Agli Oscar 2015 trionfa “Birdman ” ma nessuna statuetta per Michael Keaton

Oscar 2015: il trionfo di Birdman, di Alejandro Gonzales.

Una cosa e’ certa. “Birdman“, di Alejandro Gonzales Innaritu, non ha vinto il leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, ma si è preso la sua rivincita all’87ª edizione della cerimonia degli Oscar, dove ha trionfato quattro volte.

 

E cioè: film dell’anno 2015, miglior regista – per il regista messicano autore di Amores Perros, Babel e 21 grammi-  migliore sceneggiatura originale e la fotografia, ossia, le più prestigiose statuette per questa commedia amara che parla di un eroe popolare, Birdman appunto, sul viale del tramonto, che con ali e becco tenta di ricostruire la propria vita e di riscattarsi in una Hollywood egoista e ingrata. 

Questa la trama.

Il padre dei supereroi moderni, Riggan Thomson, interpretato da uno straordinario Michael Keaton non riesce a scrollarsi di dosso i suoi fantasmi del passato rappresentati dal suo antico e popolare ruolo di supereroe.

 

Affronterà dunque i suoi colleghi che non lo riconoscono, la sua famiglia ormai disastrata e la sua stessa vanità, per poter così contraddire il fatto che “la fama e’ solo la cuginetta zoccola del prestigio”, come recitato nel film.

Il protagonista dovra’ fare i conti con la gente, ovvero i fan malinconici del supereroe, e con la voce dello stesso supereroe che lo perseguita indicando come sua unica strada quella di farlo rivivere, anche se ”tutti gli attori di Hollywood hanno messo un costume da supereroe”. I fantasmi di Riggan sono tanti quanto la sua ”paura di non contare nulla” ecco perché mentre cerca un’identità.

Ma Riggan non ci sta, e tenta così di scrivere e dirigere una pièce di teatro nella mitica Broadway. 

 

Nel cast Zach Galifianakis (nel ruolo del produttore della pièce), Edward Norton (attore tanto bravo quanto inaffidabile), Andrea Riseborough (la compagna di Riggan), Amy Ryan, Emma Stone (la figlia tossica del protagonista) e Naomi Watts.

La pellicola, ricca in citazioni che vanno da Barthes a Strindberg, come ”Lei non e’ un attore, e’ solo una celebrità”, oppure ”Che sono tutte queste parole? Facciamo ancora un film d’azione e non tutta questa filosofia”, monito del fantasma di “Birdman” a Riggan stesso, si porta così a casa quattro premi, ma, peccato, neanche una stautetta per lo straordinario Michael Keaton.

 

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