Calcio-Catania: tutti giù per terra!

Il Catania va a perdere una partita noiosissima dalla quale un punto poteva benissimo uscire, ma alla fine è l’Avellino ad ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.


Tutti giù per terra, di nuovo. Il Catania era riuscito a rimettersi in piedi nelle ultime due gare casalinghe contro Vicenza ed Entella, finendo pure col convincere che qualcosa stesse cambiando davvero. Eppure alla prova di maturità stecca alla grande. Al Partenio di Avellino, infatti, i rossazzurri cadono ancora, autori di una partita non partita. Le due squadre che si affrontano non giocano affatto, ma è la formazione di Sannino ad uscire senza punti dal match. L’incontro viene deciso da un singolo episodio capitato al 23′ del primo tempo a Castaldo che, dopo essere stato atterrato in area da Frison, insacca il calcio di rigore vincente per gli irpini. Poi il nulla, o forse neanche. I campani lasciano il possesso palla al Catania perché a loro sta bene così: è come se sappiano che gli etnei non siano in grado di provocarli sofferenza ed effettivamente è proprio così. Neanche un tiro in porta, un azione degna di nota, un contropiede o una giocata singola. Il Catania va a perdere una partita noiosissima dalla quale un punto poteva benissimo uscire, ma alla fine è l’Avellino ad ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.
Sei trasferte, un solo punto. Questo è il bottino del Catania fuori dal Massimino fino ad adesso. Pare che ci sia un vero e proprio mal di trasferta. I siciliani, infatti, quando giocano lontano dalle mura amiche, fanno scorrere i minuti quasi aspettando di essere sconfitti, come se un destino ineluttabile lo volesse. Ma non è così, non è affatto così. Sannino sa bene che bisogna lavorare sulla personalità di questa squadra, chiamata a fare punti, e non pochi, anche in trasferta perchè non ci si può ridurre a giocare solamente mezzo campionato. Non è accettabile fare regali di questo genere, quando, invece, si dovrebbe dare una sterzata vera e propria dimostrando anche fuori casa. Non ci si può limitare a fare possesso palla senza andare mai a pungere gli avversari.

Lo sappiamo perché è successo in tutte le trasferte del Catania quest’anno. Pensateci bene. A Vercelli è stato Ronaldo a sferrare il colpo del K.O. al termine di una partita che i rossazzurri erano riusciti solamente a complicarsi; a Perugia è stato Falcinelli ad insaccare di testa un Catania che non aveva mai tirato in porta; a Crotone è stato Ciano a pareggiare all’ultimo secondo una compagine rossazzurra rea di non aver chiuso la partita nei minuti precedenti; a Frosinone è stato Paganini a condannare i siciliani in condizioni claudicanti e che non avevano fatto praticamente nulla; a La Spezia, invece, il Catania viene schiaffeggiato senza mai entrare in partita; ieri ad Avellino, infine, è un episodio a decidere la partita in favore dei padroni di casa. Dunque, dopo questo piccolo riassunto delle partite non casalinghe dei rossazzurri, possiamo benissimo accorgerci che le sconfitte non sono assolutamente un caso. Minimo comune multiplo di queste gare sono delle prestazioni anonime e fatiscenti allo stesso tempo di un Catania che non è mai in grado di sbancare il territorio nemico. Tutto il resto è noia.
Troppi grattacapi, inoltre, provengono ancora da quella stramaledettissima infermeria. Sembrava che pian pianino si stessero recuperando giocatori, vedi i rientranti Rinaudo e Capuano nelle ultime partite. Ma, come se non bastasse, nel match di Avellino altri due titolari, quali Peruzzi e Martinho, si aggiungono assieme Rosina, che si era fatto male martedì con l’Entella e che ieri era vistosamente assente, alla lista degli infortunati. I problemi sono ancor più grandi, poi, quando non ci sono numericamente e fisicamente sostituti adatti a ricoprire i ruoli dei titolari che di volta in volta vengono a mancare. Tutto ciò determina una situazione di totale confusione in campo che costringe gli interpreti a dover fare cose che non sanno fare e che, in fin dei conti, non fanno proprio. Ad esempio, ieri si è visto Gyomber adattato a terzino calare tantissimo dal punto di vista del rendimento; si è visto Martinho essere sbattuto per l’ennesima volta da una parte all’altra del campo determinando la totale confusione nella testa di un giocatore che è sicuramente valido; si è visto Leto che ha fatto rimpiangere dannatamente Rosina in quanto è stato autore dell’ennesima partita imbarazzante, riuscendo persino a mettere in isolamento forzato Calaiò per tutti i novanta minuti.
Tante patate bollenti si ritrova in mano mister Sannino, che non si arrende mai. Si spera di arrivare a Gennaio con una situazione di classifica quanto meno dignitosa in modo che sia poi un buon mercato a riparare le ammaccature del Catania, ma solamente se verranno eseguite delle operazioni mirate, sia ben chiaro. Per adesso il Catania si riallontana dalla zona alta della classifica, quella alla quale avrebbe dovuto puntare all’alba di questa stagione che, fino ad adesso, ci tiene tutti giù per terra.

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