Al Castello Ursino, ospite la mostra di Ferdinando Scianna “Ti ricordo Sicilia”

Ferdinando Scianna: ”Fotografare la Sicilia per me è quasi una ridondanza verbale. Ho cominciato a fotografare a 17 anni e la Sicilia era la’ per capirla e attraverso le fotografie per cercare di capire forse che cosa significa essere siciliano”.

Con questa frase di Ferdinando Scianna ci introduciamo alla grande sala del Castello Ursino che ospita la sua mostra “Ti ricordo Sicilia”. La mostra curata da Paola Bergna e Alberto Bianda e patrocinata dal comune di Catania presenta una selezione di 80 fotografie rigorosamente in bianconero stampate in diversi formati che attraversano tutta la carriera del grande fotografo siciliano ed è un vero e proprio viaggio che permette al visitatore di conoscere ed esplorare la sua terra a lui tanto cara attraverso soggetti, immagini, luoghi, riti, festività ed usanze.

Perché la scelta del bianconero? Per mettere in risalto il pathos delle sue foto che intrecciano trame di vissuto e orizzonti di futuro in un sommesso gioco di chiaroscuri e contrasti tipici della sua terra; disegnando in una fotografia il guizzo di un sentimento, la smorfia di un viso, la forza di una testimonianza, il vocio di una comunità.

Il percorso espositivo allestito appositamente per la sede di Castello Ursino inizia con un omaggio alla sua città natale, Bagheria e da qui si snoda attraverso ritratti, paesaggi, feste popolari, immagini di vita vissuta e curiosità con un angolo dedicato a Marpessa, sua musa e modella che riusci’ ad inserire tanto bene nel paesaggio siciliano da essere notato da Dolce e Gabbana che gli commissionarono diverse campagne pubblicitarie in Sicilia, oltre a dargli una visibilita’ internazionale che porto’ Cartier Bresson a chiedergli di entrare a far parte della prestigiosa agenzia Magnum (primo italiano).

Altra tappa fondamentale della sua vita fu l’incontro a 20 anni con Sciascia che diede il via ad una importante collaborazione ma soprattutto ad una grande amicizia culminata in diverse opere tanto discusse e tanto prestigiose da meritare importanti riconoscimenti internazionali fino all’ultimo libro “Scianna fotografa Sciascia” che lo scrittore riuscì a vedere prima di morire; dice di lui Scianna: “finché non mi ha fatto l’offesa terribile di morire è rimasto il mio angelo paterno”. C’è tempo fino al 20 ottobre per vederla, ve la consiglio siciliani e non.

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