2014: obiettivo ius soli. Kyenge su Twitter “Chi nasce e cresce in Italia è italiano”

Il ministro per l’Integrazione Kyenge trascorre il suo Natale con la famiglia servendo alla mensa del Centro Astalli di Roma. Il suo tweetè una grande promessa per il 2014. Letta: ‘Proporrò una riforma della cittadinanza e ius soli in patto governo

 

 

Lo aveva già detto e lo ribadisce oggi in un tweet: 2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano. Così il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge sottolinea ancora una volta l’esigenza di una riforma in materia di cittadinanza e ius soli.

La dichiarazione giunge all’indomani dell”insolita veste indossata dal ministro Kyenge che, in grembiule azzurro e cappellino bianco, ha servito il pranzo di Natale alla mensa dei profughi del Centro Astalli di Roma gestito dai gesuiti. Una promessa mantenuta, dal momento che Kyenge– recentemente – aveva detto in un’intervista che avrebbe trascorso il Natale con le due figlie Giulia e Maisha servendo il pasto in una mensa. Le due ragazze, infatti, ieri erano presenti e hanno dato una mano alla mamma, tagliando i dolci. Presente anche il marito del ministro, Domenico Grispino.

 

Per la Kyenge è necessario ‘ripensare la politica dell’accoglienza’. E già a inizio anno sarà al lavoro su un pacchetto di proposte sull’immigrazione. ‘La mia attività – ha ribadito il ministro per l’Integrazione dopo lo sgombero del centro di prima accoglienza di Lampedusa Bubbico – di concerto con quella del Governoè impegnata sul ripensamento ed il miglioramento della misure di accoglienza, sulla predisposizione di iniziative di integrazione a favore di quanti ottengono una qualche forma di protezione e sulla costruzione di un’architettura istituzionale in grado di rispondere alle dimensioni della sfida. Il mio impegno è quello di essere da stimolo affinché il Governo rafforzi le attività di monitoraggio, in collaborazione con le istituzioni locali nei cui territori sono attivi i centri, al fine di garantire il rispetto delle norme in campo di accoglienza da parte delle cooperative aggiudicatarie dell’appalto e per un adeguamento agli standard europei. Per quanto riguarda i Cie (centri di identificazione ed espulsione) il decreto ”Svuotacarceri” contiene alcune novità per ridurre o eliminare i tempi di permanenza dentro i centri, agevolando l’identificazione delle persone detenute senza il passaggio alle strutture di trattenimento’, ha concluso.

Ma la replica del Carroccio è diretta e non si fa attendere e così il segretario della Lega Matteo Salvini scrive su Facebook,: ‘Il 2014 sarà l’ultimo anno della chiacchierona Kyenge. Basta preoccuparsi solo di clandestini e carcerati, per la Lega l’emergenza è ridare lavoro e speranza a italiani e padani, per gli stranieri non c’è più posto’.

Il premier Enrico Letta ha annunciato alla conferenza stampa di fine anno che la riforma arriverà al più presto: ‘Non ho dubbi che la revisione della Bossi-Fini sarà uno dei temi di discussione a gennaio, mentre da subito ci metteremo al lavoro per la revisione dei Cie e del sistema di accoglienza nel suo complesso. Sono sempre stato convinto che una normativa diversa sullo ius soli fosse necessaria, non a caso rivendico la scelta di un ministro come Cecile Kyenge, per cui proporrò e lavorerò, dunque, perché una riforma della cittadinanza e dello ius soli faccia parte del contratto di governo che scriveremo insieme a gennaio”.

Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, sarebbe già in via di preparazione un provvedimento – potrebbe anche essere un decreto – che abbassa dagli attuali 18 a due mesi il tempo massimo di permanenza degli immigrati nei Cie ed aumenta le commissioni, che esaminano le domande di asilo per affrontare il sovraffollamento dei Cara, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo. Ma il giro di vite che ha in mente la sinistra si limiterà a cambiare la regolamentazione dei centri di prima accoglienza.

 

Nell’ottobre scorso, all’indomani della tragedia di Lampedusa, lo stesso Letta aveva ipotizzato un confronto nel governo sulla Bossi-Fini, non nascondendo le difficoltà derivanti dal fatto che le forze che compongono l’esecutivo hanno storicamente posizioni diverse su questo tema. Adesso i rapporti di forza all’interno della maggioranza sono cambiati: lo stesso Renzi ha impresso una forte spinta, assicurando che il Pd farà di tutto per’cambiare la Bossi-Fini’. Letta, infatti, pur ricordando la “pressione senza precedenti” degli immigrati arrivati nel 2013 in Italia – più che triplicati rispetto al 2012 (43mila contro 13mila), in un ‘anno difficile tra tagli e spendingreview’ -, ha chiarito che, comunque, ‘è obbligatoria una revisione complessiva del sistema di accoglienza, in una logica di attenzione alla sicurezza dei cittadini”. L’ultimo riferimento intende venire incontro alle posizioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, contrario alla revisione della Bossi-Fini. Già da un paio di mesi, una bozza di testo, che interviene sui Cie, è stata messa a punto da un tavolo costituito dalla Kyenge, dal viceministro e dal sottosegretario all’Interno, Filippo Bubbico e Domenico Manzione. Nei giorni scorsi la stessa bozza è stata ripescata e arricchita. Ma la riforma dei Cie è solo il punto di partenza. Il vero obiettivo della Kyenge è arrivare a modificare le leggi che regolano la cittadinanza italiana.

Il governo mette, così, la revisione della Bossi-Fini e del sistema di accoglienza nell’agenda del 2014.

 

 

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