“Alfio Antico, il dio tamburo”: presentazione in streaming del libro di Giuseppe Attardi

Oggi, 19 agosto 2020, alle ore 18, in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube del Sicilian Post, si terrà una presentazione digitale del libro “Alfio Antico, il dio tamburo” (Arcana Edizioni, 2020) del giornalista Giuseppe Attardi, cui parteciperanno l’autore e l’artista.

PresentazioneAttardi

A condurre l’intervista sarà il direttore del Sicilian Post Giorgio Romeo. Seguiranno interazioni col pubblico. Caratterizzato da un linguaggio ispirato alla musica e ai testi di Alfio Antico, ricchi di onomatopee, il volume esce dai canoni del tradizionale libro musicale esplorando le dimensioni della narrativa, del romanzo, della favola. Uno storytelling che presenta il personaggio in maniera accattivante attraverso episodi e aneddoti, pur senza essere inquadrarlo in un resoconto biografico. Una storia dal sapore antico e genuino. Quella di Alfio Antico, “U Picuraro” diventato il Dio del tamburo.  «Alfio Antico è un patrimonio dell’umanità, dovrebbe essere riconosciuto dall’Unesco», diceva Carmen Consoli. Perché il musicista lentinese non è un semplice ricercatore, né soltanto l’ultimo aedo di una cultura popolare. Alfio Antico è la “radica” di una cultura ancestrale. È anche il ta-ta-boum del Don Raffaè di Fabrizio De André.

La sua vita sembra un romanzo verista di Verga, ma al contrario dei personaggi dello scrittore di Vizzini, Alfio non è un vinto. Un’infanzia povera, dura, di un ragazzo costretto a crescere in fretta per dare una mano alla famiglia a causa di un padre malato. L’asprezza di un’adolescenza solitaria, trascorsa sulle montagne, ad ascoltare il vento, il suono della pioggia o delle campane del suo gregge. Per rifugiarsi nello scialle della nonna che con il suo magico tamburello scacciava i mostri della solitudine e della paura. Quei tamburi sarebbero diventati i suoi burattini. Perché Alfio Antico è il Mastro Geppetto della world music. I suoi strumenti parlano. Dalle transumanze sui monti ai grandi teatri con Maurizio Scaparro e Peppe Barra; dall’Olimpo della musica con Eugenio Bennato, Dalla, Branduardi, Arbore, Capossela, Colapesce, Cesare Basile, sino alla cucina dello chef Carmelo Chiaramonte e al cinema di Pasquale Scimeca.

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