Al Teatro ABC di Catania spopola il Don Giovanni di Molière in chiave modernista

Il Don Giovanni di Molière in chiave modernista, al Teatro ABC di Catania, interpretato da Alessandro Preziosi

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Ritorna a Catania Alessandro Preziosi con il suo Stabile d’Abruzzo, che in questo frangente co-produce con Khora Teatro, con un altro titolo del teatro classico francese: Don Giovanni di Molière. Avevamo memoria del suggestivo coinvolgente Cyrano di Rostand di qualche anno fa e forte erano le aspettative per questa nuova prova poiché questo testo “quasi shakespeariano” al dire dell’adattatore, inserito nel cartellone della stagione “Turi Ferro” del teatro ABC di Catania, pone un articolato prospetto interpretativo: vasta è la gamma di moduli e modelli su cui rendere e giocare il ruolo del QK4D6446 copiaprotagonista; altri grandi interpreti hanno reso valide prove del controverso personaggio. Aspettative pienamente appagate da un Preziosi regista e protagonista, su un testo adattato da Tommaso Mattei, supervisione artistica Alessandro Maggi. “Don Giovanni accumula su di sé, come una cavia, l’ipocrisia del mondo e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e il torturatore della società in cui vive” afferma Preziosi, spiegando la cifra da lui scelta tende a “una spettacolarizzazione dei vizi dell’anima per creare un contraccolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita”.

L’ambiguità, questa la cifra dominante dell’interpretazione, è stata messa in felice evidenza con sapiente capacità recitativa e scenica per smascherare “il paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali stantie e decadenti di una società che implora la finzione QK4D7440 copiaper raggiungere la felicità, nella costante messa in scena di sentimenti, emozioni, anche familiari”. Il controcanto a Preziosi è affidato a Nando Paone (Sganarello) che filtra e riscontra, per quel che può e che sa, le scelleratezze del suo padrone, fermo restando che, alla fin fine, è un servo e deve abbozzare, obbedire, assecondare.

Di questa produzione vanno altresì elogiate le collaborazioni dei fuori scena: Fabien Iliou per le scene, Marta Crisolini Malatesta costumi, Valerio Tiberi light design, le musiche originali di Andrea Farri. Scene a costumi, in particolare, hanno creato l’atmosfera surreale adatta a rendere la cifra sentimentale e concettuale scelta e voluta. Il cast, ben affiatato, ha reso brillantemente le caratterizzazioni richieste dal regista con QK4D7506 copiaLucrezia Guidone (Donna Elvira), Roberto Manzi (nel triplo ruolo di Gusman, don Alonso e il signor Domenica), Daniele Paoloni (Francisco, Pierino, Ragotin), Matteo Guma (don Carlos, Ramon), Maria Celeste Sellitto (Carlotta, uno spettro), Daniela Vitale (Maturina, Violetta). Il “fuoco” di un Don Giovanni bipolare incoerente e ossessivo-compulsivo, divampa all’apparire un po’ visionario dei vari personaggi, sketch paradossali recitati con ironico istrionismo voluto dal regista per fare uno spettacolo graffiante, sconcertante. La bravura di Preziosi, Paone e tutti gli altri ha convinto il pubblico che ha apprezzato e applaudito calorosamente questa versione originale e valida.

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