ALLE GOLE, “TROIANE”, PER ALCANTARA IN SCENA: SPETTACOLO IN SPIAGGIA TRA GRANDI APPLAUSI

Il regista Salvatore Cannova, catturando la magia del fiume, è riuscito ad affascinare gli spettatori grazie alla moderna interpretazione degli attori.

Spettacolo superbo ieri notte nelle Gole dell’Alcantara: nessuno effetto speciale, ma tanta modernità nei testi e bravura negli attori, alla fine applauditi con grande enfasi dal pubblico presente. Il fiume, sovente percorso in lungo e largo dagli attori, divide magicamente questi ultimi dal pubblico. E Salvatore Cannova, il regista di Troiane, è riuscito a catturare quella magia dal fiume e a trasmetterla, insieme con i versi ispirati e tratti dalla tragedia di Euripide, ad un pubblico entusiasta, che ha apprezzato lo spettacolo. E’ una storia che riemerge dalla mitologia e dalla tragedia greca, ma il regista non manca di cercare spunti attuali che hanno in comune la tragicità della guerra ed i suoi drammatici effetti.

Le “Troiane” sono le donne di Troia che, a seguito della vittoria dei greci, devono con grande forza d’animo accettare un destino già scritto. Sulla spiaggetta, riunite attorno la figura della regina Ecuba, moglie del re Priamo, appaiono subito calve: i vincitori le privano delle proprie capigliature, per rinunciare ad ogni libertà e volontà, anche quella di curare le chiome. Nella pianura, fuori dai resti di Troia, accanto le loro tende, continuano a vivere la barbarie della guerra e della sconfitta: loro restano e piangono i propri morti, hanno perso tutto, visto morire figli, mariti e fratelli. Adesso non possono fare a meno di obbedire agli ordini del vincitore, a loro è stata negata ogni volontà, sono succubi della supremazia maschile.

Menelao, Agamennone, Ulisse, tutti i vincitori decidono del destino di queste donne. Ecuba, Elena, Cassandra, Andromaca dovranno piegarsi ai voleri dei greci. La regina Ecuba è la schiava assegnata ad Ulisse, che consiglia a Neottolemo, figlio di Achille, di gettare il giovane Astianatte, figlio di Ettore e Andromaca, dalle mura di Troia, per troncare la discendenza della stirpe di Priamo.

Sul corpo esanime di Astianatte, riverso sulla spiaggia lambita dall’Alcantara, si chiude l’opera che chiede a tutti di riflettere sulla consapevolezza che si deve agire per fermare la grande tragedia della guerra. I bravissimi attori (in ordine meramente alfabetico, Luca Carbone, Martina Consolo, Silvia D’Anastasio, Silvia Di Giovanna, Luciano Sergiomaria, Giorgia Indelicato e Clara Ingargiola) raccolgono, con i piedi immersi nel fiume, a pochissimi passi dalla spiaggetta, il consenso del pubblico.

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