ACIREALE IN RISPOLVERO, BUON PARI

La squadra di De Sanzo con una prestazione convincente, almeno per 60 minuti, mette da parte i fantasmi della partita di tre giorni dietro contro il Licata, che avevano evidenziati grossi limiti caratteriali, di una squadra alla ricerca della propria identità. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma adesso sembra sia comunque quella giusta.

Impattano in casa i granata, contro una delle Big di questo torneo, la Fenice Amaranto (ex Reggina), che ha dimostrato nonostante i ritardi dovuti alla costruzione della squadra, dopo il ripescaggio in soprannumero, di poter lottare al vertice.
L’Acireale era atteso da una prova di carattere, di orgoglio, per far dimenticare ai suoi sostenitori la gara di domenica. Il Tecnico De Sanzo si è fatto sentire, in settimana, e in campo la squadra nonostante le tante assenze, ha risposto bene.
Alle defezioni del capitano Savanarola che dovrebbe rientrare col gruppo la prossima settimana e Lucchese, metronomo indispensabile per il centrocampo granata, si aggiungono quelle di Cicirello che si accomoda in panca, ancora non al meglio. Ma il tecnico per carattere non vuol sentir parlare degli assenti e stravolge la formazione.
Si rivede dal primo minuto l’under Di Mauro preferito a Milo e Sticenko, e l’attaccante De Mutis a Montaperto .
Il pubblico sempre presente all’Aci e Galatea nonostante il mercoledì lavorativo e l’orario non accessibile a tutti, circa 1000 spettatori con una rappresentanza di quasi 200 sostenitori degli amaranto sugli spalti. Nota a margine la consegna prima della gara di peluche, omaggiato da Domenico Contarino, che raffigura il capitano Savanarola, suo idolo indiscusso. Un grande gesto d’amore.
Già dalle prime battute di gioco, si vede un Acireale, diverso, ben messo in campo che con grinta recupera diversi palloni e costringe all’errore l’avversario.
La sbloccano subito i granata al 12′ quando sulla destra si invola Cusumano e mette un pallone in area, arpiona la palla Romano che crossa nell’area piccola e viene raccolta da Vanzan che si gira e batte Martinez per l’uno a zero Acireale.
La Fenice Amaranto, colpita a freddo si riorganizza e prova al 20′ con Provazza che raccoglie il tiro respinto da un piazzato di Barillà e da buona posizione in area di rigore spreca colpendo la base esterna del palo.
Scampato il pericolo, l’Acireale regge e anzi spreca diverse ripartenze per poter far male agli uomini di Trocini.
La prima frazione di gioco si chiude senza altre occasioni da annotare sul risultato di uno a zero per i granata.

Nella ripresa la musica cambia, l’Acireale accusa un calo fisico, concedendo spazi e campo.
L’Acireale ci prova al 50′ con un tiro di Maltese dalla distanza che scheggia il palo alla destra dell’estremo difensore amaranto.
Da questo momento in poi però sale in cattedra la Fenice Amaranto che al 56′ con Barillà prova il tiro da limite deviato in angolo da Maltese.
E’ il preludio al goal del pari che arriva subito dopo, sul corner di Mungo respinto dalla difesa sull’esterno, la palla viene rimessa nuovamente in area dove Aquino piazzato all’altezza del dischetto di rigore, di piatto, non lascia scampo a Zizzania.
Gli ospiti a questo punto ci credono e continuano a spingere, al 64′ Barillà prova in area di rigore, ma il suo tiro è murato da Maltese.
Ci vuole un super Zizzania a negare il goal del vantaggio agli ospiti, per ben due volte, prima testa Perri all’73’ , che trova la respinta di pugno dopo il corner di Mungo, e poi devia in angolo la palla colpita in acrobazia da Ingegneri.
I granata si rivedono solo con l’incursione di Montaperto all’80‘ che entra in area ma non trova lo spazio per il tiro, chiuso regolarmente tra due avversari.
Poi un monologo amaranto con l’Acireale messo alle corde, che stringe i denti e difende il pari fino alla fine della contesa.
Un pari che serve per muovere la classifica e che da fiducia alla compagine di De Sanzo, una squadra che è piaciuta e che oggi finalmente ha fatto vedere il reale valore di alcuni componenti della rosa, chiamati a fare da chioccia per i più giovani. La strada è quella giusta per questo Acireale che aspetta gli infortunati per poter avere la consapevolezza di recitare un torneo di tutto rispetto, e far divertire i suoi calorosi tifosi, che non hanno mai smesso di sostenere la maglia.

IL TABELLINO

ACIREALE (3-5-2): Zizzania; Sirimarco, Maltese, Vaccaro (90′ Germinio); Cusumano (71′ Galletta), Corigliano, La Vigna, Di Mauro (78′ Milo), Vanzan; Romano, De Mutiis (71′ Montaperto). A disp.: Peschieri, Tufano, Rabini, Sticenko, Cicirello. All. De Sanzo.

LFA REGGIO CALABRIA: Martinez; Aquino, Ingegneri, Zanchi, Martiner; Mungo, Salandria (57′ Dervishi), Zucco; Barillà (74′ Bianco); Provazza (57′ Perri), Coppola (57′ Marras). A disp.: Velcea, Kremenovic, Bright, Ponzo, Simonetta. All. Trocini

ARBITRO: Liotta di Castellammare di Stabia (Pone-Cammarota).

MARCATORI: 13′ Vanzan, 57′ Aquino

NOTE: ammoniti Vaccaro, Mungo, Maltese, Martiner, Dervishi

LE INTERVISTE:

Il primo a presentarsi in sala stampa è il tecnico Trocini, amareggiato perché voleva dare seguito alle tre vittorie della sua squadra. Resta comunque una prova positiva che ha portato i suoi al quarto risultato utile consecutivo. Non gli è piaciuta la squadra nel primo tempo, ma è stato merito degli avversari che hanno pressato a tutto campo. “Poi nel secondo tempo la musica è cambiata, si è riusciti a pareggiare e si voleva vincere, peccato perché avremmo meritato”
Dall’altra sponda arriva poi il tecnico di casa Fabio De Sanzo, “abbiamo ritrovato il cuore, sono convinto che questa squadra crescerà ancora di più, il nome Acireale è pesante, ma guardiamo al futuro con grande speranza”.
Gli si fa notare come qualcuno degli uomini come Vanzan che finalmente ha espresso quel valore che la piazza si attende. il mister è contento della sua prestazione “Nicola è l’ago della bilancia di questa squadra”
Proprio Vanzan, l’autore del goal dell’Acireale si presenta in sala stampa, vi è una dedica al goal per il Nonno che non sta attraversando un bel momento e per l’addetto stampa Salvo Rè che lo sostiene. Gli si fa i complimenti per la prestazione a discapito delle altre sottotono. Il ragazzo con umiltà riconosce e fa autocritica “ho ancora tanto da migliore e lavorare, devo fare di meglio”

a Cognita Design production
Torna in alto