R.I.P. Debbie Reynolds: morta anche la mamma di Carrie Fisher

Morta anche la mamma di Carrie Fisher. L’attrice Debbie Reynolds stava preparando i funerali della figlia.

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Proprio un anno maledetto. A distanza di ventiquattr’ore muore anche Debbie Reynolds, la madre di Carrie Fisher. L’attrice è stata stroncata da ictus dopo la scomparsa della figlia, colpita da un arresto cardiaco mentre era in volo da Londra a Los Angeles, per poi morire la mattina del 27 dicembre.

Ora è con Carrie e noi abbiamo il cuore distrutto” ha aggiunto Fisher al Cedars-Sinai Medical Center, dove sua madre era stata trasportata in ambulanza ieri. Lo stress per la morte della figlia ”era stato troppo forte” ha detto ancora Fisher.

Debbie Reynolds non aveva ancora 20 anni quando recitò da protagonista nel musical di Gene Kelly ”Singin’ in the Rain”. Era rimasta celebre anche per il suo ruolo in un altro musical, ”The Unsinkable Molly Brown” (”Voglio essere amata in un letto d’ottone”) che le valse una nomination all’Oscar.

Ma se la morte della Reynolds ha attirato l’attenzione dei media in quanto a tempismo per non aver retto il decesso della figlia Carrie, il vissuto della stessa attrice, 84 anni, non passa di certo inosservato.

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Alla fine degli anni Cinquanta, infatti, fece scalpore il divorzio della Reynolds dal cantante Eddie Fisher, che la lasciò per Elizabeth Taylor. Nel 1955, Reynolds sposò Eddie Fisher, e i loro migliori amici erano il produttore Mike Todd e sua moglie, Elizabeth Taylor. Nel 1958 Mike rimase vittima di un incidente aereo, Eddie Fisher e sua moglie Debbie scesero in campo per consolare la Taylor. E Fisher si spinse un po’ troppo nel consolare la vedova Taylor dato che subito dopo i due divennero amanti.

Galeotta fu la morte di Todd. Si, perché Fisher divorziò dalla Reynolds e l’addio fu suggellato poco dopo dalle nozze fra Elizabeth Taylor ed Eddie Fisher.

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Altri due matrimoni, poi per la Reynolds. Con Harry Karl dal 1960 al 1973 e con Richard Hamlett dal 1984 al 1996.  “In un certo senso è quello in cui mi sono identificata con la principessa Leila“, aveva detto lo scorso anno Carrie Fisher durante le interviste stampa per il settimo capitolo di Guerre Stellari in cui era tornata a interpretare il ruolo che l’aveva lanciata. “Anche lei, come me, era stata abbandonata bambina dal padre”.

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La Reynolds stava organizzando insieme al figlio il funerale di Fisher.Voleva che venisse seppellita nello stesso posto dove sarebbe andata lei” scrivono fonti vicine alla famiglia. Il figlio ha confermato la morte della madre, rivelando le ultime parole dell’attrice: – ”Voglio solo stare con Carrie”.

Ma fra madre e figlia non era tutto rose e fiori e “Cartoline dall’inferno” (film di Mike Nichols e tratto dall’omonimo romanzo di Carrie Fisher), ispirato all’autobiografia di Carrie (Meryl Streep interpretava una donna che tornava a casa dalla madre dopo un periodo in un centro di riabilitazione) la dice lunga sul rapporto burrascoso tra le due.

La Fisher raccontò del difficile rapporto con la madre anche in ‘Wishful Drinking’, un one woman show di Broadway poi mandato in onda sulla HBO, il  monologo di una donna sulla sua infanzia e le sue lotte contro le dipendenze.

Insomma, una storia di tensioni, questa, come quella di tante madri e figlie, solo che qui c’era un prezzo da pagare caro. Quello di una notorietà che ha portato la principessa Leila di ‘Star wars’ a cercare l’ottundimento nell’alcol, poi nella droga, e infine, il 27 mattina, alla morte.

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