Le riflessioni del prof. Ricardo Marcelo Fonseca, rettore dell’Università Federale del Paraná, nel seminario conclusivo del corso di Storia del Diritto medievale e moderno.
I paradossi della modernità giuridica tra pandemia e negazione dei diritti in Brasile è il tema di stringente attualità e di rilevante densità teorica che il prof. Ricardo Marcelo Fonseca, ordinario di História do Direito al Dipartimento di diritto privato e rettore dell’Università Federale del Paraná in Brasile, ha affrontato nei giorni scorsi, in videoconferenza, nel seminario conclusivo del corso di “Storia del diritto medievale e moderno” su invito del prof. Francesco Migliorino, titolare del corso e ordinario di Storia del Diritto medievale e moderno al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania.
La conferenza, dal titolo “Il Brasile, la modernità e la pandemia: riflessioni di uno storico del diritto”, ha registrato la “presenza” di oltre 100 studenti affascinati dal percorso intellettuale del docente e dalle sue riflessioni storico-critiche intorno al Brasile contemporaneo.
Come ricordato dal prof. Migliorino, il profilo accademico dell’ospite si caratterizza per «la passione civile in difesa dell’istruzione pubblica e della sua missione emancipatrice, contro ogni forma di discriminazione sociale, economica e di genere» e per una non comune «inclinazione a far dialogare il diritto (e la sua storia) con la filosofia, l’antropologia, la linguistica e la semiotica. Le sue principali aree di ricerca: la storia della cultura giuridica brasiliana e gli incroci fra ‘discorsi’ e dispositivi nell’età della biopolitica e della governamentalità dei corpi».
Il prof. Fonseca, che ha ricordato i suoi soggiorni di studio al “Centro per la Storia del Pensiero Giuridico Moderno” di Firenze fondato dal prof. Paolo Grossi, nel corso del seminario si è soffermato sulle costruzioni giuridiche che hanno contraddistinto la cultura illuminista sino ad informare, nel vivo della società occidentale, l’idea ottocentesca e novecentesca di Stato.
Il suo intervento, in particolare, ha inteso porre in questione, tra continuità e discontinuità, le mitologie della modernità e il loro impatto in una realtà brasiliana che, “altra” per il suo passato coloniale, è oggi impegnata ad affrontare nuove sfide democratiche.
«In questo momento – ha spiegato il prof. Fonseca – il Brasile da una parte è coinvolto nella lotta al Covid-19, in una situazione di aggravamento della pandemia, e dall’altra si trova a fronteggiare una situazione di negazione, da parte di tante autorità pubbliche brasiliane, dei diritti e delle garanzie costituzionali, della scienza e del valore stesso della vita». Di fronte a una simile congiuntura, ha sostenuto il docente brasiliano, si fa strada l’urgenza «di rafforzare criticamente gli assi della modernità (e della modernità giuridica). Nel nostro contesto, la lotta per la ragione, per le libertà e per la civilizzazione deve essere continua e non deve mai abbassare la guardia. Anche se non sappiamo come finirà, noi continueremo a lottare, non ci fermeremo e la retorica degli scienziati, dei giuristi e degli uomini pubblici in questo contesto (soprattutto brasiliano!) si rende sempre più necessaria».
In apertura del seminario, il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania è intervenuto per dare il benvenuto all’illustre ospite ed ha evidenziato gli effetti della pandemia e l’impegno dell’Ateneo durante la prima fase dell’emergenza. «Non ci siamo mai fermati, abbiamo sospeso le lezioni giovedì 5 marzo e lunedì 9 marzo siamo ripartiti con oltre 30mila lezioni dei 1.650 corsi di laurea avviati a distanza oltre alle sedute di laurea che hanno permesso a mille studenti di chiudere il loro percorso universitario – ha spiegato il rettore – non ci siamo fermati, lo abbiamo fatto per voi studenti, mentre noi docenti ci siamo reinventati le lezioni, ma anche le azioni di ricerca, penso alla produzione di mille litri al giorno di soluzione disinfettante, all’Anti Covid Lab con oltre 200 aziende che si sono rivolti a noi per certificare i loro Dispositivi di protezione individuale. Al tempo stesso questa pandemia ci ha permesso di riscoprire un nuovo utilizzo della tecnologia, basti pensare alla lectio magistralis di oggi del prof. Fonseca, lezioni virtuali che hanno impreziosito la nostra crescita culturale che ovviamente non si ferma».
Il coraggio della speranza, la “cultura dei diritti” e la necessità di una costante vigilanza sono stati il “filo rosso” della lezione magistrale del prof. Fonseca e dei numerosi interventi degli allievi del prof. Migliorino.