Uniti contro la Duchenne sul percorso della Pedara – Messina

Uniti contro la Duchenne. Sul percorso della Pedara – Messina, quinta tappa del Giro d’Italia 2017, per testimoniare la causa contro la distrofia muscolare di Duchenne.

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È stata una grande emozione. Una giornata trascorsa in sella sul percorso della Pedara – Messina, quinta tappa del Giro d’Italia 2017, per un totale di 150 km. Certo, è una distanza alla quale personalmente sono più che abituato, ma stavolta ogni metro ha avuto un sapore diverso. I professionisti, dopo il tappone del giorno prima con arrivo sull’Etna, copriranno questo tragitto in meno di 4 ore. Noi ne abbiamo impiegate quasi 7, ma siamo riusciti a scortare Maurizio Guanta fino alla sua città, la città dove vive e lavora, la città dove suo figlio Edy porta avanti insieme a lui una battaglia che vede al loro fianco anche Vincenzo Nibali. Una battaglia che vede ogni giorno impegnati tanti genitori che vivono la stessa situazione di Maurizio, lottando contro un nemico subdolo, che non ha il coraggio di guardarti in faccia. La distrofia muscolare di Duchenne. Le associazioni Amici di Edy e Parent Project Onlus quotidianamente portano avanti il loro messaggio di speranza e di coraggio, lottando non solo contro la malattia ma anche contro le istituzioni, cieche e sorde al loro richiamo. La ricerca scientifica deve andare avanti, e per farlo ha bisogno di fondi. Maurizio pedala da anni per testimoniare la causa con tutte le sue forze, ogni inverno organizza a Messina una pedalata a scopo benefico per sensibilizzare l’opinione pubblica con la partecipazione di Nibali e di altri corridori professionisti, è stato invitato nelle ultime edizioni del Giro d’Italia per pedalare sul percorso delle cronometro prima della partenza dei corridori, ha preso parte a tanti eventi per essere sempre presente col suo messaggio. In ordine di tempo qui in Sicilia penso alla Granfondo Nibali di Milazzo, dove l’ho aspettato personalmente al traguardo alla conclusione della sua prova, stanchissimo ma determinato, per ricordare Rosario Costa, il piccolo corridore della Asd Nibali tragicamente scomparso in un incidente, e per continuare a lottare per suo figlio Edy. Maurizio è stato presente anche alla Etna Marathon di Milo, dove, così come a Milazzo, lo abbiamo sentito ai nostri microfoni di Globus Television per la trasmissione “Ciclismo – Un concerto su due ruote”. E allora, appena scoperto il percorso della quinta tappa del Giro 2017 una settimana prima dell’ufficializzazione di giorno 25 ottobre a Milano, abbiamo deciso di pedalare insieme sulle strade di quella frazione domenica 6 novembre scorsa.

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Voglio qui citare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento. In primis, naturalmente, lo stesso Maurizio Guanta, il quale in condizioni psicofisiche tutt’altro che semplici ha affrontato i 17 km di salita che ci hanno condotto da Catania verso Pedara, paese pedemontano che sarà il fulcro delle prossime due tappe siciliane del Giro edizione numero 100, per volontà dell’assessore regionale Anthony Barbagallo, già sindaco di Pedara, che ha voluto fortemente a distanza di 6 anni un nuovo passaggio del Giro in zona etnea. Da qui, al Km zero, abbiamo preso direttamente le mosse verso il Gpm di Fornazzo, sul versante Est dell’Etna, evitando il transito dagli altri trafficatissimi paesi pedemontani previsto dalla tappa, per dirigerci successivamente verso la valle dell’Alcantara, con panorami di prim’ordine e su strade a me familiari da sempre. Una volta raggiunta la costa jonica ci siamo rapidamente avvicinati allo Stretto di Messina, attraversando tutti i paesi stretti tra i Peloritani e il mare, con la Calabria sempre più vicina, sospinti da un forte vento di scirocco e con le cime dei monti coperte da nere nuvole, per concludere la nostra fatica davanti al Municipio di Messina. La battaglia di Maurizio per #fermareladuchenne mi ha visto pedalare per la prima volta al suo fianco, e personalmente lo ritengo un onore. E’ giunto al traguardo con le forze al lumicino, ma ha portato anche questa volta a termine la sua impresa. Ringrazio Marcello Marina, che con la collaborazione di 110-RPM e Cinelli ci ha messo a disposizione un supporto tecnico logistico eccezionale, pedalando con noi fino a Pedara, così come Enzo Laviano. Ho pedalato per quasi 7 ore su una bici da me mai provata, la Cinelli Stratofaster, e mi sono trovato benissimo, come se fosse la mia bici abituale. Ringrazio Daniela Dumitru e Sabina Caggegi, nonché il marito di quest’ultima che ci ha seguito per tutto il giorno, due ragazze che hanno portato a termine con noi l’intero percorso testimoniando la causa, così come Nello Papandrea e Rosario Nuncibello, i quali hanno completato il gruppo giunto a Messina. Ringrazio anche Marco Indelicato e il mio collega di penna Turi Barbagallo, i quali il primo in bici e il secondo in auto hanno condiviso con noi parte della tappa. Per concludere il mio ringraziamento va al mio collega di trasmissione Renato Garbin e a mia moglie Silvia Scrofani, per le riprese e le foto che hanno documentato questa esperienza emozionante e indimenticabile.

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