250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, compositore tedesco

Oggi è il 250° anniversario della nascita di uno dei geni della musica classica di tutti i tempi: Beethoven. La sua musica rimane sempre tra le più apprezzate, nonostante siano passati più di due secoli.

beethoven

Ludwig van Beethoven nacque il 16 marzo (presunto giorno, poiché l’usanza di un tempo era quella di rendere ufficiale il giorno della nascita quando si veniva battezzati)  del 1770 a Bonn e fu un direttore d’orchestra, pianista e compositore tedesco. Ebbe un importante ruolo nel mondo della musica ottocentesca. Discendeva da una famiglia umile, la quale inevitabilmente gli tramandò la passione per la musica. Infatti, il padre Johann (molto severo, brutale e affetto da alcolismo) e il nonno di Ludwig, furono anch’essi dei musicisti. La madre Magdalena, invece, all’età di diciassette anni venne data in sposa ad un servo e rimase vedova all’età di diciannove anni. Conobbe infine Johann van Beethoven (padre di Ludwig). Ella ebbe  ben cinque figli, ma solamente due rimasero in vita, Nikolaus Johann e Kaspar Anton Karl.

Ludwig, fu inoltre costretto dallo stesso padre ad alzarsi dal letto in tarda notte e a suonare il pianoforte o il violino per intrattenere gli amici. Venne formato dall’organista Aegidius van der Aeden, dal violinista Franz Georg Rovantini e dal francescano Willibald Koch. Appartenne alla prima scuola di Vienne (classicismo viennese), periodo in cui vi furono altri musicisti molto influenti come Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Shubert.

La Vienna del XVIII secolo era la capitale della musica occidentale ed era la città perfetta per Beethoven. All’età di ventidue anni, compose già diverse opere, anche se non artisticamente ancora molto maturo, paragonandolo a  compositori come Mozart, che si rivelò abbastanza precoce e un bambino prodigio. L’obiettivo primario di Beethoven fu quello di diventare un pianista, infatti venne seguito da Franz Joseph Haydn, con il quale non instaurò una vera e propria amicizia, probabilmente dovuto al fatto che quest’ultimo fosse invidioso della grande bravura di Ludwig. Cionondimeno, egli riconobbe che il suo insegnante contribuì alla sua grande crescita artistica.

Dopo Haydn, Beethoven continuò i suoi studi con altri insegnanti, come Salieri e Schenk. Una volta terminata la carriera da apprendista, si trasferì a Vienna e ricevette presto la notizia della morte di suo padre, avvenuta per cirrosi epatica da alcolismo. Pubblicò i suoi primi tre Trii per piano, violino e violoncello e le sue prime sonate per pianoforte, esibendosi anche per la prima volta in pubblico. Da lì, la sua carriera ebbe un vero e proprio decollo, grazie ad altre sue esibizioni pubbliche in altre città come Praga, Desda, Norimberga, ecc.

Il periodo più duro della vita dell’artista fu quello in cui scoprì la sua sordità, che diventò totale nel 1820. Il suo genio non venne compromesso, nonostante la sua condizione. La perdita dell’udito gli causò una profonda depressione e istinti suicidi, ma non lo ostacolò in seguito, dal continuare a suonare e comporre, suscitando delle emozioni molto forti ai suoi ascoltatori. Una delle sonate più famose e composte in quel periodo fu “Al chiaro di luna“. Certamente ve ne furono altre altrettanto belle quanto emozionanti e conosciute come “Inno alla gioia”, “Per Elisa”, “Sonata per piano n°8″ detta Patetica, “Sonatina in sol maggiore”, ecc, ecc.

All’età di trentacinque anni compose il “Fidelio”, opera che non fu molto apprezzata dal pubblico. Questo fallimento non rovinò la carriera del compositore, che dimostrò comunque di possedere grande creatività e bravura. La Sinfonia n°7, al contrario, venne accolta molto bene, essa coincise con la data del Congresso di Vienna (1814), in cui la fama di Beethoven crebbe sempre di più.

Prima della sua morte, il suo progetto era quello di trasferirsi in Inghilterra, dove fu invitato molte volte per le sue esibizioni, ma infine non venne realizzato. Morì a Vienna il 26 marzo del 1827 all’età di cinquantasei anni, a causa di una brutta polmonite dalla quale non riuscì più a riprendersi. La sua agonia durò circa quattro mesi; in questo periodo fu circondato da persone a lui care. Lasciò un profondo segno nel mondo della musica, cosicché al suo funerale parteciparono almeno 20mila persone.

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