MILANO: I MONDI DI PRIMO LEVI. UNA STRENUA CHIAREZZA

I MONDI DI PRIMO LEVI. UNA STRENUA CHIAREZZA. Il Museo presenta la mostra che illustra, attraverso immagini e parole, la figura del testimone, dello scrittore, del chimico, dell’uomo di scienza 1 dicembre 2016 – 19 febbraio 2017.  OPENING, MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE ORE 18. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Via San Vittore 21, Milano

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In occasione della pubblicazione della nuova edizione delle Opere Complete, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci presenta la mostra itinerante I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, realizzata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, con il sostegno di Material ConneXion Italia, il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano, la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah e del Memoriale della Shoah di Milano.

La mostra percorre la pluralità di esperienze e di interessi che hanno caratterizzato la vita e l’opera dello scrittore torinese: dalla formazione scientifica alla deportazione, dalla chimica come mestiere al mestiere di scrivere.

Mosso dalla volontà di raccontare con “strenua chiarezza” le esperienze e le riflessioni che hanno animato il suo percorso di vita, Primo Levi offre nelle sue pagine storie straordinarie ai lettori di tutto il mondo. Sono proprio le sue parole ad accompagnare i visitatori della mostra, riprese dalle pagine di Se questo è un uomo, I sommersi e i salvati, La tregua, Il sistema periodico, La chiave a stella e i racconti di fantascienza.

Di questo complesso percorso di vita la mostra intende proporre un quadro ricco e articolato, attraverso immagini private e professionali per lo più inedite, interviste video, citazioni dalle opere.

L’obiettivo è dare al visitatore una nitida rappresentazione dei molti mondi che Levi ha attraversato o che ha saputo creare grazie al suo talento di scrittore: dalla realtà estrema del Lager al multiforme universo della scrittura, all’infinita ricchezza della scienza, alle risorse straordinarie del linguaggio, all’importanza dell’attività manuale e creativa nello sviluppo del pensiero, alla centralità del lavoro nella vita degli esseri umani.

L’esposizione, pensata per offrire a tutti un itinerario nella ricchezza plurale dell’opera di Levi, è rivolta in particolare ai più giovani, che lui stesso considerò sempre interlocutori privilegiati.

Testi, audiovisivi e videoinstallazioni articolano le 6 sezioni del percorso espositivo che si snoda dall’atomo di carbonio proposto come simbolo della continuità della vita, ai recessi più dolorosi e insondabili del Novecento; dalla chimica narrata, personale e fantastica, a quella vissuta con amore per il proprio lavoro; dalla passione per la dimensione artigianale, decisiva anche per il chimico, alla curiosità per molti altri mestieri.

 A partire dalla mostra, le parole e le riflessioni di Primo Levi si estendono anche agli spazi del Museo in un percorso che tocca una varietà di oggetti ed esposizioni, dalle botteghe artigiane, ai laboratori di ricerca, alle grandi realtà produttive. Parole autorevoli e profondamente pertinenti per leggere in modo diverso il patrimonio di un’istituzione nata dalla passione per la scienza e per la tecnica all’interno di una visione ampia e unitaria della cultura, all’insegna di Leonardo da Vinci.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Sezione 1. Carbonio

Carbonio è l’ultimo racconto de Il sistema periodico, pubblicato nel 1975. Vi si descrive il viaggio avventuroso di un atomo di carbonio nel corso dei millenni e nell’immenso spazio planetario. Le sue straordinarie trasformazioni ne fanno il protagonista della nascita e dello sviluppo della vita su questa terra. Quel racconto, immaginato già al tempo della prigionia nel Lager di Auschwitz, rappresenta uno dei primi sogni letterari di Primo Levi. Nella mostra è presentato attraverso una ricca sequenza di tavole disegnate dall’artista giapponese Yosuke Taki.

Sezione 2. Il viaggio verso il nulla / Il cammino verso casa

Una grande carta geografica dell’Europa propone l’itinerario del viaggio cui Primo Levi fu costretto dal campo di Fossoli fino ad Auschwitz. Sulla stessa carta è descritto il lungo periplo dell’Europa centro-orientale che lo scrittore dovette compiere per tornare a casa. Il contesto nel quale quei viaggi avvennero è descritto in due video posti subito sopra la carta.

Il percorso continua lungo una sorta di tunnel, dove sono solo le parole di Levi a “illuminare” la realtà di Auschwitz.

Subito dopo, una sequenza di pannelli aiuta a seguire alcuni dei passaggi più significativi della testimonianza sul Lager, che Levi non cessò mai di dare. In un video le immagini aiutano a situare la sua testimonianza nel più ampio contesto del dibattito sullo sterminio lungo il secondo dopoguerra.

Sezione 3. Cucire parole

La terza sezione della mostra è dedicata a Levi scrittore. Una ricca successione di immagini e citazioni illustra i diversi mondi da lui immaginati nei suoi libri, fra racconto, romanzo, poesia e saggio. Centrale risulta anche la sua cura della parola. Nella forma della video-intervista l’autore illustra poi alcuni aspetti della propria attività di scrittore.

 

Sezione 4. Cucire molecole

La sezione su Primo Levi chimico inizia con la riproduzione della tavola degli elementi presente nell’Istituto di Chimica egli studiò. Di fronte, un’installazione visiva propone un’altra tavola degli elementi, quella entro cui volle inscrivere i passaggi fondamentali della sua vita e del suo mestiere di chimico quando scrisse Il sistema periodico.

A seguire, il percorso espositivo propone i momenti salienti del rapporto di Levi con la chimica, dagli anni di scuola ad Auschwitz, fino alla lunga esperienza nella SIVA, la fabbrica di vernici dove lavorò fino alla pensione.

Sezione 5. Homo Faber

Il tema centrale della quinta sezione è la relazione fra mano e cervello. Una relazione già così stretta e decisiva nel mestiere del chimico, che Levi coltivava anche in altri modi: ad esempio affinando la propria capacità di costruire sculture in filo di rame di cui sono presenti nell’allestimento immagini efficaci.

Sezione 6. Il giro del mondo del montatore Faussone

La sesta e ultima sezione si sviluppa intorno al tema del lavoro, centrale ne La chiave a stella e nel pensiero di Levi, portato quasi per naturale vocazione a misurarsi sia con la realtà concreta dei mestieri più diversi, sia con il significato del lavoro nella vita dell’uomo.

Conclude il percorso di visita un video che propone, con parole e immagini, i vari momenti della biografia dello scrittore e aiuta a ricomporre idealmente i vari capitoli della mostra.

Nel periodo di apertura della mostra sono previsti un programma culturale e appuntamenti speciali rivolti a insegnanti e studenti

La mostra è stata realizzata da: Fabio Levi e Peppino Ortoleva, curatori; Gianfranco Cavaglià e Anna Rita Bertorello, progetto allestimento; Roberta Mori, ricerca e coordinamento; Ars Media, progetto grafico e realizzazione video; Yosuke Taki, realizzazione artistica della sezione Carbonio; Cristina Zuccaro, ricerche iconografiche e materiali video; Serena Nicolasi, coordinamento e relazioni esterne.

L’esposizione è stata realizzata con il sostegno di: Compagnia di San Paolo, FCA, Fondazione CRT, Reale Mutua Assicurazioni, Iren, RAI Teche, Fondazione Giovanni Goria, Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Comunità Ebraica di Torino, Fondazione Ruffini, Camera di Commercio di Torino, Centrale del Latte di Torino, Museo Ferroviario Piemontese.

La mostra si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Il Centro Internazionale di Studi Primo Levi è partner del Polo del ‘900.

IL CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PRIMO LEVI

Il Centro rivolge le sue attività di ricerca a tutti i lettori e studiosi dello scrittore torinese, presenti in ogni parte del mondo. Ha sede a Torino, la città dove Levi ha vissuto, e raccoglie le edizioni delle sue opere, le numerose traduzioni pubblicate in decine di lingue, la bibliografia critica e ogni forma di documentazione sulla sua figura e sulla ricezione dell’opera. Il Centro offre inoltre un sostegno alle ricerche degli studiosi e realizza proprie iniziative quali la Lezione Primo Levi, promossa ogni anno per alimentare il dibattito sui temi più cari allo scrittore e sui loro nessi con il mondo di oggi.

Il Centro è un’associazione costituita nel 2008, i cui soci sono la Regione Piemonte, il Comune e la Città Metropolitana di Torino, la Compagnia di San Paolo, la Comunità Ebraica di Torino, la Fondazione per il Libro, la Cultura e la Musica, i figli di Primo Levi.

PRIMO LEVI (Torino 1919-1987)

Primo Levi ha esordito come scrittore con il racconto della propria esperienza di deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz (Se questo è un uomo, 1947). Le successive opere di narrativa, saggistica e poesia, pubblicate in parallelo con il suo lavoro di chimico, ne hanno poi manifestato compiutamente l’originalità di pensiero, lo stile unico per limpidezza e rigore e la pluralità di interessi: fra questi, l’impegno prioritario a testimoniare e a ragionare, in particolare con i giovani, sulla Shoah e sui «vizi di forma» della realtà contemporanea; l’attenzione alle peculiarità e ai vari aspetti del mondo ebraico; l’amore per il lavoro ben fatto; la spiccata sensibilità per il contributo offerto dalle scienze esatte alla conoscenza dell’uomo. Da questa versatilità nacque una grande opera letteraria che ha consacrato Primo Levi come una delle figure più originali della cultura non solo italiana del Novecento.

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