“Ancora un Poe” al Teatro del Canovaccio di Catania

Al Teatro del Canovaccio di Catania, in scena lo spettacolo di Eliana Silvia Esposito tratto dai racconti del terrore di Edgar Allan Poe.

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Da venerdì 15 (ore 21.00) a domenica 17 Dicembre (ore 18.00) va in scena al Teatro del Canovaccio (via Gulli 12, Catania) lo spettacolo in cartellone per la stagione 2017. Si tratta di “Ancora un Poe” scritto da Eliana Silvia Esposito e tratto dai racconti del terrore di Edgar Allan Poe (produzione Teatro del Canovaccio).
Sul palco: Daniele Bruno, Nicola Costa, Raffaella Esposito. Acting coach: Carmela Buffa Calleo, aiuto regia: Alessia Gurrieri. Grafica ed effetti grafici: Al Valenti, direttore tecnico: Simone Raimondo, luci e fonica: Gabriella Caltabiano, paso  doble: Daniela Campione.22861506_10210829677991274_7228451773921998807_o-2Era con i film dell’orrore – spiega l’autrice -, tratti dai racconti di Edgar Allan Poe, principalmente diretti da Roger Corman, che da bambini concludevamo le nostre serate estive. Certo quei film, considerati tra l’altro dalla critica “B movie”, non avevano la poetica raffinata e immensa di Edgar Allan Poe, ma non ne tradivano affatto le atmosfere e possedevano un fascino che non ho mai più ritrovato in altri film horror. Ancora oggi quando leggo un Poe, mi tornano in mente quegli affreschi gotici, nebbiosi e paludati e soprattutto mi torna in mente il volto di Vincent Price, mitico e intramontabile interprete. Ad ogni film, speravo, fino alla fine, che non fosse lui il “cattivo” (cioè il protagonista), ma, ahimè, puntualmente dovevo rassegnarmi! Probabilmente faticavo ad accettare che il male, da sempre raffigurato come un mostro, un vampiro, un licantropo, una bestia fuori di noi, in realtà fosse dentro noi, dentro la nostra psiche. I mostri siamo noi! Questa era la novità (una delle tante) che Poe portò nella letteratura, questa la novità che Corman riuscì a portare efficacemente sullo schermo“.

22904623_10210829665790969_7030938831643095842_oNOTE DI REGIA

Ancora un Poe” è il titolo che ho scelto per il terzo capitolo dedicato ai racconti del terrore di Edgar Allan Poe, un poeta che più conosco e più amo. Non è un caso che grandi come Oscar Wilde o Robert Louis Stevenson o Agatha Cristhie e tanti altri si siano ispirati proprio a lui per i loro più celebri romanzi. Impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla bellezza della sua poesia, dalla sconvolgente attualità delle sue tematiche, dall’unicità del suo stile, dall’irresistibile fascino che tutto il suo mondo esercita. Impossibile, leggendolo, non immergersi, assieme a lui, nei meandri sotterranei dell’inconscio, negli abissi della psiche, nei tortuosi gineprai di questa strana condizione che è la vita. Impossibile non fermarsi a riflettere sulla natura delle nostre paure, delle nostre ossessioni che storpiano la percezione della realtà fino a diventare vere, reali, tangibili e tuttavia lontane dai confini della logica e della prevedibilità. Impossibile non apprezzare la capacità di questo meraviglioso ma fin troppo sottovalutato scrittore di farci atterrare in quello spazio immaginario, ma vero, dove il sogno si fonde e si confonde straordinariamente con la veglia, il giorno con le tenebre, la gioia col dolore, l’inconscio con il reale, le aspirazioni con gli incubi, la morte con l’amore. Ed è in questo spazio dai contorni indefiniti e indefinibili, nelle profondità infinite del nostro essere, che riaffiora, prorompente, vitale, impetuosa tutta la concretezza e la forza dell’esistenza: nello sguardo atterrito da una visione mostruosa, nella furia selvaggia della natura, nelle acque turbolente e indomabili del Maelström, nel ritrovare finalmente se stessi quando ormai… è troppo tardi.

Eliana Esposito

Ancora un POE

Info e prenotazioni al 391.4888921 
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