Il cortometraggio “Una verità rubata”, in gara per il Premio David di Donatello

Dopo 27 premi vinti in prestigiosi film festival nazionali e internazionali, ulteriori candidature e riconoscimenti e persino una vittoria in casa al “Sicil art film festival award winner winter 2022”, un’altra lusinghiera novità per il corto “Una verità rubata” di Rosa Maria Mauceri  che è in gara assieme ad altri 372 corti per il Premio David di Donatello fiore all’occhiello dell’Accademia del cinema italiano.

Ricordiamo che dopo il fortunato esordio del libro, il corto da cui è stato tratto  ha reso viva la vicenda autobiografica scritta con coraggio dalla Mauceri perché al di là delle violenze subite assieme alla madre e ai fratelli per colpa di un padre non degno di questo nome, mette nero su bianco l’acquisizione di una verità rivelata dalla madre: la scoperta di una sorella nata e strappata dalle sue braccia e fatta passare per morta. Questo è il giallo su cui ruota questa vicenda. Dunque il libro e il corto sono mezzi attraverso i quali la nostra scrittrice, sceneggiatrice e regista si serve per ritrovare la sorella <<Sono felice per i tanti riconoscimenti e i premi ricevuti – spiega la Mauceri-. Sono lusingata per i tanti apprezzamenti, ma non sono in cerca né di fama, né di gloria e nemmeno di  successi a scopo di lucro. L’obiettivo è giungere a mia sorella. Per questo il libro è stato tradotto in più lingue, perché possa essere letto in più paesi e da piu persone possibili (Ho persino ricevuto alcune segnalazioni dalla Francia e non trascurerò alcun dettaglio se sarà di fondamentale importanza per il raggiungimento della verità). Ho effettuato un’indagine accurata dando vita ad una ricerca audace meticolosa, attenta tra archivi comunali, ospedali ,in vari luoghi dove si sono svolti i fatti: Acireale, Santa Venerina, Catania e persino nei cimiteri. Ho voluto che queste pagine uscissero dal libro per tradursi in immagini forti , loquaci per fare una ricostruzione più dettagliata possibile e spingere a fare uscire allo scoperto mia sorella, ovunque si trovi e far si che superi l’imbarazzo e il timore di farsi riconoscere dalla sua vera famiglia che non vuole sconvolgere la sua esistenza, ma semplicemente riabbracciarla. Inoltre il corto intende far emergere un sommerso di ricordi da parte di persone che sanno ma non parlano forse per paura>>. Dato pregnante è il fatto che Rosa Maria Mauceri non inventa nulla e a dimostrazione di ciò ha corredato prima il libro e poi il corto della documentazione originale raccolta nei vari uffici, nelle varie strutture durante le indagini, documentazione che dichiara fatti avvenuti e non avvenuti. <<Ho voluto renderla nota – continua la Mauceri- non per cercare un responsabile o un colpevole da condannare ma per far si che il lettore e lo spettatore si facciano una propria opinione.Percorrendo l’ordine con cui sono stati redatti i documenti abbiamo appreso che non c’e un giusto ordine cronologico riguardo i documenti di nascita e di morte, ma che mia sorella sia nata è certo. Secondo quanto riportato: Rosa Antonina nasce alle 23:45 ad Acireale il 30 giugno del 1968, viene però registrata più di 15 giorni dopo ossia il 16 luglio come Rosa Antonina nata l’1 luglio alle 5:15 Ci sono contraddizioni e incongruenze continue tra la nascita e la morte. Per assurdo mia sorella nasce in alcuni documenti, poi muore e poi rinasce di nuovo e addirittura risulta essere residente in un luogo dopo essere stata dichiarata morta. Non esiste un ordine di sepoltura come giusto che dovrebbe essere e nemmeno una salma che possa essere identificata con mia sorella. Insomma ci sono molti punti contraddittori che avevo a suo tempo reso noti in sede legale.Tra questi alcune testimonianze secondo le quali mia sorella sarebbe stata scambiata in ospedale con una bambina nata lo stesso giorno o addirittura venduta >> Speriamo che si faccia finalmente luce su questo caso e che la verità venga a galla. Continua a gridarlo a voce alta Rosa Maria. << Mia sorella esiste è nata , non è qualcosa che si puo cancellare.Voglio ritrovarla e renderle giustizia, perché credo nella giustizia e nella verità che trionfa sempre>> E lo dimostra attraverso le parole dolci che dedica a sua sorella:”Rosa Antonina, qualora tu ti riconoscessi in questo racconto o in questo corto, contattaci. Noi ti aspettiamo a braccia aperte. Mamma non ti ha mai abbandonato ed è giusto che tu lo sappia!Sei stata strappata dalle sue braccia ingiustamente con l’inganno. Se puoi torna da mamma , anche solo per un semplice abbraccio o solo per uno sguardo. Ovunque tu sia ti vogliamo bene”A queste si uniscono le parole rivolte alla mamma.<<Ti prego continua a fidarti di me, ritrovereremo Rosa Antonina. Ricuciremo lo strappo della copertina verde di cotone con la quale è stata avvolta quando l’hanno portata via>>

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