Buy buy Europe

Il lancio dell’Euro rappresentò il più alto momento di fiducia in un futuro economicamente più solido. Un sogno miseramente fallito nel giro di soli undici anni

In Europa, il momento di fiducia in un futuro economico più solido, fu quando, undici anni fa, fu lanciato l’Euro. In undici anni le cose sono decisamente cambiate in peggio, vuoi per la perdurante crisi economica vuoi per l’evidente e destabilizzante volontà dei membri dell’UE di diventare ognuno padroni dell’Europa.

Buy buy Europe è un documentario in cinque puntate trasmesso solo sul web, che analizza la crisi dell’Euro e il misero fallimento di un sogno, alla disperata ricerca di capire come ci siamo entrati e chi ne ha tratto maggiore beneficio, sia della crisi che della prosperità iniziale della moneta unica.

A cominciare dal sistema bancario, protagonista del primo episodio (“A bank crisis a week, “Una crisi bancaria a settimana“), che nell’arco di questi undici anni ha ricevuto dalla Comunità Europea ben nove miliardi di dollari.

Nel secondo episodio si parla di rigore economico (“Austerity till the grave, “Austerità fino alla tomba“), causa del crollo della produzione industriale e del conseguente aumento della disoccupazione.

Il terzo episodio è sui paradisi fiscali europei, non a caso il titolo è emblematicamente “Tax heaven Europe“, “Il paradiso fiscale Europa“, in cui i curatori ci spiegano che in periodi di crisi tutti dobbiamo fare dei sacrifici. Beh, non proprio tutti…

Nel quarto episodio è di scena la Germania – “Bratwurst, Lederhosen and Minijobs” – il cui sottotitolo spicciolo potrebbe tranquillamente essere il prezzo del modello tedesco: l’Unione europea, obiettivamente, è un insieme di competitività e disuguaglianza. In questo episodio viene indicato chi ha guidato questa situazione.

Il quinto e ultimo episodio – “What kind of Europe do we want?“, Che tipo di Europa vogliamo?” – propone di ripartire da un Europa dei cittadini, non dei poteri finanziari e industriali.

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