Palermo tra Arte e Cultura: intervista alla Duchessa Chiara Fici

Continuano le nostre interviste con professionisti ed artisti di ogni genere e di grande spessore umano prima di tutto. Oggi abbiamo il grande piacere ed onore di ospitare una donna molto simpatica, esuberante, effervescente o, come diciamo, “larger than life”: la Duchessa Chiara Fici, scrittrice e collaboratrice di Globus Magazine per Arte & Cultura.CF

I titoli nobiliari? …mi sono “caduti” nella culla!!!

Con lei parleremo delle numerose attività culturali che la vedono impegnata – e ci coinvolgono in redazione – nella Sua stupenda città: Palermo.

Carissima Chiara, oggi tocca a Te presentarti e raccontarti ai nostri lettori!

Fin da piccina mi hanno educata a condividere tutto ciò che di bello offre la natura, amore per i  musei, le biblioteche. Ma la mia educazione non e’ stata severa; tutto scorreva come un dolce fiume che si riempiva di anno in anno di nozioni, d’amore per l’arte, per tutte le arti, oltre naturalmente per gli animali e per i “degni” esseri umani… Ho due lauree una in scienze della formazione indirizzo filosofico/pedagogico e il dottorato in arte e storia medioevale. Dopo la nascita del mio unico figlio, mi sono dedicata a lui ponendomi come obiettivo soprattutto essere una brava mamma! Da un paio di anni ho ripreso tra le mani i miei progetti culturalmente elevati come la Biennale d’Arte di Panormus, di cui sono la curatrice insieme alla marchesa professoressa Fulvia Reyes. Nel 2019 sono stata la promotrice ed ideatrice della collettiva che si è svolta a Capaci nel prestigioso Palazzo dei Conti Pilo Calvello, sede del Comune della cittadina vicino Palermo: una manifestazione importante, molto riuscita, perchè ho saputo mettere insieme tante realtà artistiche e culturali come la pittura, la musica, la danza, la gastronomia, i mezzi di comunicazione avvalendomi di artisti e professionisti nel campo della tecinica video e montaggio, che si sono distinti, ognuno nei proprio campi di riferimento. Ho anche curato la regia e ho presentato l’evento. A Palermo, sempre nel 2019, oltre ai numerosi incontri di cultura dove sono stata ideatrice, ho presentato e curato vari eventi, come per esempio l’evento che si e’ svolto a Palazzo Jung, dove sono stata anche la madrina d’onore,  presentatrice, ideatrice, promotrice e dove hanno sfilato una serie di artisti/pittori. Il mio intento in ogni mio progetto di cultura, che, ricordo, si sono svolti, negli anni passati, anche a Roma, Milano, Londra, Catania, è quello di promuovere il territorio, facendo conoscere al mondo importanti palazzi storici, artisti e tutto cio’ che e’ degno. In Sicilia, in modo particolare, ho voluto sopratttutto stigmatizzare la nostra sicilianietà!

Capture-Maria-Teresa-Duchessa-Chiara-Fici-3-pcs-265x198So che Tu – cara Donna Fici – provieni da un’antica e nobile famiglia risalente addirittura al Medioevo. Ne vogliamo parlare?

Non amo molto parlare del passato, viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti sociali ed economici …anche se le radici familiari sono importanti ci rimandano ad antichi valori… i titoli mi sono “caduti” nella culla… Sta a noi che apparteniamo ad antiche casate, farci amare dai più con gesti nobili di cuore. I miei avi furono dei guerrieri e non nobili salottieri; mio papà era nobile si, ma soprattutto era una persona perbene, onesta, disponible ad aiutare il prossimo. Fu dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri in Via Po a Roma, mentre mia madre fu una dirigente dell’ENPAS, come allora si chiamava la USL. Entrambi, con il loro esempio, sono ricordati tutt’ora con ammirazione e stima. Mia madre amava ospitare nella nostra residenza di campagna personalità del mondo dell’arte e della cultura come Renato Guttuso, il pittore Tosini, DeChirico, Marta Marzotto, Marina Ripa Di Meana, i Caracciolo. I suoi salotti culturali erano molto apprezzati dall’alta borghesia, dalla nobiltà e dagli Intellettuali”.

Come nasce il Tuo amore per l’Arte e la Cultura?

Nasce dalla necessità di dare un’immagine degna della Sicilia al Mondo

chiesa paMalgrado i vari problemi che il nostro amato territorio affronta e nel tempo  moltiplicati, sono nate numerosissime associazioni che promuovono in tutti i modi ed a tutti i livelli possibili la cultura. Chiara, sei molto attiva su questo fronte e di recente, insieme alla marchese Fulvia Reyes Petrotta, professoressa, pittrice, ceramista, e per anni presidente dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani), state lavorando nella cura ed organizzazione della Biennale d’Arte di Panormus. Quale importanza riveste la Biennale nella bellissima ed affascinante Palermo?

Noi “curiamo” i nostri amati artisti a 360 gradi. La Biennale d’Arte di Panormus si svolgera nel complesso monumentale della chiesa di San Domenico a Palermo in Via Roma, precisamente all’interno del chiostro che ha più di 800 anni e nella sala esposizione adiacente al suddetto. Saranno presenti scrittori, poeti, scultori, ceramisti, pittori, installatori che verranno da ogni parte della Sicilia e non soltanto… Ci sarà il gemellaggio artistico con la Biennale d’Arte dell’Etruria. La musica e il talento faranno da padroni! Non voglio svelare altro. Appena avremo la data dell’inaugurazione – e compatibilmente alle disposizioni ministeriali anti covid-19 – ne riparleremo in maniera accurata scendendo nei particolari parlando degli artisti che saranno presenti e che saranno i veri protagonisti dell’evento DOC! …ovviamente Globus Magazine sarà come sempre in prima linea”.

maxresdefaultIn che modo l’aristocrazia palermitana, ed anche la Tua stessa famiglia, ha contribuito nei secoli alla divulgazione dell’arte e della cultura palermitana? Tra l’altro la Tua nonna Vincenzina, la baronessa Zina, è stata una delle pittrici siciliane più famose di metà dell’ottocento. Raccontaci anche di lei?

Molte famiglie nobili siciliane hanno contribuito alla divulgazione della cultura ed alla promozione dell’arte appunto per cercare di dare una bella immagine della nostra terra. Mia nonna Zina ha studiato a Prato nella prestigiosa Università. Fu un’artista che ha saputo cogliere il senso del bello. Apparteneva ad una delle più nobili famiglie di Piana degli Albanesi. E’ da più di cinque secoli che gli IL Martello si sono insediati un pò ovunque nell’italica penisola. Sette le emigrazioni, avvenute dalla seconda metà del XV secolo alla fine del XVIII. Le prime due ebbero carattere militare: gli Arbereshe furono chiamati dagli Aragonesi per domare alcune rivolte degli Angioini. L’emigrazione più consistente avvenne, però, in seguito alla morte di Giorgio Castriota Skanderberg (1468), eroe nazionale assurto a simbolo della libertà. Mio nonno materno, Giovanni Battista, fu capo massone, musicista, giornalista e proprietario del giornale “Il Martello” che fu un’importante organo settimanale di propoganda industriale, commerciale, agricola e marittima degli anni ’20. Il fratello di mia nonna fu il barone Giorgio Masi Zalapì e fu primo presidente di Cassazione, uno dei più alti gradi dell’Italia ai tempi, benvoluto per il suo carattere  amorevole e  per la sua generosità”.

Nino Fici Li BassiCosa puoi dirci in merito a questo grande artista che fu Nino Fici Li Bassi? E ci sono altri Tuoi avi di cui vuoi parlarci e che si sono distinti per meriti e riconoscimenti di alto prestigio?

Giuseppe Li Bassi da Calatafimi ebbe la medaglia d’oro al valor militare (1941) fu cugino di mio nonno Giuseppe. Lui e Nino, figli della baronessa Clara Li Bassi palermitana. Li Bassi fu uno dei piu’ importanti intellettuali del ventesimo secolo, la cui rinomanza merita di essere onorata. Egli visse a Marsala dove svolse la professione di preside per tantissimi anni nel liceo della bella città marinara. Stimato e benvoluto da tutti lasciò tantissime poesie pregne di significati reconditi. Una delle più rilevanti fu la poesia che lui dedicò ad Erice, la città sacra degli Elimi dei Cartaginesi e dei Romani. Erice conserva tra le vetuste mura i segni tangibili del suo glorioso passato, testimoniato dalle fonti letterarie e dai siti archeologici. Nel frontale del Castello di Erice, visitato da milioni di turisti di tutto il Mondo, si legge la struggente poesie dal titolo “ERICINA VENUS” che porta la firma di Nino Fici Li Bassi”.

Grazie Chiara per questo interessante racconto. Una bella storia di uno spaccato culturale palermitano, scaturita da questa interessante intervista.

… e come ricordi sempre Tu… “Un Mondo di Pace, Prosperità e Salute. Viva La Sicilia degli onesti Viva l’Arte!

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