NEI SUONI DEI LUOGHI: l’omaggio a Beethoven dell’ENSEMBLE VARIABILE con il soprano ANNAMARIA DELL’OSTE

GIOVEDÌ 27 AGOSTO A VILLA DE BRANDIS DI SAN GIOVANNI AL NATISONE ECCO IL PROGETTO “SWEET WERE THE HOURS”. PROTAGONISTA L’ENSEMBLE VARIABILE, CON IL SOPRANO ANNAMARIA DELL’OSTE, E LE POPOLARI SCOTTISH E IRISH SONGS DEL GRANDE COMPOSITORE TEDESCO PER VOCE, VIOLINO, VIOLONCELLO E PIANOFORTE.

Annamaria Dell'Oste

Di altissimo livello l’appuntamento che chiuderà il programma di luglio e agosto della 22° edizione del festival internazionale di musica e territori Nei Suoni dei Luoghi. Dopo gli ultimi apprezzatissimi concerti di ArTime Quartet e Quinteto Porteño, giovedì 27 agosto alle 20.00, nel suggestivo scenario del giardino di Villa de Brandis di San Giovanni al Natisone (Ud), protagonista sarà lo spettacolo dal titolo “Sweet were the hours”, proposto dall’Ensemble Variabile e interamente incentrato su musiche di Ludwig van Beethoven, per voce, violino, violoncello e pianoforte. Il Festival Nei Suoni dei Luoghi è organizzato da Associazione Progetto Musica, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla cultura e allo sport e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Spettacolo e con il sostegno della Fondazione Friuli.

Nel 250° anniversario della nascita, il Festival Nei Suoni dei Luoghi presenta un doveroso omaggio a Ludwig van Beethoven, fra i compositori più importanti ed influenti di tutti i tempi, appuntamento che vedrà protagonista d’eccezione il soprano Annamaria Dell’Oste con il baritono Simone D’Eusanio assieme all’Ensemble Variabile, composto da Valentina Danelon (violino), Andrea Musto (violoncello) e Federica Repini (pianoforte), accanto all’attore Omar Giorgio Makhloufi. Conosciuto soprattutto per i suoi lavori sinfonici, nell’appuntamento in programma a Villa de Brandis, che si conferma venue stabile nelle ultime edizioni del festival, viene qui presentata una parte della sua meno nota – seppur vasta – produzione legata alle songs popolari di radice europea, dove la distinzione fra arrangiare e comporre risulta sfocata, e dove si avverte l’immediato fascino senza tempo del folklore musicale delle regioni della Scozia e dell’Irlanda. Accanto alla musica, verranno proposte alcune letture tratte dalle lettere che Beethoven scrisse a vari destinatari, che delineano un mirabile ritratto del geniale – ma al contempo molto umano – compositore.

L’evento chiude così la prima fortunata parte del festival Nei Suoni dei Luoghi, svoltasi a cavallo fra i mesi di luglio e agosto. Nei prossimi giorni verranno annunciati gli appuntamenti che interesseranno invece i mesi di settembre e ottobre, che prevedranno concerti sia all’aperto che in luoghi chiusi, con la partecipazione di musicisti internazionali. Chiuderà il festival la terza fase, quella di novembre e dicembre, con la realizzazione di concerti al chiuso, principalmente in teatri e chiese. Gli appuntamenti della rassegna si svolgeranno nel rispetto delle normative in materia di contenimento del contagio da COVID-19 vigenti alla data della loro esecuzione, sempre scaricabili dal sito web www.neisuonideiluoghi.it.

 

Programma:

Musiche di: L. van Beethoven

Dalle 25 Scottish Songs per voce, violino, violoncello e pianoforte Op. 108

  1. Sunset – The sun upon the Weirdlaw Hill, testo di Sir Walter Scott
  2. O sweet were the hours, testo di William Smyth
  3. Dim, dim is my eye, testo di William Brown
  4. Behold, my Love – Behold my Love how green the groves, testo di Robert Burns
  5. Oh, Had My Fate Been Join’d With Thine, testo di Lord Byron
  6. Could This Ill World Have Been Contriv’d, testo di James Hogg
  7. O Mary at Thy Window Be, testo di Robert Burns
  8. Again, my Lyre, yet once again, testo di William Smyth

Dalle 25 Irish Songs Op. 158

  1. Once more I hail thee, testo Robert Burns
  2. Massacre of Glencoe, testo di Walter Scott
  3. Thou emblem of faith, testo John Philpot Curran
  4. Musing on the roaring ocean, testo di Robert Burns
  5. In vain to this desert, testo Anne Grant e Robert Burns
  6. Farewell bliss and farewell Nancy, testo Anne Grant
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