Il Ramadan: il mese sacro degli islamici

Giovedì 23 aprile, è iniziato il mese più importante dei credenti islamici: il Ramadan.  Vi partecipano oltre 1 miliardo di fedeli musulmani di tutto il mondo. La fine è prevista per sabato 23 maggio, giorno in cui cade anche l’Eid-ul-Fitr, la festa di interruzione del digiuno.

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Il termine “Ramadan” è di derivazione araba (radice ramida) e significa calore/aridità. Ha la durata di 29 o 30 giorni e viene stabilito in base alle fasi lunari, infatti il giorno ed il mese in cui inizia, non sono mai gli stessi. Ogni anno, tutti i mesi islamici arrivano con dieci giorni d’anticipo rispetto al precedente anno. È considerato il periodo più importante per i musulmani, ed è il quarto dei Cinque Pilastri dell’Islam, ovvero uno degli obblighi previsti dalla Sharia (legge islamica), che gli islamici sono tenuti a rispettare. Infatti, il Corano, sacro libro islamico è stato rivelato a Maometto (Mohammed in lingua araba) proprio tra la 21 esima e 29 esima notte del Ramadan. Durante questo mese, dall’alba al tramonto, si pratica il digiuno obbligatorio chiamato Sawm. Oltre al doversi astenere da cibo ed acqua, ci si deve anche privare di rapporti sessuali, astenersi dal fumo, dalla rabbia, dai cattivi pensieri e da un cattivo linguaggio. Come sottoscritto nel Corano, certi valori e comportamenti andrebbero mantenuti sempre e non solo durante questa sacra festività. Il primo pasto del mattino viene chiamato Suhoor e l’ultimo che viene consumato al tramonto per interrompere il digiuno, Iftar (solo dopo aver recitato il Maghrib, la quarta preghiera tra quelle obbligatorie previste dall’Islam), che diventa un vero e proprio banchetto. È preferibile rompere il digiuno mangiando prima un dattero o bevendo un po’ d’acqua, come era solito fare il profeta Maometto. Il digiuno dipende dagli orari dell’alba e del tramonto, quindi varia in base al Paese in cui ci si trova. Si devono astenere dal digiuno, anziani, donne incinte, donne durante il ciclo mestruale o in allattamento, i bambini e persone debilitate e affette da malattie.

Il Ramadan è soprattutto un’opportunità per fare beneficenza, chiamata nello specifico Zakat al Fiter(elemosina obbligatoria destinata alle persone povere e bisognose), avvicinarsi più a Dio e ai suoi insegnamenti, e opportunità di crescita spirituale e purificazione. Viene interrotto se si hanno rapporti sessuali, in caso di vomito, di fumo volontario, se si mangia oltre o prima degli orari consentiti. Chi interrompe il digiuno per alcuni motivi, deve riprendere e recuperare appena possibile, avendo la facoltà di poterlo fare sia in modo continuo che alternato. Chi non osserva le regole in modo volontario, dovrà rimediare con la beneficenza o prolungando il digiuno di un ulteriore mese. Il Corano non prevede particolari punizioni per questa mancanza, a patto che una volta finito il periodo di interruzione, si riprenda nuovamente con l’osservanza delle regole previste. La non totale osservanza, nei Paesi Arabi, viene punita con una multa.

La preghiera è una delle cose più fondamentali, i credenti infatti recitano il Corano recandosi in moschea o praticando il pellegrinaggio a La Mecca (città situata in Arabia Saudita). Cinque sono le preghiere giornaliere recitate, l’ultima, quella notturna recitata un po’ prima dell’alba, viene chiamata Tarawih (non obbigatoria). Nell’ultimo giorno di Ramadan, cade una festa chiamata Eid-ul-Fitr (festa dell’interruzione), in cui si festeggia la fine del periodo di digiuno, cominciando dal sorgere della luna nuova. I festeggiamenti consistono nello stare in famiglia, mangiare abbondantemente, scambiarsi dei regali ed augurandosi “Eid Mubarak“.

(150718) -- TASHKENT, July 18, 2015 (Xinhua) -- Muslims offer prayers during Eid al-Fitr festival in Tashkent, Uzbekistan, July 18, 2015. Eid al-Fitr festival marks the end of the Islamic holy month of Ramadan. (Xinhua/Sadat) Xinhua News Agency / eyevine Contact eyevine for more information about using this image: T: +44 (0) 20 8709 8709 E: info@eyevine.com http://www.eyevine.com

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