Michela Tomasino, passione e voglia di lanciare un messaggio col fischietto alla mano

L’intervista di Globus Magazine all’arbitro catanese

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Una passione nata col tempo. Quasi per sbaglio, per mezzo di un collega. Ed ecco che Michela Tomasino, oggi, รจ un arbitro catanese che vuole diffondere un messaggio al mondo femminile.

Di Trecastagni, impegnata nei settori assicurativo, sociale e sportivo, Michela dirige da piรน di un anno gare dei campionati agonistici Allievi e Giovanissimi di calcio, stupendo tutti con la sua determinazione e caparbietร , sovvertendo i classici pregiudizi di sorta, scavalcando le gerarchie e facendosi strada con coraggio. Il carattere impetuoso e sicuro si sposa perfettamente col fischietto e la classica divisa da “uomo in nero”, dicitura infelice per l’occasione.

michela-tomasino-arbitro-1“Tutto รจ cominciato per caso – ammette Michela – Grazie ad un amico che mi ha convinto ad iscrivermi ai corsi e fare l’esame per entrare a far parte della famiglia della Sezione Arbitrale di Catania. Ero anche infortunata in quel periodo, non ho diretto molte gare inizialmente ma ho coltivato quella che รจ diventata una grande passione! Guidata dal mio mentore, quello che mia madre definisce un angelo custode, il vice presidente Sergio Roccasalvo, sono cresciuta molto dal punto di vista caratteriale e tecnico”.

L’unica donna durante i corsi, soltanto due, invece, quelle della sezione di Catania, su circa 200 arbitri che la componevano nel momento in cui Michela Tomasino ha cominciato la sua avventura col fischietto alla mano.

“Ho capito subito di volere lanciare un messaggio alle mie amiche e piรน in generale al mondo femminile – prosegue – Cosรฌ sono andata dalla preside della mia vecchia scuola, l’Istituto Majorana di San Giovanni La Punta, per avviare una sinergia e aprire le porte dell’arbitraggio alle giovani che ne avessero avuto voglia. E questa รจ stata una grande iniziativa che mi ha permesso di conoscere un paio di ragazze speciali che definisco come le mie principesse. Amiche che a volte chiedono consigli e con cui condivido questa esperienza magica, visto che anche loro sono diventate a tutti gli effetti ‘direttrici’ di gara”.

michela-tomasino-pallavMa non tutto รจ sempre rose e fiori. Tra i vari impegni lavorativi di una ventiduenne assennata, capace di costruirsi da sรฉ una professione,ย praticare anche la pallavolo, giocando in una squadra di Serie D catanese e la fotografia, con i “naturali” pensieri e preconcetti che il contesto ha posto sulle spalle della giovane, alla fine ha prevalso la voglia di fare e stupire tutti.“La mia famiglia non ha compreso subito la mia decisione – ammette ancora Michela – Considerando anche che mio fratello รจ un calciatore, non รจ stato facile cominciare. La mia prima partita, ricordo, andรฒ liscia, ma l’ansia era enorme. Capita spesso di sentire dalla tribuna commenti infelici sulla presenza di un fischietto donna, ma alla fine la mia grande soddisfazione รจ che al 90′ le persone vengono a congratularsi…ย 

michela-tomasino-fotografaQuello arbitrale รจ un mondo particolare, non รจ facile gestire le proprie emozioni, l’errore puรฒ sempre capitare. Devo ammettere che non ci sono gare difficili, tutto dipende dalla capacitร  o meno di saperle gestire. Forse solo i derby e le partite di fine stagione mettono maggiore pressione.ย Obiettivi? Non posso dire certo di non voler arrivare in alto, ma ho cominciato tardi, a 21 anni compiuti. Arrivare in Serie A รจ soltanto un sogno, ma continuerรฒ ad impegnarmi provando a crescere. In questo periodo sto considerando la possibilitร  di arbitrare match di calcio a 5…”.

Le chiediamo, al termine di una divertente intervista ricca perรฒ di spunti di riflessione, di lanciare un appello per continuare a portare avanti la propria campagna di reclutamento di giovani ragazze, la sua risposta รจ tutta un programma e l’emblema di un carattere che sappiamo giร , la condurrร  lontano: “Non credo molto agli appelli, l’unica cosa che posso dire, in questo come in altri aspetti, รจ che a volte basta provare per rimanere folgorati… E che provare non costa nulla…”.

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