“Non guardate la vita dal balcone” Papa, testimone di speranza

Nella Chiesa Santa Caterina di Messina, sabato 15 ottobre, a cura dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) ha avuto luogo la presentazione del libro, edito dalla ELLEDICI, “Non guardate la vita dal balcone…” – Francesco, testimone di speranza, di Alessandra Ferraro.foto-3-locandina-dellincontro

Nella Chiesa Santa Caterina di Messina, sabato 15 ottobre, a cura dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) ha avuto luogo la presentazione del libro, edito dalla ELLEDICI, <<Non guardate la vita dal balcone… >> – Francesco, testimone di speranza, di Alessandra Ferraro.

Moderato brillantemente da Rachele Gerace, giornalista, redattrice del periodico diocesano ”La Scintilla”, l’incontro, dopo i saluti di Domenico Interdonato, presidente Ucsi Sicilia, di Salvatore Di Salvo, consigliere nazionale Ucsi e i saluti di mons. Giò Tavilla, parroco consulente ecclesiale Ucsi Messina che ha anche esposto, alla fine dell’incontro, delle accurate riflessioni sul libro e alcuni accostamenti con una sua esperienza personale di approccio con il prossimo, ha visto la approfondita e accurata relazione del prof. Angelo Sindoni, presidente Ucsi Messina, che ha messo anche in rilievo l’importanza della buona informazione nella realtà di oggi.

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Quindi, a seguire, l’intervento coinvolgente dell’autrice, Alessandra Ferraro, vice caporedattore RAI – TGR sede di Aosta, che ha voluto dedicare questo libro a Papa Francesco e al suo primo anno di pontificato con i contributi del giornalista Bruno Vespa, dell’ex superiore generale dei Salesiani, don Pascual Chavez Villanueva, del vaticanista del TG2, Enzo Romeo, del Vescovo di Noto, Antonio Staglianò e di monsignor Dario Edoardo Viganò <<Non guardate la vita dal balcone… >> – Francesco, testimone di speranza è risultato vincitore del primo premio del “Concorso Nazionale di Arti Letterarie Città di Torino”, promosso dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino, con le seguenti motivazioni “l’opera racconta con maestria e brillante piglio giornalistico un epocale passaggio della storia della Chiesa, cioè la rinuncia al soglio pontificio di Benedetto XVI e la nomina di Francesco I, Papa di speranza e di rinnovamento, di cui sono testimoniate con grande partecipazione emotiva le prime apparizioni pubbliche, le omelie, il contatto con la gente”.

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Un leader viene seguito da moltissime persone. La definizione di leader lo dice “Chi occupa una posizione di prestigio o di primo piano”, oppure “capo di un partito, di un movimento d’idee, di un’organizzazione, di un gruppo”. Leader sono stati purtroppo famosi dittatori, i cui popoli spesso sono stati costretti a seguirli con l’uso della forza, ma molti leader, nel campo sociale, politico etc… sono state persone con molto carisma capaci di infondere messaggi positivi, capaci di riuscire a movimentare migliaia se non milioni di persone con propositi costruttivi e condivisibili.

Viviamo in una realtà spesso angosciante, la crisi attanaglia molta gente e solo la speranza nella fede aiuta tantissime persone a superare certi momenti.

Se poi a rappresentare sulla terra la fede si trova un uomo nato in Argentina che si chiama Jorge Mario Bergoglio, che il 13 marzo del 2013 è stato eletto papa assumendo il nome di Francesco in onore di san Francesco d’Assisi, allora si può dire con certezza che non si tratta di un leader ma molto di più.

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Anzi con molta probabilità non vorrebbe neanche essere definito un leader perché, come San Francesco, sin dall’inizio questo Papa si è messo al servizio degli ultimi, delle persone emarginate, dei poveri, dei cosiddetti “invisibili” con l’umiltà di essere lui stesso povero fra i poveri, ultimo fra gli ultimi.

È questo che ha colpito e toccato profondamente il cuore di milioni di persone che da ogni parte del mondo lo adorano. Su questo papa molti scrittori, giornalisti, studiosi sono stati stimolati a scrivere qualcosa e la stessa rivista americana Time ha dedicato a Papa Francesco una copertina dal titolo: “Uomo dell’anno 2013”.

È successo anche ad Alessandra Ferraro col suo libro dove la spinta emotiva, la molla che fece scattare il desiderio di scrivere su di lui, la ebbe quando rimase molto colpita dal gesto del Papa che volle festeggiare il giorno della sua nascita con alcuni poveri di Roma. Quanti avrebbero fatto lo stesso umile gesto?…

L’autrice parla con tale naturalezza e semplicità di Papa Francesco, usando una così autentica dolcezza, da far nettamente percepire al pubblico le sue emozioni ed i suoi entusiasmi.

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Non è quindi difficile comprendere perché nel marzo 2007 ha ricevuto la targa d’argento “Premio nazionale Saint-Vincent di Giornalismo”, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica Italiana e perché nel 2013 le è stato consegnato il “Premio Nazionale Spadolini”.

Come giornalista ha seguito, durante le sue vacanze estive in Valle d’Aosta e negli ultimi mesi di vita, Karol Wojtyla ovvero papa Giovanni Paolo II. È da qui forse che comincia a studiare e approfondire la realtà vaticana arrivando a seguire l’elezione di Papa Benedetto e, esperienza sicuramente esaltante per una giornalista, il Conclave che ha portato all’elezione di Papa Francesco.

Nel titolo del libro si prospetta la continuità con l’imperativo che esorta tutti a non mettersi nella coda della storia e ad essere invece protagonisti!

Un appello a non fare da cornice a un quadro che è la vita… a non restare immobili subendo passivamente tutto quello che accade attorno a noi e nel mondo.

Il Papa, unico sotto il profilo della comunicazione, pur consapevole delle sofferenze esistenti, invita a essere determinati, a combattere la fragilità con forza e determinazione ma anche con tenerezza e speranza… al dono della speranza a cui dobbiamo aprirci senza paura.

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Diversi gli aneddoti, gli episodi, narrati con grande enfasi, riguardanti il primo anno di mandato pontificio di Papa Francesco.

Nel libro vengono messe in evidenza alcune parole dette dal Papa, come ad esempio : <<Non dobbiamo aver paura di amarlo. La fede si professa con la bocca e con il cuore, con la parola e con l’amore>> o ancora: <<Svegliate il mondo, siate testimoni di un modo diverso di fare, di agire, di vivere>>. E anche queste di San Francesco d’Assisi: Non appoggiarti all’uomo: deve morire. Non appoggiarti all’albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio, a Lui soltanto. Lui rimane sempre!

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Abbiamo posto un paio di domande all’autrice Alessandra Ferraro:

In questo suo libro ci racconta tante cose di Papa Francesco, ma lei ha avuto modo di incontrare il Papa?

Si! Ho avuto modo di incontrarlo e l’ho incontrato in una circostanza particolare. Prima non ho raccontato che il libro è stato tradotto in spagnolo; il mio grande desiderio era tradurre il libro in lingua spagnola perché ovviamente la lingua spagnola è anche la lingua dei paesi latino-americani e cosa è successo?… E’ successo un fatto un pò particolare ma curioso! Il libro è stato tradotto, cioè è uscito in spagnolo l’8 dicembre e allora ho avuto la possibilità di consegnare il libro, e quindi di incontrare il Papa, il 16 dicembre che era il giorno del suo compleanno, dell’anno scorso, ed è stato davvero sorpreso, è stato un segno particolare… molto bello! L’ho praticamente consegnato proprio il 16 dicembre dello scorso anno e lui è rimasto colpito da questo!

Ha raccontato di essere stata molto colpita dal quello che ha fatto il Papa invitando dei poveri il giorno del suo compleanno. Lei, dopo questo esempio costruttivo, ci riuscirebbe?

È una bella domanda, certo mi porrei degli interrogativi, ma, soprattutto, lo stimolo sarebbe lui, la sua testimonianza, accogliere, aprire e quindi sì….sicuramente sì, però ricordando quel gesto forte che lui ha fatto!

Le racconto un episodio…un giorno in treno, sul Frecciarossa, nell’ultimo tratto prima dell’arrivo, sono saliti degli zingari che non avevano pagato il biglietto.Sono entrati direttamente nel vagone, non si sono messi nello spazio che c’è fra i due vagoni, come sarebbe stato opportuno visto che non avevano pagato il biglietto, sono entrati proprio e si sono messi accanto alle persone fra cui c’ero io. In sincerità subito mi son venuti dei sospetti, mi sono preoccupata per la borsa ma anche l’odore, evidentemente non avevano avuto la possibilità di lavarsi, e allora in quel momento, quando ho avuto questa sensazione subito di respingere, di allontanarmi, ho ripensato a Francesco e lì sono tornata…ho ripensato a Francesco!…

Papa Francesco, ancora una volta esempio di vita, riesce sicuramente a trasmettere messaggi di amore e misericordia che è quello di cui oggi, il mondo e tutti noi, abbiamo bisogno.

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