Alkantara Fest, a Pisano il folk “fuorilegge” dei magiari Kerekes Band

Sabato 4 agosto decimo giorno dell’Alkantara Fest 2018, XIV edizione del festival internazionale di folk e world music, rassegna itinerante nel comprensorio etneo che ha fatto della world music la sua cifra stilistica

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Il festival organizzato dall’Associazione Culturale Darshan e diretto artisticamente da Mario Gulisano, e in programma fino al 5 agosto, vuole dimostrare come la Sicilia, un così grande melting pot di stili, influenze, razze e culture, possa essere profondamente e intimamente connessa a un filo ideale per ogni diversa tradizione popolare. Alkantara Fest quest’anno trova la sua forza vincente nella sinergica collaborazione con alcune realtà del territorio etneo vocate al turismo e ad un’offerta qualitativamente alta del territorio siciliano.
Sabato 4 agosto la giornata dell’Alkantara Fest inizia presto, alle 9, al Sotto i Pini di Pisano, frazione di Zafferana Etnea con lo yoga di Fabio Satyavan. Alle 18 segue il workshop di flamenco con la musicista e ballerina ungherese Maria Keck. Di sera ci si sposta al Pigno, sempre a Pisano, dove suoneranno i magiari Kerekes Band: Zsombor Fehér flauto e voce, Csaba Námor cobza (liuto), Ákos Csarnó viola, Péter Sohajda basso, Viktor Fehér percussioni. Fuorilegge. Furono diffamati dalle autorità, ma i popolani li rispettarono come combattenti della libertà senza freni. Sebbene la loro valorosa lotta fosse contro il potere e l’oppressione, cantavano le loro canzoni sulla struggente solitudine e la prigionia. “Il pastore solleva il fuorilegge” come dice il proverbio. Tale è l’eredità pastorale dei fratelli Fehér che fondarono la Kerekes Band. I loro antenati hanno radunato pecore per il vescovo di Eger dal 1700, e il loro bisnonno ha dato rifugio al fuorilegge più famoso la cui storia di vita ha ispirato “Mátrai képek”, il capolavoro sinfonico di Zoltán Kodály. Questo ricco patrimonio e la spinta illimitata per il continuo rinnovamento della musica “fuorilegge” ungherese è fonte di ispirazione per Kerekes Band. Il flauto del pastore, il Csángó koboz (liuto) e la viola di Mezőség in perfetta armonia hanno dato vita al suono distintivo della band. Il solco delle linee di bvasso con tamburi di guida fornisce una struttura fluida che si aggiunge a una presenza scenica marcata. Fedele allo spirito fuorilegge, è una musica dura, spericolata ma non inibita. Questa formula si dimostrò vincente: Songlines assegnò loro l’album Top of the World, più riconoscimenti di settore in Ungheria e tour in Europa da Dun Laoghaire al Sziget Festival. Per più di due decenni, la variopinta eredità di Kerekes Band è un mondo affascinante che aspetta solo di essere esplorato e gli ascoltatori possono scoprire come la storia può essere facilmente sciolta nel futuro.
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