Amore per i supereroi dato dal senso di giustizia innato

Da uno studio fatto all’Università di Kyoto,  sui supereroi e sui cattivi, i bambini, grazie all’innatismo, a sei mesi di vita sanno capire gli sviluppi di potere tra i personaggi cattivi e buoni.

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L’innatismo è una concezione filosofica, tipica del platonismo, che consente di capire le idee esistenti nell’uomo.

Da uno studio fatto sui supereroi e sui cattivi, da alcuni esperti dell’Università di Kyoto, messo in evidenza su Nature Human Behaviour, i bambini nella fase iniziale del loro sviluppo, sanno riconoscere gli sviluppi di potere tra i personaggi cattivi e buoni.

Attraverso vari esperimenti tramite figure di animazione, fatte appositamente per questi bambini, si è scoperto che noi esseri umani siamo “programmati” per tifare e amare i vari supereroi dei cartoni animati che distruggono i cattivi perché ostacolano la loro tranquillità.

David Butler, uno dei collaboratori che ha partecipato a questo studio, rivela sull’ANSA:  “A sei mesi sono ancora in una fase di sviluppo iniziale, e la maggior parte non saranno ancora in grado di parlare. Tuttavia possono già comprendere le dinamiche di potere tra questi diversi personaggi, cosa che suggerisce che riconoscere l’eroismo è forse una capacità innata“.

Il senso di giustizia di noi umani è dunque innato. Anche se in questi primi mesi di vita non riusciamo a parlare, siamo in grado di capire la vera giustizia ovvero che questi personaggi devono salvare il mondo dai cattivi.

Sempre da questi studi, i bambini sono stati propensi nel scegliere i “buoni” che intervengono nelle situazioni di pericolo “reale” salvando i terzi dai criminali.

Il bambino non è soggetto soltanto all’apprendimento, cioè quella metodologia che permette di riuscire ad imparare tramite l’aiuto degli altri, ma ha delle idee innate che gli consentono di comprendere delle situazioni particolari.

Questi studi rivelano dunque la sorprendente capacità che un bambino possiede anche senza parlare.

D’altronde l’innatismo serve proprio a questo: non ad apprendere cose nuove, ma ad intuire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato grazie ad una competenza innata

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