Giovanni Campanella risponde con Mittica a difesa dei pali; linea difensiva formata da Dama, Bontempo, Guarnera e De Vivo; in mezzo al campo operano Asero, Cozza e D’Amore; tridente d’attacco con Aquino, Ankovic e Piciollo.
Parte bene il Catania con alcune proposizioni offensive nate sulla corsia di destra, con Chiarella abile a rubar palla sulla trequarti avversaria e lanciare in area De Luca che manca l’impatto col pallone.
Al 4’ è Lodi ad innescare nello spazio lo stesso Chiarella che da posizione defilata non trova il bersaglio.
Al 10’ ci prova Sarao con una conclusione da fuori, Mittica controlla.
Ancora Catania in avanti al 18’ con Chiarella imbeccato da Rizzo cerca spazio in area paternese si libera degli avversari e calcia ma Mittica è attento e respinge.
Il Paternò ribatte subito dopo costruendo un’azione pericolosa alla mano che porta alla conclusione dal limite Picciolo,. Il suo tiro colpisce la parte bassa della traversa facendo scorrere un brivido a Bethers.
Col passare dei minuti il Catania perde fluidità di manovra anche perché, nel frattempo, gli ospiti accorciano i reparti imbrigliando le fonti del gioco etneo.
Più efficace in questa fase la squadra di Campanella che crea qualche grattacapo alla retroguardia rossazzurra; Ankovic dalla destra viene contratto in area, poi al 23’ gli ospiti recriminano per un intervento di Rizzo su Asero proprio sulla linea dell’area, per il signor Ursini, arbitro della gara, non è rigore.
Sugli sviluppi del calcio di punizione Paternò ancora pericoloso, fa buona guardia la difesa rossazzurra.
Allo scadere dei primi 45’ il Catania va vicino al vantaggio; De Luca tenta la girata di testa su assist di Boccia ma non inquadra la porta, poi mette scompiglio in area avversaria, si libera di Guarnera ma invece di concludere cerca l’assist al centro dove non arriva nessuno.
Si chiude una prima frazione di gara equilibrata.
La ripresa si apre con il Paternò alla ricerca del colpo gobbo con una ripartenza di Ankovic che appoggia in area per Asero, sulla sua conclusione pronta la respinta di Bethers e poi provvidenziale la copertura di Boccia sul tentativo di tap-in di Aquino.
E’ un campanello d’allarme che Ferraro gestisce al meglio con l’inserimento di forze fresche, grazie agli innesti di Palermo e Russotto che rilevano rispettivamente Lodi e Chiarella e poi quelli di Sarno e Jefferson per De Luca, e Sarao.
Cambia la dinamica della gara, anche se è il Paternò ad insistere con Ankovic, debole la sua conclusione.
Il Catania guadagna metri e si ripropone in mediana con maggiore efficacia.
Al 60’ Rapisarda viene steso sulla trequarti avversaria e conquista un calcio di punizione che Sarno trasforma in assist vincente per la zampata puntuale di Palermo che porta in vantaggio i rossazzurri.
Gli ospiti sembrano non accusare il colpo e cercano la reazione con un paio di tentativi.
L’ulteriore svolta della partita arriva al 68’ quando Russotto dalla sinistra trova in area Jefferson, pronta la conclusione di prima dell’attaccante rossazzurro che trova la respinta corta di Mittica,sul pallone si avventa Palermo in tuffo che ribadisce in rete con un tocco di spalla e firma la doppietta.
Protestano gli ospiti per un presunto tocco di mani dello stesso centrocampista, non evidenziato dalla terna arbitrale.
Il doppio vantaggio per i rossazzurri spezza definitivamente l’equilibrio della gara, al 76’ è Jefferson a tentare la via della rete con un’acrobazia che non trova la porta.
Sfortunato Sarno costretto a lasciare il campo per infortunio, al suo posto Forchignone.
La Partita scivola via senza grandi sussulti, col Catania che tenta la via della terza rete e col Paternò che all’82’ costruisce una buona occasione su palla inattiva di Cozza per la testa di Picciolo, ma la sua girata è fuori misura.
Finisce qui, dopo 5’ di recupero col Catania che allunga la sua striscia di vittorie; 21 quelle totali e tocca quota 66 in classifica confermando il + 17 di vantaggio sul Locri seconda in graduatoria.
Domenica un’altra tappa importante, si farà visita al lanciatissimo Citta di Sant’Agata, terza forza del campionato.
TABELLINO:
CATANIA-PATERNO’ 2-0
MARCATORI: 60′, 69′ Palermo.
CATANIA (4-3-3): Bethers; Rapisarda, Castellini, Lorenzini, Boccia; Rizzo, Lodi (50′ Palermo), Vitale; Chiarella (54′ An. Russotto), De Luca (58′ Sarno, 77′ Forchignone); Sarao (67′ Jefferson). All. Ferraro.
PATERNÒ (4-3-2-1): Mittica; Dama, Bontempo, Guarnera, De Vivo (71′ Dadone); D’Amore, Cozza, Asero; Piciollo, Aquino (75′ Fichera); Ankovic. All. Campanella.
ARBITRO: Ursini di Pescara (Vora-Gatto).
Note. Ammoniti: Castellini, Asero, Piciollo.
Angoli: 4-6. Recupero: pt 1’; st 5’.