Calcio Catania, l’elefante torna a ruggire

Vittoria in rimonta per i rossazzurri che vanno sotto nel primo tempo dopo un rigore trasformato dal granata Kosovan. Ad inizio ripresa la reazione veemente degli uomini di Ferraro che nel giro di due minuti ribaltano il risultato con le reti di Palermo e Rizzo.

Il Catania riprende la corsa. Dopo la battuta d’arresto di domenica scorsa contro il Santa Maria Cilento, i rossazzurri tornano al successo interno, il nono stagionale, battono in rimonta il Trapani per 2-1 e si regalano un fine anno sereno dall’alto dei 42 punti totalizzati al giro di boa, da assoluta capolista.

 Il derby col Trapani nascondeva più di un’insidia, in primis lo stato fisico e mentale della squadra rossazzurra in questo finale di girone, fisiologico dopo una lunga cavalcata. Gli ultimi risultati hanno evidenziato una piccola flessione nelle prestazioni, ma in termini pratici nulla hanno inciso sulla classifica.

In secundis, bisognava fare i conti con un avversario, il Trapani, in ripresa ed in buone condizioni atletiche e che quindi poteva rappresentare un ostacolo duro da superare.

Le scelte

Per il derby, Giovanni Ferraro, torna la 4-3-3 con alcune variazioni rispetto alla gara contro il Santa Maria Cilento. Sulla linea difensiva l’esterno di sinistra è Lubishtani, a destra rientra Rapisarda, confermatissimi i centrali Castellini e Lorenzini, a protezione dell’estremo Bethers.

Linea centrale formata da Rizzo, capitan Lodi e Palermo; tridente d’attacco con Sarno,Jefferson e Forchignone.

Monticciolo mister dei granata opta per il 3-5-2 con Summa tra i pali, Carboni, De Pace e Gonzalez in difesa; Pipitone, Cangemi, Marigosu, Kosovan e Romano schierati nel folto centrocampo; mentre il tandem offensivo è formato da Mascari e Musso.

La sfida

Mai banale la storia del derby con il Trapani, con gli ospiti seguiti da un gruppo di tifosi gemellati con quelli di fede rossazzurra che insieme hanno dato l’ultimo saluto ed applaudito durante il minuto di raccoglimento, Sinisa Mihajlovic, prematuramente scomparso dopo aver combattuto a lungo contro una grave malattia.

In effetti la gara si è presentata subito impegnativa, di più, i rossazzurri hanno subito lo svantaggio in una fase delicata del match, con gli etnei in proiezione offensiva ed i granata pronti a ribaltare il fronte. Succede così che, proprio in ripartenza, i granata penetrano nell’area rossazzurra con Marigosu, contatto falloso di Lorenzini che vale il calcio di rigore, trasformato da Kosovan, cha dà il vantaggio agli ospiti.

La reazione del Catania non si fa attendere, ma manca il guizzo vincente, sino ad un episodio contestatissimo, un goal-fantasma, che la terna arbitrale non aver visto, quando il pallone su conclusione di Jefferson è stato ribattuto dal difensore trapanese Gonzales già oltre la linea di porta. Proteste a non finire, in campo e sugli spalti, ma siamo in serie D e quindi niente Var e Goal Technology.

 

La svolta del match arriva nei minuti iniziali della ripresa.

La reazione del Catania è veemente, rabbiosa ed incisiva e produce subito il ribaltone.

I rossazzurri prendono d’assedio l’area granata e nell’arco di due giri di lancette infliggono un micidiale uno-due agli ospiti.

Splendida l’azione che porta alla prima rete: il duo Rapisarda – Sarno combinano sulla fascia destra, il crossa al centro dell’aerea trova pronto Palermo che insacca di testa per 1-1.

La gioia del “Massimino” è incontenibile ed esplode quando, subito dopo, il Catania spinge sull’acceleratore: Lubishtani dal fondo mette in area una palla che De Luca controlla e serve a Forchignone, abile nel dribbling secco che poi libera Rizzo per la conclusione rabbiosa e liberatoria che gonfia la rete e vale il 2-1.

C’è ancora tutta la ripresa da giocare, mister Ferraro cambia qualche interprete, non solo per esigenze tattiche, ma anche per qualche problema fisico, aveva già nel corso del primo tempo cambiato Jefferson con De Luca e poi nella ripresa Sarno per Russotto, entrambi fuori per problemi muscolari.

Spazio poi, per scelta tattica, a Ferrara per Rapisarda, Di Grazia per Lodi, Chiarella per Forchignone.

Anche mister Monticciolo si affida a forze fresche per cambiare l’inerzia della gara: dentro Catania,Santapaola, e Manganelli per Cangemi,Marigosu e Romano.

Il canovaccio della sfida ormai è delineato, il Catania pressa in cerca del goal della sicurezza, il Trapani abbassa il baricentro per non rischiare oltremodo e sporadicamente si fa vedere dalle parti di Bethers.

I rossazzurri confezionano un paio di occasioni a campo aperto, Sarno dopo una sgroppata verso l’area avversaria si ferma per un problema muscolare e l’azione sfuma. Recrimina il Catania su un intervento ruvido in area granata di De Pace su De Luca, ma per l’arbitro è tutto regolare.

Sul finire è Carboni ad insidiare la porta etnea, su un calcio d’angolo la sua deviazione si perde sulla traversa.

Dopo cinque minuti di recupero la sfida si chiude col successo dei rossazzurri che raccolgono il meritato applauso dei propri sostenitori e vanno a festeggiare sotto le curve. Applausi anche per gli avversari-amici, un bel modo per augurarsi il Buon Natale.

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