Tour de France 2017 – I pretendenti alla vittoria. Chris Froome parte da favorito, ma la prossima edizione della Grande Boucle potrebbe riservare sorprese.
La 104^ edizione della Grande Boucle si avvicina, preceduta dal Giro d’Italia numero 100. Due grandi appuntamenti che catalizzeranno come sempre l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Detto dell’atteso duello tra Nibali e Aru sulle strade italiane, in terra transalpina le ultime edizioni sono state governate da Chris Froome. La prossima sarà, nuovamente, sotto il dominio dell’anglo-keniano? Sono in tanti a porsi questa domanda, ma pochi sanno dare una risposta. Alcuni sostengono che il “robot” non ha rivali, mentre altri affermano l’esatto opposto. Froome senza dubbio sa andare bene in bicicletta, ma anche i robot si guastano prima o poi.
Questo Tour si preannuncia intrigante con pretendenti agguerriti come, ad esempio, l’australiano della BMC Richie Porte, che dovrebbe essere il capitano della formazione rossonera. Vi saranno naturalmente anche il colombiano Nairo Quintana, in cerca del suo primo successo in Francia, e il francese Romain Bardet, i quali dopo il podio del 2016 di sicuro non staranno a guardare, ma cercheranno di vincere questa 104^ edizione. Ricordiamo tutti il Tour 2014 in cui Froome si ritirò a causa di diversi incidenti e Nibali emerse, dopo aver comunque dimostrato sulle pietre della Roubaix di non essere secondo a nessuno. Proprio perché il britannico con il passare del tempo dovrebbe fisiologicamente diminuire i ritmi delle sue frullate, e per il fatto che in gara può succedere di tutto, la prossima edizione della Grande Boucle potrebbe non venire dominata da Froome, come del resto accaduto quest’anno, quando l’alfiere della Sky ha sì vinto ma non stravinto, sorprendendo gli avversari su terreni inusuali, in discesa o con i ventagli, e consolidando il vantaggio contro il tempo. In salita invece le nette differenze degli anni passati non si sono viste.
Il Tour 2016 ha deluso più di uno spettatore a causa di uno spettacolo azzerato dal treno nero della Sky, che ha stritolato il gruppo su tutte le montagne presenti nel percorso. Nessuno è riuscito a scalfire questo dominio, e diversi corridori hanno confessato che già riuscire a rimanere a ruota era un successo. La tattica attendista di Quintana, incapace di azzardare un solo allungo, ha irritato. Quantomeno nel 2015 il colombiano era riuscito a scappare sull’Alpe d’Huez. Di ben altro tenore la Vuelta 2016, che ha visto riproporsi il duello tra i capitani Sky e Movistar, ma con la vittoria appannaggio del secondo, a dimostrazione che nel ciclismo moderno dalle preparazioni a orologeria è sempre più difficile sottrarsi.
Ma, a quanto pare, il percorso della prossima edizione pare meno selettivo e più propenso a un rimescolio dei valori in campo, qualora le formazioni antagoniste alla Sky, Movistar e BMC su tutte, riuscissero a scombinare i piani. La partenza dalla Germania, poi tutte le catene montuose francesi, dai Vosgi al Giura, dal Massiccio Centrale ai Pirenei, fino alle Alpi, con l’inedito arrivo in cima all’Izoard. In mezzo una sola cronometro. Ciò non ha impedito ai più di storcere il naso, ritenendo comunque il percorso troppo semplice. Ma, come il ciclismo ci ha insegnato, sono i corridori a fare la corsa. Nel 2014 lo spartito ha offerto note del tutto diverse. Nel 2017 il copione potrebbe cambiare, ed è questo l’auspicio degli appassionati, che hanno ancora negli occhi la differenza abissale tra il Giro e il Tour di quest’anno, con emozioni forti da un lato e profondi sbadigli dall’altro.
A proposito della Corsa Rosa molti si augurano una nuova vittoria da parte di Vincenzo Nibali nella 100^ edizione del Giro d’Italia. Abbiamo visto diverse volte la “strana coppia” Nibali-Aru collaborare, ma non li abbiamo mai visti lottare tra di loro. Questa edizione del Giro promette bene, la nuova squadra del siciliano, il Bahrain Merida Cycling Team, darà sicuramente i suoi frutti. Il capitano lo fa la strada, e noi naturalmente speriamo nella terza vittoria dello Squalo dello Stretto, dopo un appassionante duello con l’ex compagno di squadra alla Astana.