Associazione S.Agata La Fornace: conferenza sul tema “Le Religioni: Strumenti di pace e di dialogo”

 Nel salone della Chiesa di San Biagio di Catania cristiani, ebrei e musulmani uniti per l’integrazione.

Nel salone della Chiesa di S.Biagio, in piazza Stesicoro a Catania, un pubblico straripante ha assistito alla conferenza promossa dall’Associazione S.Agata La Fornace, sul tema “Le  religioni: strumenti di pace e di dialogo”.
Moderatore dell’incontro, il giornalista Andrea Lodato, che ha coordinato gli interventi dei tre relatori, ovvero Mons. L
eone Calambrogio (rettore della chiesa), Rav. Stefano Isacco David Di Mauro, della comunità ebraica di Siracusa e Imam Mufidi Abu Touq, della città di Catania.
Ha introdotto la serata Rosaria Milone, presidente dell’associazione suddetta il cui statuto si fonda sulla famiglia come nucleo essenziale della società, con  iniziative di solidarietà, quali frequenti raccolte di viveri e vestiario per i meno abbienti e più bisognosi, avvalendosi dell’apporto spirituale di Padre Leone. Tra i presenti, la segretaria Gabriella La  Mic
ela e il vice presidente dell’associazione avv. Giovanni Ingrascì, il preside del Santo Sepolcro Sergio Sportelli e l’ex preside Giancarlo Scardillo.  
Dall’input al dialogo e al confronto fra le tre religioni monoteistiche, avviato dal  giornalista, risalendo alla cacciata degli ebrei dalla Sicilia nella fatidica data del 1492, il punto di convergenza dei relatori è stato il comandamento cristiano sull’amore verso Dio e verso il nostro prossimo come  noi stessi, punto focale nel Vecchio e nel Nuovo Testamento,  per mettere in pratica l’evangelizzazione con l’esempio vissuto da ciascuno. Vedasi l’operato di Papa Francesco,  che  ha fatto installare a Piazza S. Pietro  docce e toilettes  per i senza tetto, come ha rilevato Padre Calambrogio.
Nella capacità di rispettare gli altri
, in tutte le  sfaccettature del loro essere diversi da noi, risiede  
la vera essenza della libertà e dell’amore, che, lungi dall’imporre il pensiero e il modo di essere del singolo, nascono dalla cultura della tolleranza, del dialogo e della conoscenza. Di contro, dall’educazione all’odio e alla violenza, sono scaturite le dittature che hanno segnato le atrocità della storia, nel richiamo del rabbino, che ha sottolineato la perdita economico-culturale della Sicilia, oltre 500 anni fa, con l’esodo degli ebrei, la cui religione è stata strumentalizzata a fini  di egemonia. Lodato ha fatto il punto sull’attuale situazione della Francia, che, dopo la strage di Tolosa e il recente attacco terroristico  alla redazione di Charlie Hebdo, registra un inquietante fenomeno di ritorno degli ebrei in Israele. Non può negarsi in proposito la piaga di un crescente impoverimento etico, che abbraccia molti giovani, intaccando e svilendo qualsiasi valore morale- afferma Padre Calambrogio- come l’uso improprio del denaro  non speso per il bene comune, con la conseguenza di un’economia deleteria per la persona, “un’economia che uccide” nella definizione del Papa, senza alcun vantaggio per la salute di ciascuno di noi. Un secolo di marxismo e di laicismo hanno fatto perdere, nella socialità, in nome del liberalismo e dell’individualismo, quello che era davvero la società cristiana-ha  proseguito il rettore- puntualizzando che lo spirito dei cristiani  é  essenzialmente comunitario.  
A vantaggio di un’integrazione tra le differenti etnie, e di contro a una fuorviante propaganda  dei mass media  che  identificano l’Islam con gli estremismi del fondamentalismo, l’Imam Mufidi che  risiede a Catania dall’età di vent’anni, ovvero dal 1981, sostiene di aver disseminato a piene mani e ricevuto, a un tempo, la cultura dell’accoglienza e della comunicazione, che accomunano le tre religioni.
Il Corano guarda il vicino con sacralità, non solo predicando il rispetto del prossimo,  ma anche la priorità di quest’ultimo a sé stessi : in quest’ottica -puntualizza Mufidi – l’Islam vuole creare ponti fra tutte le civiltà, favorendo anche rapporti di parentela con il cristiano e l’ebreo, attraverso il matrimonio. Ben venga dunque una proficua e serena convivenza nella diversità, con il convincimento che la vera religione sia dentro ciascuno di noi, e se praticata ogni giorno nell’adempimento dei propri doveri non si disperderà invano. La storia ci insegna che in Sicilia si è attuato il primo esempio di integrazione fra le etnie cristiane, musulmane ed  ebraiche, nei periodi normanno-svevo e aragonese – ha ricordato nel suo intervento il prof. Orazio Vecchio – Il dibattito è proseguito con vivissimo interesse della platea, tra numerosi  interventi  ai quali hanno preso parte la dott.ssa Cristina Tornali e il prof. Enrico La Delfa.
Padre Calambrogio ha esortato tutti i presenti ad andare avanti senza paura, uniti verso Dio.

 

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