Benigni alla Festa di Roma: “Renzi intrufolato da Obama”

Benigni alla Festa di Roma: “Renzi intrufolato da Obama”. Dice l’attore e regista: “Voglio fare un film di un’allegria sfrenata. Con Tom Hanks”

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“Chiedo scusa per aver rimandato quest’incontro, ma se uno è invitato a cena da Obama non può dire di no. Sono andato con Nicoletta Braschi, noi italiani abbiamo fatto tutti la fila per entrare, mancava solo Mameli, e si è intrufolato pure Matteo Renzi con la signora Agnese. D’altronde-continua l’attore e regista toscano- come si fa a dire no a Obama, ho dovuto rimandare l’incontro qui perché avevo una cena da lui. Ho fatto una fila alla Casa Bianca, che però era rossa e verde, e abbiamo atteso Obama come se fosse l’imperatore Adriano che ti invita a cena. Alla cena c’erano anche Sorrentino e Nicoletta Braschi, e poi si è intrufolato Matteo Renzi”. Così Roberto Benigni parla dell’invito a cena alla Casa Bianca a chiusura dell’11/a edizione della Festa di Roma, durante gliIncontri Ravvicinaticon Antonio Monda.

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Dopo aver attraversato il red carpet l’attore è intervenuto nel pomeriggio dell’ultimo giorno della rassegna per tenere un incontro con il pubblico nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, durante il quale ha parlato del suo rapporto con il cinema, dei suoi film, delle ‘relazioni straordinarie‘ avute con papa Wojtyla e papa Francesco e ha annunciato il desiderio di girare un film “pieno di allegria“.

Di Obama dice il regista premio Oscar: -“È un presidente straordinario. Alla cena mancava solo Goffredo Mameli, mi aspettavo che anche Obama fosse tricolore. È stata una cosa emozionante anche se ora è pure un po’ imbarazzante raccontarlo; il presidente americano mi ha abbracciato, mi ha raccontato che con le figlie hanno visto tante volte ‘Life is beautiful’ (“La vita è bella”, n.d.r.) e mi ha citato nel suo discorso. Io lo considero una delle personalità più straordinarie oggi, è stato come se in epoca romana ti avesse invitato l’imperatore Adriano e tu ti metti in fila per salutarlo”.

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E Benigni ricorda anche Federico Fellini:- “Come definirlo? Lui è la natura, come parlare di un tramonto o di un albero. Per me è il più grande di tutti, capace di parlare di sé stesso e di raccontare tutti noi. Il nostro primo contatto fu una telefonata di notte nel 1980, da allora poi mi ha fatto provini per ogni film, mi teneva per mezz’ora e poi chiedeva quanti anni hai? Ventotto… ma io cerco un settantenne, oppure cerco una donna. Poi però per quel suo testamento che fu La voce della luna volle me e Villaggio, un commento molto amaro sulla nostra società e sul rimbecillimento che stavamo vivendo”.

Racconta, il regista dell’incontro con Massimo Troisi per ‘Non ci resta che piangere’. “Massimo portava con sé il senso tragico della vita, questo film è nato dall’allegria e dalla volontà di lavorare insieme. Da allora non ci siamo più lasciati fino all’ultimo giorno, volevamo persino farne un seguito. Improvvisavamo moltissimo come la famosa lettera di Savonarola, eravamo sgangherati, ridevamo come adolescenti, un film che rispecchiava questo rapporto da amore”.

Durante l’incontro, Roberto Benigni ha parlato di un possibile nuovo film dopo l’esperienza televisiva che lo ha visto protagonista nella lettura dei canti della Divina Commedia. “Ho dedicato tutta la popolarità che avevo a trasmettere la poesia di un altro poeta. Dopo tutte queste esperienze televisive e teatrali, adesso ho un desiderio forte di fare un film di un’allegria sfrenata”.

Su Terrence Malick, dice Benigni: -“Malick mi vuole in un suo film su San Pietro nella parte del diavolo! Lo so che non ci credete. È successo così: ci siamo conosciuti agli Oscar nel 1997. In platea qualcuno mi tocca la giacca e mi indica un signore col cappello da texano che mi salutava con la mano. Poi si presenta: “I am Terrence Malick” e io “Porca miseria, Terrence Malick in persona!” Chiaramente sapete tutti che lui non si fa mai vedere. È un personaggio misterioso e incredibile. Peraltro è religiosissimo, conosce buona parte della Divina Commedia a memoria. È anche venuto a trovarmi a Roma all’epoca, poi si sono inseriti altri progetti ma siamo ancora in contatto, chissà che la cosa non vada in porto..

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