“MIO FIGLIO. L’AMORE CHE NON HO FATTO IN TEMPO A DIRGLI” DI MARCO TERMENANA: UN LIBRO CHE FA SCUOLA

Grande successo di pubblico ieri sera al Comune di Azzate, Varese, in occasione della kermesse che si è tenuta in Sala Consiliare sul libro di Marco Termenana,”Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli”.

L’evento partiva già bene perché, oltre a quello dell’Amministrazione Comunale, aveva già ricevuto il sostegno della Pro Loco, delle tre Associazioni di genitori presenti sul territorio (“Insieme per la Scuola”, “Genitori Scuola dell’Infanzia” e “Scuola Primaria”) e dello “Sportello Delfino” dell’Associazione Piano di Zona, sezione di Azzate.

Marco Termenana, con parole semplici e toccanti che proprio per questo hanno catturato sin da subito la sala, ha raccontato il dolore della famiglia sin dai primi giorni successivi al suicidio di Giuseppe, il figlio ventunenne (il primo di tre), fino alla pubblicazione del libro che gli ha dedicato “per ritrovare mio figlio e provare a compensare almeno un po’ un dolore insostenibile ed inenarrabile”.

Giusto per inciso: la storia racconta il (mal) vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo perché la storia di Giuseppe è anche la storia di Noemi, alter ego femminile, entrambi immersi in un mortale isolamento, quello che oggi si chiama hikikomori.

Bella ed interessante singolarità dell’evento poi, la presenza degli psicologi dello “Sportello Delfino”, Dottor Paolo Arru e Dottoressa Chiara Odobez, cioè i rappresentanti dello Sportello Ascolto di Azzate finalizzato proprio alla prevenzione del disagio giovanile, che grazie anche a Roberta Bertolini giornalista di “Varesenews” chiamata a moderare, hanno fatto subito da rincalzo concreto, proponendosi come una possibile soluzione per quelle famiglie in ascolto, che attraversano situazioni analoghe e o prossime a quelle narrate.

“In due mandati non ho mai visto la Sala Consiliare così gremita e partecipata – ha dichiarato il Sindaco Gianmario Bernasconi, presente assieme all’Assessore Enzo Vignola e al Consigliere Claudia Miterangelis.È chiaro che i temi toccati sono di grande interesse ed è per questo che abbiamo voluto trattarli in questo modo anche sul nostro territorio, ma il carisma dell’autore li rende ancora più attrattivi. Mi ha molto colpito la facilità e la velocità con cui è entrato in sintonia con la platea. Per esempio, quando con estrema schiettezza, ad una persona che gli esprimeva la sua ammirazione, ha risposto che non c’è niente da ammirare perché queste cose le fa per ritrovare Giuseppe e quindi per stare bene lui. In Comune stiamo finendo di leggere il libro proprio in questi giorni e mi sento di dire che davvero ha una marcia in più che cattura sin da subito, quantunque la complessità della storia”.

“Sono molto contento di come sia andata la serata – ha affermato l’autore. – Già ero contento di poter portare di persona la mia testimonianza ad Azzate perché, come racconto, ho scritto solo per commemorare Giuseppe, ma se la storia gira e aiuta a riflettere, riesco a dare un senso alla stupida ed inutile morte di mio figlio. Il taglio poi che si è riusciti a dare ieri sera, e cioè di abbinare sin da subito alla letteratura la concretezza di tutti i giorni, mi ha reso ancora più soddisfatto. Sono anni che giro l’Italia per raccontare la storia di mio figlio, ma è la prima volta che capita. E, a questo punto, l’unica cosa che mi sento di augurare è che anche le altre Amministrazioni Comunali che hanno chiesto di incontrarmi, seguano questo Comune e lo considerino un esempio, ma proprio per il bene dei territori che amministrano.”

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