Catania, Rigoli artificiere o lanciatore di granate?

La squadra costruita in questo mese di gennaio è una macchina da guerra che il suo generale dovrà condurre nel migliore dei modi verso i playoff, nella speranza di riuscire a giocarsi un posto in Serie B

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Miccia accesa, la bomba pronta ad esplodere. Pino Rigoli artificiere o lanciatore di granate? Il Catania costruito da Lo Monaco e Argurio nel corso di questo mese di gennaio – in attesa che le ultime 48 ore portino le ultime, ma non poco significative, pedine – è una macchina da guerra in piena regola, un’arma nelle mani del suo generale che quest’ultimo dovrà condurre alla vittoria della guerra, sportiva ovviamente, per i playoff, in attesa di capire quante e quali siano le possibilità per questo gruppo di poter vincere gli spareggi e approdare in Serie B.

Sì, ora tocca all’allenatore rossazzurro. Inutile negarlo. Perché se dal punto di vista individuale questo gruppo è certamente tra i più forti dell’intera Lega Pro, a livello di squadra si può e si deve ancora migliorare molto. Anche contro la Reggina, avversario ostico e davvero ben disposto dal proprio mister, Karel Zeman, infatti, qualche pecca c’è stata anche se notevolmente ridimensionata dall’ottima prova fornita soprattutto dai nuovi innesti del mercato. E così la scena è tutta di Tavares, l’attaccante che segna subito davanti ai propri tifosi, di Marchese, anche lui autore di una marcatura nel terzo battesimo del Massimino. Poi grande generosità da parte di tutti.

Ma tatticamente parlando il 3-4-3 disegnato da Rigoli e trasformato in corso d’opera in 4-2-3-1 e 3-5-2 deve probabilmente ancora assestarsi al meglio. Se da una parte difesa e attacco riescono tutto sommato a destreggiarsi bene, dall’altra a centrocampo il Catania è sembrato sofferente in determinate fasi del match rispetto all’atteggiamento degli amaranto calabresi. Biagianti e Scoppa hanno faticato non poco, e spesso e volentieri è stato determinante il ripiegamento di Mazzarani e Di Grazia, e poi di Russotto nella ripresa. Insomma, mercato a parte, gli interpreti migliori per questa nuova soluzione tattica sono valutati di settimana in settimana dal tecnico etneo, bramoso di trovare finalmente il bandolo giusto per sbrogliare la matassa di un gioco intermittente.

Oggi un grande risultato, se vogliamo. Pino Rigoli ha azzeccato le mosse, ritrovando anche un Russotto in più in dotazione. Arriva anche il goal su piazzato, una pecca che fino ad ora ha castigato spesso la squadra dell’Elefante. Per il resto il Catania sembra aver finalmente trovato un buon finalizzatore là davanti, in attesa di Pozzebon. Gagliarda davvero la prova di Tavares, che pesca il bersaglio e ha la lucidità di lanciare Russotto all’89’ dopo una gara di corsa e sacrificio. Probabilmente altri interpreti non avrebbero spezzato così le dinamiche di un match giocato sul filo del rasoio.

Quanto è importante questo successo? Esattamente tanto quanto lo saranno vittorie, pareggi e sconfitte da oggi al termine del torneo. Un rullo compressore è chiamato a spazzar via ogni ostacolo, o quantomeno a saper avanzare rimanendo illeso lungo il cammino. Questa squadra ha l’obbligo di non sbagliare, a partire dal Matera.

Sembra che Rigoli abbia in mano una bomba. Tocca al mister lanciarla contro gli avversari di settimana in settimana, senza rischiare che gli esploda tra le mani.

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