Luca Parmitano presenta “Volare, 166 giorni con @astro_luca” a Catania

Sabato 19 dicembre è stato presentato nella sala dell’Auditorium del Palazzo della cultura a Catania il libro di Luca Parmitano, astronauta dell’ESA che ha raccontato della missione  Eva

“Sono a Mosca e mancano poco più di cinque settimane al lancio. Queste sono le ultime settimane che passo “con i piedi per terra” (la testa, quella, è sempre fra le nuvole) e mi sento come se fossi in un frullatore: ci sono molte azioni dell’ultimo momento che devono essere seguite direttamente e che purtroppo non possono essere fatte prima – o dopo.” così ha inizio il libro “Volare, 166 giorni con astro_luca”, scritto dal tenente colonello Luca Parmitano astronauta italiano (Paternò) dell’ESA (European Space Agency). E’ stato impegnato nell’attività spaziale (EVA) nello spazio, il 28 maggio del 2013. Durante la missione Parmitano scriveva un blog in cui postava le foto che venivano scattate sulla terra, rispondeva ai commenti delle persone che lo seguivano. Questo diario telematico, successivamente, è stato trasformato in ‘giornale’ cartaceo. La prefazione del libro è  a cura del conduttore televisivo Fabio Fazio.

La presentazione del libro si è svolta sabato 19 dicembre nella sala dell’Auditorium del Palazzo della Cultura di Catania,  hanno partecipato molte persone.

E’ entrato dalla porta laterale con un’andatura di marcia veloce il tenente colonello Luca Parmitano, fisico asciutto, vestito con  jeans e maglietta rossa con la scritta ASA, seguito dal colonello Federico Fedele comandante del 41° Stormo e dell’aeroporto di Sigonella e il sindaco di Catania Enzo BiancoLuca ha iniziato a spiegare la motivazione  per cui ha creato il blog e, successivamente, il  libro dicendo: “Penso che sia indispensabile suscitare l’interesse della gente verso  lo Spazio,  per un lavoro così particolare, come quello dell’astronauta e, per la Stazione Spaziale Internazionale. La missione nello spazio è un evento che deve essere raccontato  perché contrariamente non sarebbe conosciuto dalla gente”.

Poi scherzando con le persone pronuncia tre parole che racchiudono  le risposte di un viaggio spaziale : “Scienza, Tecnologia ed Esplorazione”. Parmitano ha spiegato alla platea l’importanza di questi tre termini: “La scienza è sicuramente uno dei motivi fondamentali per conseguire dei progressi per l’umanità. La Stazione spaziale è un laboratorio modernissimo perché quello che si fa a bordo non è possibile replicarlo sulla Terra.  In essa siamo in grado di cambiare alcune condizioni, ma esiste una conditio sine qua non che non possiamo eliminare cioè la forza di gravità, determinante per la nostra forma, la chimica e la struttura della chimica.” continua: “Tecnologia è strettamente collegata alla scienza perché l’avanzamento di quest’ultima ci permette di creare una tecnica più avanzata e di fare una ricerca più accurata. Nella Stazione usiamo una tecnologia d’avanguardia. E’ importantissimo sperimentare perché le scoperte che si fanno, una volta ritornati a terra, influenzano la vita di ogni giorno.” Parla infine dell’esplorazione: “L’esplorazione è un tassello importante che richiede a sua volta delle tecniche avanzate. La generazione che andrà su Marte utilizzerà degli strumenti che ancora devono essere inventati ed è bene pensarci adesso per poterla realizzarla alla massima efficienza. Stiamo esplorando uno dei limiti dell’ organismo umano perché ci sono effetti che stiamo studiando in assenza di peso che non sappiamo controllare.”

Vengono proiettati nel muro una serie d’immagini,  basta una sola occhiata e ogni fotografia ha un suo racconto. Al momento della partenza, spiega Parmitano, non si sentono i rumori, ma si avvertono soltanto i tremori del decollo. Ricorda, poi, alcuni momenti esilaranti del viaggio, come ad esempio quello del barattolo di piselli aperti che fluttuavano nella navicella o quello relativo al collega Chris Cassidy che, dopo essersi  tagliato i capelli, viene scambiato per Luca.  Sono state proiettate anche delle foto al di fuori della stazione spaziale, descrivendo la tuta come una navicella indossata dall’uomo, ha parlato del suo problema avuto durante l’esplorazione e di come sia importante trasformare un momento negativo in positivo. La gente non si è scomposta, è interessata ad ascoltarlo e a vedere quelle immagini spettacolari della Terra vista dallo Spazio.

Ancora un’altra slide, è l’immagine di una Sicilia che nessuno potrà mai vedere se non in foto scattata dalla navicella spaziale o se non si è un pilota di una missione spaziale.  L’immagine dell’ isola siciliana  vista di notte con i contorni illuminati dalla Luna, Il tenente colonnello Parmitano ha raccontato che ha ha preso spunto da un libro De Saint- Exupery  “Volo di notte”. Poi, ha incantato il pubblico, leggendo il diario di quella giornata in cui i suoi occhi hanno visto quella visione straordinaria della sua Sicilia per poi descriverla : Nel tenue chiarore della Luna, studio ogni rilievo e seguo ogni contorno, navigando a distanza un territorio dal tepore familiare come l’abbraccio di un amico. Da  Palermo seguo un’ impalpabile linea di luce che attraversa tutta la Trinacria, diramandosi come vena in tutte le direzioni, ma giungendo ininterrotta fino a Catania.  L’Etna è un buco nero che nemmeno la luce della Luna riesce a violare, quasi che non voglia distrarre lo sguardo da tutto il resto. In lontananza, a parecchie migliaia di chilometri – che attraverseremo in pochi secondi- l’alba inizia a colorare di azzurro e oro gli strati più bassi dell’atmosfera. Mentre cerco di cogliere in fotografia il territorio che scorre sotto la Stazione, mi rendo conto che nessuna immagine può replicare il senso di meravigliosa fragilità che si sta formando nella mia memoria.” .

Appena concluso il racconto scatta un forte applauso, ma Luca ringrazia tutti per essere intervenuti, passando  la parola al sindaco Bianco“Durante la sua permanenza nello spazio, noi ci siamo sentiti orgogliosi come catanesi e come siciliani di essere rappresentati da una persona che ha saputo dare della nostra terra un’immagine bella, limpida, semplice eppure di altissimo livello. Luca Parmitano non è soltanto un astronauta, un uomo coraggioso che ha portato a termine un’importante missione, ma un ambasciatore dei valori della Sicilia. Per questo due anni fa gli abbiamo conferito la più alta onoreficenza di Catania, la Candelora d’oro. Il massimo riconoscimento catanese.”. In conclusione, Luca Parmitano ha spiegato che il ricavato  della vendita del libro andrà in beneficenza  per le  attività  interculturali per gli studenti, privilegiando i catanesi, sotto sua esplicita richiesta, Il pomeriggio si è  concluso con il firma copie e con gli innumerovoli scatti fatti insieme ai suoi fan. 

a Cognita Design production
Torna in alto