Roma, al Teatro lo Spazio va in scena “Fumo”

Dal 7 al 12 febbraio, al Teatro lo Spazio, dal martedì al sabato ore 20.30 – domenica ore 17.00, va in scena “Fumo” scritto e diretto da Massimiliano Aceti e con: Marco Feroci, Malvina Ruggiano, Alice Ferranti, Chiara Mancuso, Daniele Aureli, Fausto Romano, Massimiliano Aceti.

Fumo

“Fumo” pone lo spettatore davanti ad un quesito: “Se avessi solo un mese di vita, cosa farei?”
È la storia di sette ragazzi alla soglia dei trenta anni, ex compagni dell’accademia di teatro, che si trovano faccia a faccia con la Morte.
Lo spettacolo si apre con la festa dei trenta anni di Marco. Accanto a lui ci sono i suoi sei amici più cari (Malvina, Federico, Chiara, Alessandro, Cristina e Matteo). Sembra essere una serata come tante; una serata di giovani attori eternamente adolescenti, disoccupati che bevono e recitano la loro “parte” nel gruppo.
Marco spiazza tutti con una rivelazione: ha un cancro ai polmoni e gli restano pochi mesi di vita.
In un clima di sgomento e tristezza, Marco chiede agli amici, come ultimo desiderio, di aiutarlo a costruire una barca per portarla al largo nel mare.
Tutti e sei accettano di partecipare a questa impresa bizzarra, senza sapere che la costruzione di questa barca (che avverrà in scena) , come lo scoperchiamento del vaso di Pandora, li porterà a mostrare la parte più intima e nascosta che hanno dentro.
Tra decine e decine di sigarette, la scoperta di se stessi e delle proprie debolezze, la coscienza emotiva sopita dei sette, come l’eruzione di un vulcano, mette a tacere la parte razionale e viziata tipica dei loro trent’anni.
Cristina scopre di essere incinta di Marco ma, essendo lei impegnata in un’altra relazione, decide di non tenere il bambino.
Chiara, segretamente innamorata di Marco, scopre che Cristina ha abortito e aiutata da Alessandro, la picchia fino a farla finire in ospedale. Matteo scopre il coinvolgimento di Alessandro nell’aggressione ma non parla in cambio di una notte d’amore con lui.
Malvina, la migliore amica di Marco, cerca di superare il suo razzismo e i suoi pregiudizi nei confronti di Federico, rumeno, per paura di rimanere sola.
Federico trova il coraggio che ha sempre cercato.
Marco, come muto osservatore, assiste a tutto questo finché, davanti alla barca ormai completata e calata nel mare, capisce chi può realmente salire sulla sua barca e chi dovrà rimanere a terra.

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