Bob Dylan e la Legion d’Onore: finalmente ci siamo

Dopo aver sfiorato il premio la scorsa primavera, domani il Menestrello di Duluth riceverà a Parigi la prestigiosa onorificenza

Il tempo è galantuomo recita un vecchio detto popolare. È proprio il caso di affermarlo a chiare lettere per la vicenda che lega Bob Dylan e la Legion d’Onore. Dopo un lungo periodo di attesa e proposte smorzate, in occasione della tappa parigina del tour mondiale, il “Ribelle” sarà insignito della più alta onorificenza della Repubblica francese, la Lègion d’honneur – ordine cavalleresco istituito da Napoleone Bonaparte nel 1802.

Dopo i ripensamenti a causa del settimanale satirico Le Canard Enchainé, il quale aveva provocato una polemica, affermando che la Cancelleria dell’Ordine aveva protestato a causa delle posizioni pacifiste – e del consumo di droghe – di Dylan, tutto sembrava caduto nel dimenticatoio. Il suo celebre “No” alla guerra in Vietnam, divenuto baluardo per un intero movimento di protesta contro le bellicose politiche dell’epoca, è tra le principali cause del ripensamento. Adesso, invece, in nome del buon senso e dell’antico significato dell’onorificenza – cioè di forte orientamento culturale – le riserve sono state sciolte, attribuendo al Cantautore di origine ebraica il giusto tributo per una carriera costellata di riconoscimenti e traguardi raggiunti. D’altronde, il presidente francese Holland ha recentemente consegnato il premio anche a Paul McCartney, il quale condivide – e non poco – le politiche del Cantautore di “Knockin’ on Heaven’s Door”, oltre ad avere avuto anche lui problemi di natura “farmacologica”. La verità è che non esistevano i presupposti per continuare in una querelle sterile: Bob Dylan è l’emblema di una generazione che continua a stupire, il testimonial di una cultura popolare che ha fatto scuola nelle arti figurative, nella musica e nelle coscienze collettive. Come lo stesso artista ha dichiarato in una intervista ormai datata: “Non sono io che ho creato Bob Dylan, Bob Dylan è sempre esistito e sempre esisterà. Bob Dylan c’era già quando ero bambino”. Di certo, al noto cantautore statunitense, non mancano stimoli per continuare a stupire. Da cinquant’anni a questa parte è tra i pochi a essere un punto di riferimento, il faro che illumina i viandanti lungo i districati sentieri della cultura. Grazie Bob!

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